ROMA ALL’ULTIMO STADIO (E FOSSE SOLO QUELLO) – DALLA TORRE COMPRATA DALLA PROVINCIA ALLA NUOVA SEDE DI ATAC: NEL CARNIERE DI LUCA PARNASI NON C’ERA SOLO IL PROGETTO PER IL NUOVO STADIO DELLA ROMA – IL COSTRUTTORE RACCONTA IL METODO DI RAPPORTI CON LA POLITICA: IL SUCCESSO DELLA HOLDING DI FAMIGLIA COINVOLGEVA ANCHE…

-

Condividi questo articolo


Sara Menafra per “il Messaggero”

 

PARNASI PARNASI

Non c' è solo il progetto per lo stadio della Roma, nel carniere che Luca Parnasi ha rapidamente messo insieme nel corso degli ultimi anni. Lui lo ha in parte ammesso, nel corso di un lungo interrogatorio, raccontando come il successo della holding di famiglia si sia appoggiato su un consolidato metodo di rapporti buoni e ben remunerati con la politica, che avrebbe coinvolto anche il padre Sandro.

 

Ma ad esserne convinta è soprattutto la procura di Roma: dal giorno degli arresti ha iniziato ad incrociare i dati raccolti con l' inchiesta Rinascimento con almeno altri tre fascicoli di indagine sulla galassia Parsitalia - per reati mai prescritti - che ora riprendono velocità e rischiano di coinvolgere ulteriormente la politica di oggi e di allora: l' accordo, con annessi costi lievitati, per il trasferimento del palazzo della Provincia in un edificio del prezzo di 293 milioni di euro; l' intesa con Atac per lo spostamento, mai avvenuto, sempre nella zona di Castellaccio, in un palazzo accanto alle torri dell' Eur; e le verifiche sulla compravendita del terreno di Tor di Valle, successive ad una prima indagine già a processo.

 

LUCA PARNASI CON LA MOGLIE CHRISTIANE FILANGIERI LUCA PARNASI CON LA MOGLIE CHRISTIANE FILANGIERI

DUE PERQUISIZIONI

Due giorni fa, la Guardia di finanza ha acquisito atti sia nella sede della Città metropolitana sia in quella di Atac. Qui, confermano dalla ex municipalizzata, gli investigatori avrebbero portato via esclusivamente il fascicolo sul trasferimento a Castellaccio, mentre nella ex Provincia, a Palazzo Valentini, si sono concentrati su tutti gli atti successivi all' iniziale accordo tra l' allora presidente della provincia Nicola Zingaretti, e il costruttore Parnasi.

LUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI LUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI

 

La vicenda dello spostamento di Atac nell' immobile posizionato in via Giorgio Ribotta, tra Eur e Torrino e proprio di fronte al palazzo della Provincia, si protrae dal 2005. Nel 2009 Atac versa una caparra di più di 20 milioni di euro, a Bnp Paribas, titolare del progetto poi affidato a Parsitalia con l' obiettivo di ottenere le chiavi della nuova sede a inizio 2011.

 

TORRE EX PROVINCIA EUR TORRE EX PROVINCIA EUR

E invece i tempi si allungano all' inverosimile, tanto che nel 2016 il direttore generale Rettighieri si presenta in procura con un esposto e l' idea di rescindere l' accordo. Nel 2017, Atac ha chiesto il pagamento della penale a Bnp e ha anche fatto causa in sede civile per ottenere almeno 8,5 milioni, ma è tutto l' iter di quell' accordo che i vertici dell' azienda contestano e sui quali ora la Guardia di finanza ha avviato nuovi controlli.

 

I COSTI DELLA PROVINCIA

luca parnasi luca parnasi

Le nuove verifiche riguardano anche i costi del trasferimento della Provincia in una delle torri dello stesso quadrante, sempre di proprietà di Parsitalia. Quando la decisione sull' abolizione delle province era già presa, quella di Roma ha comunque pagato 263 milioni di euro per acquistare una torre e trasferirvi la sede.

 

Un' operazione di cui Salvatore Buzzi, nel corso del processo Mondo di mezzo, ha parlato fornendo vari dettagli su chi avrebbe ricevuto i pagamenti e puntando i riflettori proprio sul governatore Zingaretti, prima indagato per corruzione e poi archiviato.

 

LANZALONE E RAGGI LANZALONE E RAGGI

Ma, spiega un esposto degli ex consiglieri della città Metropolitana pentastellati, Enrico Stefàno e Stefano Dessì, inviato in procura nel 2015, è anche tutta la gestione successiva dell' affare ad essere stata antieconomica: per pagare il palazzo, la Provincia ha venduto buona parte delle sue proprietà salvo restare in affitto perché i tempi di consegna si erano allungati.

 

luca parnasi luca parnasi

Infine, i magistrati hanno avviato nuovi controlli sul secondo contratto di compravendita dei terreni di Tor di Valle. Si tratta dell' Atto modificativo dei patti transattivi firmato il 25 giugno del 2013, un documento che ha permesso ai fratelli Gaetano e Umberto Papalia di rinunciare al gioiello di famiglia pochi mesi prima della dichiarazione di fallimento e senza aspettare che Parnasi pagasse l' intero prezzo di 20 milioni e non la sola caparra da 600mila euro. Tutte vicende su cui anche la magistratura contabile è pronta ad avviare nuovi approfondimenti.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…