AI RICCONI NON “SYRIZA” - GLI ARMATORI ELLENICI NON VOGLIONO PAGARE LE TASSE DI TSIPRAS: “SE CI COLPITE, PORTIAMO VIA LE FLOTTE” - LA COSTITUZIONE PREVEDE CHE GLI ARMATORI NON PAGHINO TASSE SUI PROFITTI GENERATI ALL’ESTERO

Ettore Livini per “la Repubblica”

 

i sostenitori di syriza festeggianoi sostenitori di syriza festeggiano

L’allarme dalle parti del Pireo non è mai stato tanto alto dall’epoca dell’epico scontro di Salamina. La flotta greca è in pericolo. I persiani non c’entrano. A minacciare la più grande armata marittima del mondo — 2.500 anni dopo — è Alexis Tsipras, pronto a giocare la carta della battaglia navale per rimettere in sesto i conti di Atene. Le forze in campo, un po’ com’è successo all’Eurogruppo, sembrano impari: da una parte Davide, il neonato (e già provatissimo) governo Syriza-Anel.

 

Dall’altra Golia, le 4.707 super-navi — il 16% del mercato globale, valore venale circa 105 miliardi — su cui sventola la bandiera biancazzurra degli armatori ellenici. In palio non il controllo del Mediterraneo, ma i profitti miliardi macinati ogni anno, quasi esentasse, dalle 50-60 famiglie degli Onassis ellenici.

 

la coppia si conosce dai tempi del liceola coppia si conosce dai tempi del liceo

«I nostri cittadini hanno pagato un prezzo carissimo alla crisi — ha detto il premier in Parlamento pochi giorni fa — Ora il conto lo devono saldare gli oligarchi che non hanno mai messo mano al portafoglio».

 

Negli uffici ovattati degli armatori affacciati sui moli del porto ateniese hanno mangiato subito la foglia: nel mirino di Syriza c’è l’articolo 89 della Costituzione, quello che — come un diritto divino — consente ai proprietari di navi di non pagare balzelli sui profitti generati all’estero. Un salvacondotto fiscale in versione balneare che nelle stime dalla stessa Unione industriali di settore ha consentito di trasferire oltrefrontiera tra il 2000 e il 2010, unico dato ufficiale disponibile, 140 miliardi di utili — quasi la metà del debito del paese — senza pagare un centesimo all’erario.

 

alexis tsipras il piu giovane primo ministro grecoalexis tsipras il piu giovane primo ministro greco

La partita, purtroppo per Tsipras, non è facilissima nemmeno qui. Il tesoretto degli Onassis è sotto gli occhi di tutti. Ma metterci le mani sopra, lo sanno i premier che hanno provato prima di lui, non sarà facile. L’arma dei suoi avversari — sottile ma efficacissima a Bruxelles come al Pireo — è quella del ricatto. «Sono tranquillissimo — ha dichiarato sfrontato Symeon Pariaros, amministratore delegato della Euroseas — Non vedo come un governo guidato dalla sinistra radicale possa pensare di danneggiare un’industria così importante per il paese».

 

Tradotto in soldoni: diamo da lavorare a 250mila persone, generiamo il 7% del Prodotto interno lordo nazionale, controlliamo un bel po’ delle televisioni che pilotano il consenso nel paese. Ergo, meglio non toccarci. «Vogliamo restare a lavorare qui e siamo pronti a fare la nostra parte — ha dichiarato Theodore Ventiamidis, leader della Confindustria dei mari — A una condizione: che nessuno tocchi i diritti che ci garantisce la Costituzione ».

 

aristotle onassis e jackie aristotle onassis e jackie

L’alternativa? Semplice: «Tutti abbiamo pronto un piano B che possiamo realizzare in 24 ore — racconta in camera caritatis a un tavolo del club velico di Microlimano uno dei grandi del settore — Leviamo l’ancora e prendiamo residenza fiscale altrove. C’è solo l’imbarazzo della scelta: Monaco, Dubai, Singapore. Oppure in Germania, dove ci sono agevolazioni fiscali fortissime».

 

Minacce belle e buone. Nemmeno troppo velate. Che però, finora, hanno funzionato. Nessun premier ha mai osato andare contro gli interessi degli Onassis nazionali. «Sono loro che costruiscono gli ospedali nelle isole. Ogni giorno le loro ricchissime Fondazioni danno da mangiare a 50mila persone nel paese», spiega un portuale all’imbarco del traghetto per Aegina. Buonismo a buon mercato che ha consentito ai tycoon di dribblare senza problemi di coscienza miliardi di tasse.

 

YACHT ONASSIS cro YACHT ONASSIS cro

A intaccare i loro diritti ha provato anche Antonis Samaras. Salvo innestare subito una brusca retromarcia e venire a patti. Limitandosi nel 2012 — quando Atene era a un passo dal default — a concordare un «tassa temporanea d’emergenza» come contributo alla crisi nazionale. Quasi 500 milioni in 5 anni che gli industriali del Pireo hanno pagato senza batter ciglio. «Tutti dicono che siamo evasori con i soldi in Svizzera — dice Panos Laskaridis, uno degli uomini simbolo del settore — Storie. Le nostre entrate servono a comprare barche nuove su cui poi facciamo lavorare i greci».

 

Adesso tocca a Syriza. I proclami sono roboanti. Anche sul fronte del Pireo però la sinistra rischia una lezione di realismo. «Sono qui per risolvere i problemi e non per crearli — ha detto insediandosi al ministero responsabile del settore Giorgos Stathakis, famiglia di armatori — Qualsiasi cosa faremo, la faremo consultandoci con gli armatori ». La battaglia navale è iniziata ma pure Syriza, per non finire colpita e affondata, ha scelto per ora la strada della prudenza.

CHRISTINA O Onassis yacht cruising A x CHRISTINA O Onassis yacht cruising A x

 

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...