1. MERITA IL VOLO DI STATO PER RENZI PER PRESENZIARE LA FINALE TUTTA ITALIANA DEGLI US OPEN DI TENNIS TRA FLAVIA PENNETTA E ROBERTA VINCI. NON SOLO: LA PRESENZA AL MATCH CANCELLA LA PARTECIPAZIONE DEL PREMIER A UN EVENTO STRATEGICO A BARI PER L’ECONOMIA DEL MEZZOGIORNO

2. COSI' LO SPACCONE TOSCANO CON UNA FAVA HA PRESO DUE PICCIONI: SI FA UN BEL BAGNO DI SICURO SUCCESSO A NEW YORK ED EVITA DI DARE LA MANO A MICHELE EMILIANO, GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA E ANTI-RENZIANO CHE SBOTTA: “MI SAREBBE TANTO PIACIUTO ANDARE E FESTEGGIARE QUESTO EVENTO (LA PENNETTA E LA VINCI SONO PUGLIESI, NDR), MA IL MIO DOVERE ME LO IMPEDISCE”  

3. PROSEGUENDO LA SPENDING REVIEW, PALAZZO CHIGI STA PRENDENDO IN LEASING UN NUOVO AEREO. PER EFFETTUARE VOLI “A RAGGIO ULTRA-LUNGO” (SUPERIORI ALLE 12 ORE) SENZA EFFETTUARE SCALI 4. SALVINI: “IL VIAGGIO DEL PREMIER E’ UNA VERGOGNA” – BRUNETTA: “RENZI VA A FARSI LO SPOTTONE. CHIUNQUE VINCA SARÀ UN SUCCESSO. VIVA PENNETTA- VINCI, ABBASSO RENZI L'OPPORTUNISTA"

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Pierluigi Giordano Cardone per il Fattoquotidiano.it

 

renzi house of casta trentino aereo blu renzi house of casta trentino aereo blu

Volo di Stato per missione istituzionale. Quale? Presenziare alla finale tutta italiana degli Us Open di tennis tra la brindisina Flavia Pennetta e la tarantina Roberta Vinci. La competizione sportiva, seppur storica per tutto il movimento azzurro, diventa un impegno per il quale esercitare la prerogativa di utilizzare l’aereo a disposizione per gli impegni istituzionali. E, soprattutto, la presenza alla partita cancella la partecipazione del capo del governo a un evento strategico per l’economia del Mezzogiorno.

 

Per atterrare a spese dei contribuenti in quel di New York, infatti, il segretario del Pd ha cancellato tutti gli impegni di giornata, primo fra tutti l’inaugurazione della Fiera del Levante di Bari, dove ha mandato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.

 

matteo renzi e agnese landini scendono dall aereo di stato matteo renzi e agnese landini scendono dall aereo di stato

Il padrone di casa non l’ha presa benissimo: “Mi sarebbe tanto piaciuto andare e festeggiare questo evento, ma il mio dovere me lo impedisce”  la battuta al vetriolo di Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia e negli ultimi tempi sempre più in dissidio con il presidente del Consiglio (riforma della scuola, trivellazioni in Adriatico e treni ad alta velocità su tutti), tanto che quest’ultimo da Vespa lo ha indicato come uno dei suoi nemici.

 

Evidentemente, però, per Renzi il cemento di Flushing Meadows è più importante della campionaria pugliese, dove è rappresentata gran parte dell’economia del Sud Italia. Dopo la vittoria di Roberta Vinci su Serena Williams – e con la finale tutta italiana divenuta incredibilmente realtà – il premier ha comunicato la sua soddisfazione alla solita maniera, con un tweet: “Meravigliose Flavia e Roberta”.

flavia pennetta 77f36c7 flavia pennetta 77f36c7

 

Poi deve averci ripensato e invece che godersi lo spettacolo del tennis azzurro in poltrona ha preferito andare di persona nella Grande Mela. La macchina organizzativa si è messa in moto immediatamente. I primi ad essere informati, al di là del Giglio magico, sono stati i collaboratori del presidente del Coni Giovanni Malagò, al cui nome era stato prenotato un volo di linea Roma-New York.

 

Prenotazione cancellata una volta appresa la disponibilità dell’aereo di Stato. Il Coni ha – giustamente – risparmiato. Lo Stato no.

 

Renzi e Malagò (con loro anche il presidente della Federtennis Angelo Binaghi) rientreranno in Italia immediatamente dopo la fine del match. Un dettaglio non da poco sul costo complessivo della già costosa ‘missione istituzionale’. Difficile, tuttavia, calcolare con esattezza quanto ha speso lo Stato per permettere al primo ministro di andare agli Us Open.

us open renzi vola a new york, il tweet dff466 us open renzi vola a new york, il tweet dff466

 

Una stima per forza di cose approssimativa è possibile analizzando un rapporto realizzato dal colonnello Giovanni Bardelli (coordinatore del servizio per i voli di Stato) per Palazzo Chigi nel 2014. Gli ultimi dati disponibili sono quelli relativi al 2013 (il premier era Enrico Letta, colui che dopo Mario Monti ha operato una vera spendig review sui voli blu): 5378 ore complessive di volo sono costate alle casse pubbliche 26milioni e 890mila euro, quindi 5mila euro all’ora.

 

serena williams e vinci 6 williams graciously congratulates vinci following her win at the a 148 1442005180038 serena williams e vinci 6 williams graciously congratulates vinci following her win at the a 148 1442005180038

In questo caso, considerando che per la tratta Roma-New York è prevista una durata di circa 8 ore, il volo andata-ritorno costerebbe allo Stato circa 80mila euro. Tale cifra, tuttavia, è giocoforza per difetto e non tiene in considerazione alcuni parametri importanti, primo fra tutti il tipo di aereo utilizzato per il viaggio e il tempo di permanenza in aeroporto.

 

2. SALVINI: “IL VIAGGIO DEL PREMIER E’ UNA VERGOGNA”

repubblica.it

renato brunetta con marina ripa di meana renato brunetta con marina ripa di meana SALVINI RENZI SALVINI RENZI matteo salvini matteo salvini


"Un'emozione, tutta italiana. Grazie Flavia e Roberta" scrive la ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia.

Meno ironici sul viaggio del premier Renato Brunetta e Maurizio Gasparri, Forza Italia: "Che la finale Vinci-Pennetta a New York sia un grande momento per l'Italia è evidente. Che il presidente del Consiglio voli lì per l'ennesimo spot pubblicitario a spese del contribuente, disertando un impegno istituzionale al Sud, è tipico del personaggio" dichiara il senatore di Forza Italia. "Renzi, il furbo esibizionista, vola in America dove l'Italia con due finaliste vince comunque. Il Sud può attendere. Lo spot continua", conclude.

"Renzi va a New York a vedere la partita Vinci-Pennetta. Renzi è uno che scommette win-win, va a farsi comunque lo spottone. Chiunque vinca sarà un successo. Viva Pennetta, viva Vinci, abbasso Renzi l'opportunista", ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo alla manifestazione "l'Italia e l'Europa che vogliamo", a Fiuggi.

Il viaggio del premier è "una vergogna" anche per Matteo Salvini. "E' una vergogna, perché se vuol guardare le partite di tennis o te le guardi in televisione o non fai il presidente del Consiglio" dice il leader della Lega, Matteo Salvini, dal Monviso. "Mi auguro che abbia tanto tempo - aggiunge - per seguire lo sport e il tennis non facendo più il presidente del Consiglio". Ed ancora: "Io sono felice della finale tutta italiana, ma avrei preferito che Renzi si occupasse dei problemi dei lavoratori. Evidentemente, era più importante la partita di tennis". E, conclude, "Renzi vada in Puglia a vedere in che condizioni è l'agricoltura, invece di andare a fare il fenomeno Oltreoceano a spese degli italiani".

maurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letizia maurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letizia

 

3. AIR FORCE ONE, RENZI ORDINA UN NUOVO JET PER VOLI DI STATO A RAGGIO ‘ULTRA-LUNGO’

Marco Palombi per il fattoquotidiano.it

 

I voli di Stato sono necessari, non è in dubbio. E i tagli di spesa – pudicamente definiti spending review – pure, o almeno così dicono quelli di Bruxelles e ripete ligio al dovere il governo. Tra le due cose rischia di crearsi però uno strano cortocircuito: a quanto risulta al Fatto Quotidiano, infatti, Palazzo Chigi sta prendendo in leasing un nuovo aereo che si aggiungerà alla flotta con cui il 31° Stormo dell’Aeronautica garantisce il Trasporto di Stato. Non si tratta, peraltro, di un piccolo mezzo, ma del nuovo “Air Force One” della Repubblica, il velivolo più grande di tutto il mazzo: la sua caratteristica sarà quella di poter effettuare voli “a raggio ultra-lungo” (superiori alle 12 ore) senza effettuare scali, com’è costretto a fare l’Airbus A319, ad oggi l’ammiraglia di Matteo Renzi e soci. Questo restringe il campo a pochi “giganti” dell’aria: gli Airbus 330, 340 e 380, i Boeing 747 e 777.

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Un caso di “invidia dell’ala” (e dipendenza da Twitter)

MICHELE EMILIANO A BARI PER RENZI MICHELE EMILIANO A BARI PER RENZI

Il nostro presidente del Consiglio, d’altronde, ormai ha girato il mondo e ha visto quali aerei sono in dotazione agli altri capi di Stato e di governo: diciamo che ha cominciato a soffrire di una sorta di “invidia dell’ala” rispetto a colleghi tipo Merkel e Obama. E non è mica solo una questione di grandezza: anche gli standard delle dotazioni all’interno hanno spinto Renzi a prendersi un nuovo mezzo. Intanto ci sarà una sala riunioni con tanto di wi-fi invece del singolo telefono vocale che è la sua unica via di comunicazione sugli Airbus A319: così, perfino mentre vola dall’altra parte del mondo, il premier potrà lavorare, stare in contatto col suo staff e, già che c’è, buttare lì un tweet.

 

MICHELE EMILIANO MICHELE EMILIANO

Il nuovo aereo, a quanto risulta al Fatto, debutterà nella seconda metà di ottobre in un viaggio in via di definizione verso il Sudamerica. Purtroppo però, visti i ritardi nella stipula del contratto di leasing, per quella data l’aereo non potrà essere ancora accessoriato secondo le disposizioni di Renzi. Per ora, insomma, ci si accontenterà dell’assetto “di linea”, poi si faranno gli aggiustamenti necessari a un più comodo e produttivo viaggiare: wi-fi e sala riunioni, ovviamente, e la zona relax per i passeggeri di rango, forse un’infermeria (la Merkel, dicono, ne ha quattro, mentre sull’Air Force One di Obama c’è persino una sala operatoria).

 

Un milione a settimana e senza alcuna trasparenza

Gli Obamas scendono dall Air Force One Gli Obamas scendono dall Air Force One

Anche se recentemente Renzi ha fatto avanti e indietro dal Giappone senza patemi, si può dire senz’altro che la nostra flotta non sia di primo pelo: 3 Airbus 319 e 5 Falcon comprati tra gli anni Novanta e l’inizio dei Duemila. Ovviamente adeguare, come dicono pudicamente a Palazzo Chigi, gli standard dei nostri “voli blu” a quelli degli altri capi di governo non è senza costo: in attesa della pubblicazione dei contratti, a dare un’occhiata ai prezzi di mercato si va all’ingrosso da 400mila euro a un milione a settimana per il leasing di mezzi di questo genere (più i lavori all’interno).

 

renzi renzi

All’anno fa una cifra tra i 20 e i 50 milioni di euro, a seconda del mezzo e dei servizi chiesti. Questo bizzarro modo di “esternalizzare” il servizio dei “voli blu” consente a Renzi di evitare le complicate (e trasparenti) procedure di acquisto di nuovi aerei con infinite riunioni coi ministeri e persino col Quirinale. E infatti, quando a luglio cominciammo a occuparci della cosa, Palazzo Chigi poté smentire: “Non abbiamo ordinato alcun aereo”. Infatti l’hanno preso in leasing.

 

renzi a cernobbio in elicottero ogni ora di volo ci costa 8 400 euro renzi a cernobbio in elicottero ogni ora di volo ci costa 8 400 euro

Avrà ragione Renzi, come al solito, ma va ricordato che Enrico Letta non pensava di aver bisogno di aerei più grandi e meglio equipaggiati, anzi voleva vendere pure quelli che c’erano: la dismissione fu annunciata ad agosto 2013 e prevedeva la vendita di un A319 e due Falcon. Il ricavato, stimato in 50 milioni, doveva andare alla flotta anti-incendio della Protezione Civile: quegli aerei, però, non li hanno venduti, anzi sono ancora in funzione e ci resteranno per le tratte più brevi.

 

renzi a cernobbio in elicottero image renzi a cernobbio in elicottero image

Evidentemente un governo così veloce ha bisogno di mezzi di trasporto rapido: non è un caso che le ore totali di utilizzo dei “voli blu” siano tornate con Renzi, dopo il dimezzamento registrato con Monti e Letta, ai fasti di Silvio Berlusconi e della sua corte volante. E la spending review? È una barzelletta, come ha detto lui a Cernobbio. Certo non parlava della sanità

 

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