UN RENZISMO LAVA L'ALTRO - ROBERTO ROSSI, CAPO DELLA PROCURA DI AREZZO CHE INDAGA SUL CASO ETRURIA, HA UNA CONSULENZA AGLI AFFARI GIURIDICI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - NESSUN CONFLITTO D’INTERESSE?

La struttura di riferimento di Rossi, da consulente, è il cosiddetto Dagl, Dipartimento degli affari giuridici e legislativi, che ha come capo Antonella Manzione, l'ex comandante dei vigili urbani di Firenze chiamata dal premier a Palazzo Chigi - L'incarico di Rossi scade alla fine dell' anno, il 31 dicembre 2015… -

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ROBERTO ROSSI ROBERTO ROSSI

Fabrizio d’Esposito per il “Fatto Quotidiano”

 

La voce è un venticello insistente, in mattinata, che si propaga in alcuni ambienti riservatissimi della politica, tra esponenti del Pd di prima fila ed ex ministri berlusconiani. La voce che il procuratore capo di Arezzo, della Procura che cioè indaga sul presunto conflitto d' interessi degli ex vertici della Banca Etruria, sia un consulente del governo a Palazzo Chigi.

 

ROBERTO ROSSI ROBERTO ROSSI

Più che una voce. Perché al numero 81 del voluminoso elenco di consulenti e collaboratori delle varie strutture della Presidenza del Consiglio, 96 pagine e 250 incarichi, c' è proprio il nome di Roberto Rossi, con tanto di curriculum che comincia così: "Curriculum del dott. Roberto Rossi, magistrato in VIº valutazione di professionalità, attualmente Procuratore della Repubblica facente funzioni presso la Procura della Repubblica di Arezzo".

 

Un passaggio che lo stesso Rossi spiega così, visto che ad Arezzo era già stato procuratore reggente dal 2008 al 2009: "Sono stato inoltre applicato per un anno presso la Direzione distrettuale antimafia di Firenze. A seguito del pensionamento anticipato del procuratore dott. Scipio, dal gennaio di quest' anno sono nuovamente il reggente della Procura di Arezzo".

MANZIONE MANZIONE

 

Riassumendo: il magistrato a capo della Procura che sta indagando su uno scandalo che può lambire Pier Luigi Boschi, già vicepresidente della Banca Etruria e padre del ministro Maria Elena Boschi, al centro di una forte polemica politica tra maggioranza e opposizione, questo magistrato, dicevamo, è stato nominato nel febbraio di quest' anno tra i consulenti del governo Renzi.

 

Per la precisione, la struttura di riferimento di Rossi, da consulente, è il cosiddetto Dagl, che ha come capo Antonella Manzione, l' ex comandante dei vigili urbani di Firenze chiamata dal premier a Palazzo Chigi. Dagl sta per Dipartimento degli affari giuridici e legislativi. L' incarico di Rossi scade alla fine dell' anno, il 31 dicembre 2015, e prevede una retribuzione modesta, cinquemila euro lordi.

 

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Il suo compito è descritto in questo modo: "Attività di consulenza, istruendo e rendendo pareri in materie riguardanti il diritto penale, la procedura penale, sanzioni amministrative, nonché su problemi concernenti". Di conseguenza, in questa fase delicatissima del caso banche-governo, il dottor Roberto Rossi è procuratore capo di Arezzo e consulente del governo a Palazzo Chigi, in un dipartimento diretto da una persona di grande fiducia del premier, Antonella Manzione. Chiamala, se vuoi, opportunità.

 

La pubblicità all' incarico di Rossi, sul sito del governo, porta la data del 13 maggio 2015 e oltre al compito, la retribuzione e il curriculum ci sono le due consuete attestazioni sull' assenza di conflitti d' interesse. La prima, firmata da Rossi, è del 4 dicembre 2014 ed è indirizzata alla Presidenza del Consiglio - Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi: "Il sottoscritto Roberto Rossi, in relazione all' incarico di esperto, in corso di conferimento da parte di codesta Amministrazione, sotto la propria responsabilità ed in piena conoscenza della responsabilità penale prevista per le dichiarazioni false (…) dichiara (…) l' insussistenza di situazioni anche potenziali di conflitto di interessi (…)".

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Il Dagl recepisce l' attestazione il 29 dicembre 2014 e constata "di aver verificato l' insussistenza di situazioni anche potenziali di conflitto di interessi".

Uno spaccato di vita aretina che ha visto un' uscita pubblica del ministro Boschi e del procuratore capo Rossi risale al 31 ottobre scorso a un convegno su legalità e sviluppo. Tra i nomi degli intervenuti, oltre a Boschi e Rossi, figurano Giuseppe Fanfani, nipote di Amintore e arrivato al Csm in quota renziana, e Domenico Manzione, sottosegretario all' Interno e fratello della già citata Antonella, capo del Dagl.

 

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