franco gabrielli

RITRATTONE DI FRANCO GABRIELLI BY PERNA - E’ IL POLIZIOTTO CHE FA IL DURO SOLO CON GLI ITALIANI: NESSUN CAPO DELLA POLIZIA È MAI STATO COSÌ INDULGENTE CON GLI IMMIGRATI. HA CENSURATO GLI AGENTI CHE SGOMBRANO GLI STRANIERI A ROMA - DA PREFETTO FECE CARICARE I RESIDENTI CHE SI OPPONEVANO AI CLANDESTINI…

Giancarlo Perna per “La Verità”

FRANCO GABRIELLIFRANCO GABRIELLI

 

Per loquacità, Franco Gabrielli, da 17 mesi capo della polizia, batte di 100 verste tutti predecessori. Costoro erano tipi silenti e misteriosi come sono gli sbirri dai tempi di Joseph Fouché. Gabrielli, invece, è ciarliero e amabile. Con uscite varie, ci fa continuamente sapere cosa pensa, al pari di un politico. È in effetti un poliziotto politicizzato, ricco di idee, visioni del mondo, convinzioni personali. Ha un passato da dc di sinistra ed è perciò in sintonia col renzismo che l' ha piazzato nel posto che occupa.

 

Prendiamo l' immigrazione, tema del giorno. Gabrielli è per la vasta accoglienza, l'integrazione di massa, la cittadinanza per nascita. Se qualcuno s' illudeva che almeno il capo dei poliziotti avesse idee più rigide rispetto ai pesci lessi al governo, può farci la croce sopra. Anzi Gabrielli, che dell'ordine pubblico è il massimo custode, ha già detto che lo farà rispettare solo a certe condizioni.

franco gabrielli prefetto di roma (3)franco gabrielli prefetto di roma (3)

 

Il nodo è venuto al pettine 3 settimane fa con lo sgombero degli 800 eritrei del palazzone romano di via Curtatone occupato da 4 anni. Una volta sfrattati, gli 800 si sono accampati nella piazza antistante. Ci sono stati scontri con la polizia. Botte, manganelli, idranti. L' operazione è stata poi sospesa tra le polemiche e ora si cerca una sistemazione per i senza tetto. Gli agenti sono stati criticati anche perché, nel trambusto, un funzionario ha detto: «Se ci tirano cose addosso, spaccategli il braccio». In effetti erano volate tre bombole del gas, una addirittura aperta col rischio di fare un macello se fosse venuta a contatto di una sigaretta accesa.

FRANCO GABRIELLIFRANCO GABRIELLI

 

L' errore è stato liberare l' edificio senza prevedere una sistemazione alternativa per gli occupanti. Da noi, infatti, non si può sgomberare se ci sono bambini o disabili che tra gli eritrei non mancavano. Una norma tutta italiana. In Germania, per dire, un' occupazione è liquidata dalla polizia nelle 24 ore. Lassù, per vivere civilmente, l' illegalità non è tollerata neppure un giorno.

 

Di fronte ai distinguo, Gabrielli ha ritenuto indispensabile farsi intervistare dal Corriere della Sera. Raramente un uomo ha commesso più pasticci in mezza pagina. Ha preso le distanze dai suoi poliziotti per l' uso degli idranti.

 

Ha promesso sanzioni contro il bellicoso dirigente e lo ha tolto subito dai tumulti di piazza. Si è così inimicato mezza polizia romana, tanto che un agente, capo sindacale, gli ha indirizzato una lettera aperta: «Lei, signor capo della polizia, non difendendo il suo sottoposto è riuscito a distruggere la figura del funzionario (non ai nostro occhi) e la sua figura (agli occhi di tutti i poliziotti che lavorano in strada)». Se non è aperta ribellione, siamo all' uscio. Ma è il resto del ragionamento che ci dà la misura di Gabrielli e del lastrico in cui è precipitato lo Stato.

ANGELINO ALFANO FRANCO GABRIELLIANGELINO ALFANO FRANCO GABRIELLI

 

Anziché prendere l' impegno di impedire da oggi le occupazioni e invocare leggi alla tedesca, il Nostro tifa per la resa: o alloggi alternativi o la polizia resta in caserma. Questo è ideologismo boldriniano, caro dottore. Il suo unico dovere è ripristinare la legalità. Se no, è ammutinamento. Dice pure, nell' infelice intervista, che sui clandestini bisogna rassegnarsi: resteranno tutti da noi ed è perciò indispensabile cittadinizzarli. Mi chiedo quale sia la sua idea di convivenza. Le ricordo che lei simboleggia la legalità. Vedo però che si fa alfiere dell' illegalità e appoggia chi, con la prepotenza, vuole tutto e lo vuole gratis. Posso dirle che è una frana?

franco gabrielli mario sechifranco gabrielli mario sechi

 

Due anni fa ebbe assai meno tenerezze di quante ne ha oggi con gli eritrei. Era allora prefetto di Roma e ordinò di sistemare un' ottantina di immigrati a Casale San Nicola sulla Cassia. Quando i residenti si radunarono per protestare, ordinò alla polizia di bastonarli. Mentre quelli si palpavano gli ematomi, lei, come Nerone, disse: «Se si lascia che sia la gente a decidere, allora è finita». Perché -ed è, prometto, l' ultima domanda che le faccio - le riesce più facile crocchiare gli italiani che gli altri?

 

franco gabrielli franco gabrielli

Gabrielli è un viareggino di 57 anni. Dopo le elementari in cui ebbe in classe il futuro comico Giorgio Panariello, si trasferì a Massa Carrara. Fu, mentre si laureava in legge, segretario della Dc locale. Si legò a doppio filo con il demitiano Renzo Lusetti ed Enrico Letta, pupillo di Nino Andreatta. Entrambi sono poi stati i suoi padrini politici. Diventato poliziotto, entrò nella Digos. Nel 2003 ebbe un grosso successo, arrestando la br Nadia Lioce. Fu un' operazione di squadra ma si intestò tutti i meriti. Tant' è che l' allora ministro dell' Interno, il berlusconiano, Giuseppe Pisanu, ex dc, considerata l' affinità politica, promosse solo lui.

francesco rutelli franco gabriellifrancesco rutelli franco gabrielli

 

Nel 2006-2008, quando Romando Prodi riacciuffò il bastone del comando, Gabrielli mise le ali al vento. Con Letta sottosegretario alla presidenza, fu fatto capo del Sisde e prefetto in un colpo solo. Scavalcò tutta la sua generazione, guadagnandosi il rancore del 90 per cento di prefetti e questori che si sentivano immeritatamente bruciati da un raccomandato politico. Al Sisde, dove restò 16 mesi, smantellò l' intera rete del predecessore, il celebre generale dei Cc, Mario Mori. Ne nacque un' altra cestinata di odi e malumori.

 

franco gabrielli prefetto di roma (1)franco gabrielli prefetto di roma (1)

Poi, cadde in disgrazia. Tornato Silvio Berlusconi, la sera prima dell' insediamento del suo quarto governo (2008-2011), si presentarono da lui in delegazione Fabrizio Cicchitto, Maurizio Sacconi e Alfredo Mantovano, per dirgli in tono grave: «Noi da questo Gabrielli non ci sentiamo garantiti.

 

Dagli gli otto giorni». «Gli do 24 ore», replicò il capo. Chiamò il mite Gianni Letta, che aveva sostituito il nipote Enrico come sottosegretario alla presidenza, e lo incaricò della bisogna. Gianni chiese al prefetto dimissioni immediate. Quello rifiutò. Allora, con la morte nel cuore sapendo che era un protetto del nipote, pronunciò una frase per lui inaudita: «Lei è destituito».

Franco GabrielliFranco Gabrielli

 

Gabrielli girovagò per mesi con la barba lunga. Poi si raccomandò ad Antonio Manganelli, l' allora capo della polizia, tra i pochi ad averlo in simpatia. «Alla prima occasione fortunata, intervengo», promise quello. La fortuna si affacciò sotto forma di tragedia col terremoto dell' Aquila del 6 aprile 2009. Il Cav, su pressione di Manganelli, nominò Gabrielli prefetto della città devastata.

 

Cominciò così la collaborazione con il mitico Guido Bertolaso che, lasciata poco dopo la guida della Protezione civile, lo impose successore.

franco gabriellifranco gabrielli

Nei 5 anni dell' incarico (2010-2015), è passato da bruco a farfalla. Raggiunse lo zenit con la rimozione della Costa Concordia dall' Isola del Giglio. Di nuovo, riuscì a monopolizzare gli elogi, tenendo in disparte il vero artefice del rigalleggiamento, l' esperto sudafricano in relitti, Nick Sloane. All'estero non gli hanno mai perdonato la vanità. Un esempio è il documentario sul ripescaggio della nave del National Geographic, in cui si esalta Sloane e si ignora Gabrielli.

 

Infine, è arrivato Cupido. Franco si è invaghito di Titti Postiglione, detta Lady Emergenza, dirigente della Protezione civile. Ha divorziato dalla moglie, agente di polizia, che gli ha dato tre maschi, e in giugno ha impalmato la nuova venuta. Possiamo contare su di lei, signora Titti, per instillare un po' di quid al suo neo marito e nostro capo poliziotto?

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA