DAGONEWS
Mario Draghi
Si è sentito molto solo, giovedì a Bruxelles, Matteo Renzi. A parte un colloquio con Francois Hollande, al consiglio europeo il premier italiano ha toccato con mano la grande freddezza nei suoi confronti da parte di molti colleghi. E allora, forse per consolarsi, a un certo punto si è seduto e si è attaccato al telefonino chattando a lungo.
Del resto non è un periodo in cui si può stare lontani da Roma tanto serenamente. La partita per il Quirinale, al di là delle dichiarazioni rassicuranti, non lascia tranquillo il nostro premier, che oltre ad avere il problema di capire che cosa hanno veramente in testa Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Raffaele Fitto e la minoranza del Pd, si interroga sulle mosse di Re Giorgio. Già, perché non è vero che il capo dello Stato pensi solo al meritato riposo.
matteo renzi al quirinale
Renzie ha capito che il vero candidato di Napolitano è Mario Draghi, da eleggere con l’ecumenico metodo Ciampi. E il capo della Bce alla fine non si tirerà indietro se si farà credere che la patria sta chiamando. Del resto i tedeschi, che lo hanno molto sostenuto all’inizio del mandato all’Eurotower, lo vogliono fuori dalle scatole e lui, astutamente, continua a minacciare il “Quantitative easing”. Ma alla resa dei conti, in Bce, non si arriverà, perché Draghi vuole che la Merkel sia il suo sponsor per il Quirinale.
merkel renzi napolitano
Il premier spaccone si eviterebbe volentieri un presidente forte come Draghi, ma gli ultimi sondaggi gli stanno facendo abbassare la cresta e al resto pensa l’Europa. A marzo rischiamo una procedura d’infrazione e la Commissione, come i mercati, ci aspettano con il fucile puntato. Tutto sommato a Renzie per primo può far comodo un ombrello credibile come l’ex governatore della Banca d’Italia nelle vesti di presidente della Repubblica del debito.
hollande e la bella indigena 4
