RAI, NUOVO INDIRIZZO: VIALE RENZINI 14 – E ORA LA PARTITA PER LA PRESIDENZA (CHE CONTA UN TUBO) – RENZI DICE DI AVERE “UNA CARTA SEGRETA”, OLTRE AI NOMI DELLA SUA CRICCA: ANTONELLA MANSI, MARCELLA PANUCCI E UGO DE SIERVO – BERLUSCONI PUNTA SU OSTELLINO, PALOMBELLI O CATRICALÀ

Ieri De Bortoli non è stato votato dalla maggioranza del Pd perché non gli sono stati perdonati gli editoriali critici sul “Corriere” (“Ci ha dato dei massoni”, dicevano i renziani). Pierluigi Bersani: “E non è lottizzazione questa? Renzi aveva detto: fuori i partiti dalla Rai. Adesso ci mette addirittura le correnti”…

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Goffredo De Marchis per “la Repubblica

 

maurizio gasparri maurizio gasparri

Mansi? «Non la conosco. Non si è mai occupata di Rai, dentro Viale Mazzini si possono trovare donne più all’altezza di lei», risponde Maurizio Gasparri. Il centrodestra comincia a bruciare nomi per il presidente della Rai: la stessa Antonella Mansi, Anselmi, Sorgi, Fuortes... Alzano il prezzo in attesa del ritorno di Matteo Renzi dal Giappone (è atterrato nella notte) e dell’inizio di una vera trattativa.

 

Berlusconi propone tre nomi: Piero Ostellino, Barbara Palombelli, Antonio Catricalà. «Dobbiamo trovare un Garimberti al contrario», dice ancora Gasparri. Ovvero, una personalità stavolta indicata da Forza Italia. Ma Renzi dice di avere una carta segreta. Telefona ai suoi collaboratori dai cieli della Siberia e annuncia: «Ho qualche nome in testa, non ho ancora deciso». La Mansi resta in campo e se ci sono veti, garantisce, ci penserà lui a superarli. Però sull’aereo di Stato, durante quel voto sopra il Polo Nord, si affaccia un’altra ipotesi: quella di designare alla carica di presidente Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria.

Piero Ostellino Piero Ostellino

 

Il centrodestra, per far pesare il suo diritto di veto, approfitta del caos dentro il Partito democratico, di una spaccatura ormai conclamata e che arriva a consumarsi persino sul prestigio di Ferruccio De Bortoli. L’ex direttore del Corriere della Sera è il nome proposto dalla minoranza per un posto da consigliere. La risposta di Ettore Rosato e Luca Lotti è negativa: «Va bene tutto, ma il Pd non può farsi rappresentare da chi ci ha definiti ladri e massoni», ribattono i renziani riferendosi a un editoriale del giornalista.

 

Succede quindi che due voti in commissione di Vigilanza vanno dispersi e ne approfitta Forza Italia che da un consigliere passa a due (Diaconale e Mazzuca). «Sono stato più bravo di loro», gongola Gasparri mentre nel Pd volano coltellate che non lasciano presagire nulla di buono per le leggi da votare in autunno.

 

forum barbara palombelli forum barbara palombelli

Bersani raduna a pranzo alcuni dei suoi fedelissimi e girano commenti al vetriolo.. L’ex segretario dice chiaro e tondo: «E non è lottizzazione questa? Renzi aveva detto: fuori i partiti dalla Rai. Adesso ci mette addirittura le correnti». Qualcuno infatti maligna che Rita Borioni «era la segretaria di Orfini». Guelfo Guelfi invece è il ghost writer del premier.

 

ANTONELLA MANSI ANTONELLA MANSI

Speranza commenta: «Dire di no a De Bortoli dopo che lui aveva dato la sua disponibilità è un errore grave. Sarebbe stato un vero candidato lontano dalla politica». Rosato ricostruisce la vicenda in tutt’altro modo, come un agguato della minoranza. «Avevamo chiesto una rosa di nomi. Ci hanno fatto aspettare fino all’ultimo secondo, poi hanno presentato il nome secco di De Bortoli». Una provocazione bell’e buona, secondo il capogruppo e secondo il presidente del Pd Orfini. Adesso bisognerà tenere conto di questo clima rovente anche nel bilancino per eleggere il presidente.

 

Cosa succede se mancano i tre voti dei consiglieri Pd della sinistra? La maggioranza scende da 22 a 19 voti e ha bisogno di 8 voti per raggiungere il quorum di due terzi necessario alla nomina del numero uno di Viale Mazzini. Non cambia molto, c’è comunque bisogno di un accordo con Forza Italia o 5stelle, ma il percorso diventa ancora più difficile.

marcella panucci jpeg marcella panucci jpeg

 

A Palazzo Chigi sono furiosi per le parole del presidente della commissione Roberto Fico che ha definito Renzi «un buffone». Nessun patto sembra possibile per i grillini. Per questo si guarda a Forza Italia e Berlusconi vuole giocare la partita da dominus. «Troverò un nome dal profilo altissimo, sarà difficile dire di no», garantisce Renzi.

 

Rita Borioni Rita Borioni

Il match comincia stamattina alle 9,30. Il premier ha convocato a Palazzo Chigi i capigruppo Luigi Zanda e Ettore Rosato. Oltre a chi si occupa della vicenda: Lorenzo Guerini, Antonello Giacomelli, il ministro Boschi, Luca Lotti. Nel frattempo si sonderà Forza Italia sul nome, possibilmente di una donna, ma in pista c’è anche l’ex presidente della Consulta Ugo De Siervo.

 

alessandra moretti e pierluigi bersani alessandra moretti e pierluigi bersani

Il Tesoro, conclusi i colloqui tra i partiti, indicherà il presidente e il suo membro del Cda (non si esclude che in quota ministero possa essere recuperato Massimo Bray). Domani però è il giorno decisivo in Vigilanza con il voto vincolante dei parlamentari. Senza un accordo con Berlusconi ed escludendo un patto con Grillo, il Pd cercherà i voti dei “cespugli” in commissione: centristi sparsi, verdiniani (2), Gal, ex Scelta civica. Non sarebbe un buon viatico per il nuovo consiglio, ma nel Pd si pensa anche all’arma estrema per non rimanere prigionieri del Cavaliere o del comico. Anche perché già così, con i due consiglieri conquistati a sorpresa da Forza Italia, il governo avrebbe una maggioranza ballerina anche nel Cda Rai.

 

Campo dallOrto Campo dallOrto

 

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