I REGALI DEL PD ALLA CUPOLA - RENZI, CON IL DECRETO DEGLI 80 EURO, ANTICIPÒ LIQUIDITÀ A “EUR SPA” PER 100 MILIONI DI EURO, PRELEVANDOLI DAL FONDO PER IL PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA PA VERSO LE IMPRESE - MARINO E IL CANONE AGEVOLATO PER LA COOPERATIVA DI BUZZI

Andrea Cuomo per “il Giornale

 

RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO

Alla cupola capitolina tutti sembravano ansiosi di fare regali. In particolare nel Pd. Due i cadeau più importanti giunti alla ghenga di Mafia Capitale, confezionati e infiocchettati da Matteo Renzi e da Ignazio Marino.
 

Scartiamo il primo pacco. E facciamolo all'Eur, quartiere metafisico a Roma Sud. Qui opera l'Eur Spa, potentissima azienda controllata per il 90 per cento dallo Stato per opera del ministero dell'Economia e delle Finanze e al 10 per cento dal Comune di Roma, che si occupa della gestione e della valorizzazione del patrimonio mobiliare e immobiliare di un quartiere talmente peculiare e pregiato da essere considerato quasi un'enclave nella città.
Molto legati all'ente sono due personaggi per nulla secondari della maxi inchiesta che sta mettendo a ferro e fuoco la Capitale: Riccardo Mancini, arrestato perché sospettato di essere a libro paga del clan, e citato più volte nelle intercettazioni come il «ciccione».

RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO

 

E Carlo Pucci, anche lui finito in manette. Mancini dell'Eur Spa è stato amministratore delegato e dominus a lungo, e durante il suo dominio del quartiere mussoliniano ha creato una serie di società tailormade come Aquadrome, che avrebbe dovuto far nascere un parco acquatico al posto del demolito velodromo olimpico, Eur Power e Marco Polo. Mentre Pucci dell'Eur Spa è stato manager di medio taglio. E non è un caso che l'Eur fa da location a molti degli appuntamenti di «lavoro» intercettati dagli inquirenti.


Ma che c'entra Renzi? Lo racconta Beppe Grillo nel suo blog: «È interessante ricordare - scrive il comico genovese - che Matteo Renzi, con il decreto 66 (quello dei famosi quanto inutili 80 euro) anticipò liquidità a Eur Spa per 100 milioni di euro, prelevandoli peraltro dal fondo per il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese. Il travaso di fondi pubblici fu giustificato con la necessità di pagare imprese e fornitori di Eur Spa».

RICCARDO MANCINI AD ENTE EUR RICCARDO MANCINI AD ENTE EUR

 

Una scelta discutibile, a cui il M5S in sede di discussione parlamentare si oppose, «proponendo di pagare direttamente le piccole imprese creditrici e di sostituire i vertici della società Eur Spa che avevano creato un enorme buco di bilancio». Un'idea di semplice buon senso che «venne come di consueto cestinata senza tanti complimenti. Il risultato è che grandi quantità di soldi pubblici sono stati messi a disposizione di personaggi come Pucci e Mancini, entrambi arrestati per essere il primo a libro paga e il secondo a disposizione della “banda di Roma”».

 

Insomma, «il premier, che pontifica sugli sprechi pubblici delle Regioni (e intanto taglia indirettamente servizi vitali agli enti locali) è così disattento da garantire 100 milioni di euro a una società partecipata dal ministero dell'Economia in palese difficoltà finanziaria dovuta a una gestione del bilancio che con il senno di poi si può definire quanto meno sospetta». Meditate, gente. E poi c'è il regalo di Marino.

SALVATORE BUZZI SALVATORE BUZZI

 

Che da un lato fa il moralizzatore, quello con cui «gli affari sono finiti». E dall'altro meno di due mesi fa ha firmato una delibera per la quale Salvatore Buzzi avrà stappato una bottiglia di champagne. Il 24 ottobre quel documento stabilì di dare alla cooperativa «29 Giugno», presieduta da Buzzi, braccio operativo di Massimo Carminati, la concessione dello stabile comunale di via Pomona a Pietralata (1.000 metri quadri coperti più 2.500 scoperti) a un canone di 1.229,40 euro mensili invece che i 6.147 euro valutati come canone congruo dall'ufficio stime del Campidoglio.

 

beppe grillo legnano beppe grillo legnano

Uno sconto di 4.917,60 euro mensili, pari a 59.011,20 annui, che corrisponde all'80 per cento della cifra totale. Trattamento di favore motivato dalla «valenza sociale delle attività svolte dalla cooperativa in tema di inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà». Una frase che fa sorridere amaramente, letta adesso. Quei 1.229 euro sembrano scandalosamente pochi per tutti, tranne che per il vicesindaco Luigi Nieri di Sel, secondo cui il mini affitto è meglio del niente pagato dalla cooperativa di Buzzi negli anni precedenti. Contenti loro.

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”