1. RENZI INVECE DI GIRARE L’ITALIA IMPOVERITA VOLA NELLA SILICON VALLEY, DOVE VENGONO CREATE GRANDI AZIENDE E DISTRUTTI MILIONI DI POSTI DI LAVORO. E SCRIVE PURE UN BLOG IN CUI SI VANTA DI INCONTRARE I MANAGER E SNOCCIOLA BANALITÀ SULLA GLOBALIZZAZIONE
2. MA È UN VIAGGIO POLITICO O DI AFFARI? CON LUI C’È MARCO CARRAI, L’AMICO CHE GLI PAGAVA CASA A FIRENZE, IMPRENDITORE IN TUTTI I SETTORI DOVE IL GOVERNO GLI PUÒ DARE UNA MANO
3. NON È CHE RENZI SI STA SOLO APPARECCHIANDO IL SUO FUTURO LAVORATIVO? È LA TERZA VOLTA IN TRE ANNI CHE CI VA, QUALI BRUCIANTI NOVITÀ SONO EMERSE NEGLI ULTIMI 12 MESI?
4. IL DUCETTO AVEVA UN PREGIO: CAPIRE IL VENTO E CAVALCARLO. INVECE NEL SUO STATO DELIRANTE DI RE DETRONIZZATO VA A OMAGGIARE IL BIG BUSINESS CALIFORNIANO CHE ELUDE LE TASSE E VUOLE CREARE UNA SOCIETÀ SENZA LAVORATORI. SINISTRA E GRILLO RINGRAZIANO

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1. E RENZI VOLA IN CALIFORNIA CON L’AMICO DI AFFARI

Giacomo Amadori per La Verità

 

carrai renzi carrai renzi

Nel suo primo giorno da ex segretario del Pd Matteo Renzi ha voluto regalarsi un viaggio negli States, in stile Sognando la California, masterpiece di Carlo Vanzina. Tutto eccitato, nella sua e-news si è definito «cittadino del mondo » e nello stesso tempo «patriota ». Perché dopo aver abbracciato Barack Obama, mica intende finire i suoi giorni a tirarsi riso e cozze con Michele Emiliano.

 

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E allora eccolo spuntare con la valigia e la scorta all’alba a Fiumicino pronto per volare a Parigi e da qui a San Francisco pieno di sogni di gloria. Ma in America non è andato da solo. Si è fatto accompagnare dal suo consigliere più fidato, dal suo ministro degli Esteri ombra: Marco Carrai, l’affittacamere. Quest’ultimo, presidente di Toscana aeroporti, ha preferito partire dalla sua Firenze e ricongiungersi al suo mentore a Parigi, all’aeroporto Charles de Gaulle.

 

Renzi ha annunciato il viaggio usando il «noi» e dando all’impegno un respiro politico: «Mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò dal blog il mio diario di bordo dalla California dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Soprattutto nel campo del fotovoltaico, un settore dove si incrociano innovazione, sviluppo e ambiente. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell’innovazione » .

 

carrai cybersecurity renzi carrai cybersecurity renzi

La Silicon Valley è uno dei chiodi fissi di Matteo. Ci è andato in versione nerd occhialuto con i soldi della Provincia di Firenze a farsi le foto da solo davanti alle insegne delle grandi aziende dell’informatica. Nel 2014 ci è tornato, turgido d’orgoglio, da presidente del Consiglio: ha visitato Twitter, Google, Yahoo. Come uno stalker si è ripresentato esattamente un anno dopo per un tour del tutto simile. Nel 2016 ha invece stretto la mano al boss di Facebook, Mark Zuckerberg, a Roma.

 

Ma Renzi in California è andato a far politica o affari? È volato negli Usa in veste di candidato premier o di lobbista al seguito di imprenditori in cerca di fortuna? Ma soprattutto a spese di chi viaggia? Il sospetto che stia pensando di monetizzare i 1.000 giorni a Palazzo Chigi è forte, magari prima che la gente gli domandi: «Renzi chi?». E in quest’ottica il più bravo tra i suoi fedelissimi a realizzare affari nel settore delle energie rinnovabili e del digitale è proprio il suo compagno di viaggio, Carrai.

matteo renzi e Marissa Mayer ceo yahoo matteo renzi e Marissa Mayer ceo yahoo

 

Partiamo dal fotovoltaico. Il piccolo Richelieu dell’ex premier è stato consigliere d’amministrazione di due società che si occupano di energia verde. Dal marzo al novembre 2011 si è seduto nel cda della Eneco spa di Firenze, mentre dal gennaio 2012 all’ottobre 2013 ha lavorato in Enecom srl, una controllata di Eneco. La prima ha come attività prevalente «l’installazione di impianti fotovoltaici», la seconda si occupa principalmente di «produzione di pannelli fotovoltaici».

 

Socio di riferimento per entrambe le aziende è il perugino Giorgio Moretti, classe 1961 e dichiarazione dei redditi da circa mezzo milione di euro. Sul sito di una delle società di Moretti si legge questa nota biografica: «Buon amico del giovane sindaco di Firenze e “rottamatore” del Pd Matteo Renzi, che due anni fa ha chiamato l’imprenditore alla presidenza della municipalizzata dei rifiuti, il Quadrifoglio, e che adesso gli chiede di portare l’azienda pubblica a Piazza Affari».

 

matteo renzi e marissa mayer di yahoo matteo renzi e marissa mayer di yahoo

Dunque sia Moretti che Carrai hanno lavorato con l’ex Rottamatore a Palazzo Vecchio. Ma tra gli amici della premiata ditta MM (Matteo e Marchino) si annoverano anche altri esperti di business energetici. Una menzione particolare la merita Chicco Testa, ex presidente di Assoelettrica e già socio di minoranza della C&T Crossmedia, la piccola azienda con cui Carrai conquistò l’appalto delle audioguide di Palazzo Vecchio ai tempi in cui ospitava nell’attico di via degli Alfani il Renzi sindaco di Firenze.

 

La vicenda, come è noto, suscitò polemiche e fece aprire persino un fascicolo giudiziario. La California però non è solo terra di fotovoltaico, ma anche, o forse soprattutto, di innovazione digitale. Pure in questo settore ritroviamo associati i nomi di Carrai e Moretti che, secondo Lanotiziagiornale, nel 2015 sarebbero sbarcati nella Silicon Valley con la loro Cgnal, per studiare il mercato dei Big data, il business che mischia informatica e intelligence.

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In effetti l’oggetto sociale della Cgnal è «lo sviluppo e la vendita di software, oltre ai servizi di consulenza relativi ai settori dell’informatica e a quello dell’analisi dei dati». Cgnal come socio principale ha la Carfin dei due fratelli Carrai con il 27%, mentre il 13% appartiene alla Sago informatica sanitaria del gruppo Dedalus di Moretti.

 

All’epoca lo sponsor dell’iniziativa era il console italiano di San Francisco; oggi gli imprenditori fiorentini a caccia di affari a stelle e strisce hanno ben altra carta da giocarsi: l’ex premier italiano, da condurre come una Madonna pellegrina in giro per la Silicon Valley.

 

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Carrai in passato è stato socio anche di un’altra società di informatica, la Yourfuture Srl, e attualmente, attraverso la Cambridge management consulting labs, ha una quota di rilievo nella Cys4, startup nel settore della sicurezza informatica . Un pedigree utile per questo remake toscano di Sognando la California.

 

 

2 .DIARIO DALLA CALIFORNIA GIORNO 2

Matteo Renzi per https://blog.matteorenzi.it/

 

Il futuro non è più quello di una volta” diceva Paul Valery e quando parli con Brian Chesky, CEO e fondatore di Airbnb, te ne rendi conto. Certo lui — come molti, in questa capitale globale del domani — pensa che i prossimi anni cambieranno l’umanità più di quanto lo abbiano fatto gli scorsi secoli, ma il futuro che egli ha in mente non è solo quello dei robot e dell’intelligenza artificiale.

 

Accanto al freddo mondo delle macchine, secondo Brian, il futuro sarà fatto di quello che lui chiama il villaggio: la dimensione calda delle radici e delle relazioni, della cultura e delle esperienze uniche che nascono dagli scambi tra le persone. I computer non prenderanno mai il posto di quella componente, anzi paradossalmente la esalteranno, creando nuove opportunità di vita e di lavoro.

tim cook matteo renzi palazzo chigi tim cook matteo renzi palazzo chigi

 

In Italia più che altrove perché in fondo è quello che facciamo da sempre: produrre esperienze capaci di emozionare il mondo. Me lo confermava stamani il CEO di Apple Tim Cook, a Cupertino, nel quartier generale di un’azienda che continua a mietere risultati straordinari e che in queste ore raggiunge il massimo della capitalizzazione come mi spiegava Luca Maestri, al vertice della parte finanziaria aziendale, italiano competente e capace.

 

L’Italia dunque vista come produttrice di valori e di esperienze e questo spiega — tra l’altro — la scelta di Napoli per il progetto Apple che sta funzionando molto bene. E di cui ovviamente sono lieto e grato a tutti quelli che lo hanno reso possibile.

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Ma non di sole aziende vive l’uomo! E allora siamo stati in vista a Stanford, una delle università più prestigiose al mondo, senza la quale probabilmente non sarebbe stato possibile il miracolo della Silicon Valley.

 

Abbiamo discusso con il rettore di ingegneria e un gruppo di studenti delle rivoluzioni tecnologiche prossime venture, ma prima abbiamo anche affrontato un pranzo di discussione con alcuni professori di scienze politiche, tra i quali Francis Fukuyama. Quali sono le grandi sfide con le quali deve confrontarsi la democrazia, in America come in Europa? Qual è il rapporto tra popoli e populisti?

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Se, da entrambi i lati dell’Oceano, una quota crescente di cittadini ha la sensazione di aver perso il controllo della propria vita e della comunità nella quale vive, la risposta non può essere un’alzata di spalle. I nuovi nazionalisti, loro, una soluzione ce l’hanno: chiudere le frontiere, interrompere gli scambi, rigettare il diverso. Insomma tornare indietro. Mostrare che l’alternativa è la società aperta, inclusiva, tollerante dove non si rinuncia all’identità, alla cultura, alla tradizione ma forti dei propri valori ci si apre al dialogo e al confronto.

 

Su questi temi dovrebbe confrontarsi una forza che vuole ambire a cambiare l’Italia e l’Europa, non certo sulla data di un congresso o sulla simpatia del leader di turno. E di questo parleremo nelle prossime settimane.

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Nel frattempo domani torniamo in Italia, ma spero di riuscire a mandarvi prima la terza e ultima tappa del diario di bordo incentrata sull’incontro — molto bello — con alcuni italiani presenti in zona. Adesso a letto che qui ormai è tardi. Buona notte!

 

 

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