bonisoli sgarbi

C’È UNA CAPRA AL MINISTERO DEI BENE CULTURALI! – SGARBI SBERTUCCIA LE "LINEE PROGRAMMATICHE" PRESENTATE AI DEPUTATI DAL MINISTRO BONISOLI (M5S) -  ''L’OBIETTIVO È “SUPERARE LE DOMENICHE GRATUITE”. SÌ, SUPERIAMOLE! COME? CON “FORME DIVERSE DI ACCESSO AGEVOLATO”. SI PUÒ FAR ENTRARE UNO DI FIANCO, UNO A TESTA IN GIÙ, UNO ROTOLANDO CON CAPRIOLE? L'ARIA FRITTA È PIU' CONSISTENTE''

Vittorio Sgarbi per Il Giornale

 

riccardo franco levi alberto bonisoli

Abbiamo finalmente le "linee programmatiche" per i beni e le attività culturali, presentate ai deputati dal sobrio e solido ministro Bonisoli, probabilmente estraneo alla stesura del testo.       Ma i suoi! La  lettura è inquietante per la sconvolgente improprietà del lessico, farcito di slogan, formule propagandistiche che mortificano la lingua italiana e producono lo stridente effetto di maltrattare un bene culturale primario da parte di chi dovrebbe tutelarlo.

 

baudo sgarbi copia

Cosa dire di “un Ministero più focalizzato sui beni e le attività culturali”? Focalizzato. Focalizzato. Proprio così. E che dire di una originale definizione come: "cultura per coltivare la nostra memoria storica e vivere il presente, costruendo ponti culturali”? Come si farà a costruire "ponti culturali"?

 

alberto bonisoli luigi di maio

Occorre, nella lucida analisi del ministero, una cultura "diffusa" (in noi o da noi?) per "riannodare i fili tra centro e periferia". E quando mai furono annodati e sciolti? E cosa si intende per “città, comunità e territori"? Che cos’è un “tessuto sociale positivo”? Positivo!

 

Concetti stralunati, velleitari; ma l’obiettivo è evidente: “tutelare e valorizzare per generare conoscenza”. Non sarebbe meglio conoscere, prima, per "tutelare e valorizzare"? I due verbi obsoleti non "generano" solo conoscenza ma, ascoltate bene, “nuove filiere economiche” (concetto impervio) e, soprattutto, “lavoro di qualità”. Lavoro di qualità! Questi  sono i “principi da cui partire”.

vittorio sgarbi, giuseppe conte e matteo salvini

 

Ed ecco le "priorità": quel ministero "focalizzato", beninteso, “sia a livello centrale che periferico” (dovrebbe essere sia… sia…) deve risultare anche "più razionale". Singolare proposito rispetto a ministeri irrazionali; e, naturalmente, "efficiente ed efficace” e “dotato dei processi”, proprio così, … “necessari al suo ottimale funzionamento”. Era ora! Naturalmente occorrono “equità e trasparenza nelle scelte”, prima inique e torbide, dei "meccanismi di selezione dei progetti da finanziare". Meccanismi.

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (4)

 

E sarà necessario (come?) "ricreare l’orgoglio di essere dipendenti pubblici”. Tra i "cantieri da attivare" è, originalmente, indicato il “rapporto pubblico/privato”: si vuole chiarire come le “risorse e energie del privato possano essere coinvolte in modo virtuoso, sistemico ed equo”. Soprattutto: “sistemico”.

 

Poi bisogna approfondire come si possa “stimolare il consumo di beni e di attività culturali da parte delle nuove generazioni”. Suggerisco che i beni sarebbe meglio non consumarli, ma conservarli. Da scoprire sono poi "I Nuovi Territori della Cultura”(tutto maiuscolo),con l’obiettivo (che ci sembrava già raggiunto) di “ampliare l’orizzonte delle politiche culturali alle arti applicate, alla moda, al design e alla comunicazione”! Urca!

vittorio sgarbi matteo salvini

 

luca bergamo alberto bonisoli

Quanto al "funzionamento" possiamo dire che è confermato. Per i "finanziamenti" appaiono all'orizzonte, inconditi e definiti graziosamente, "gruppi sociali più fragili”. Andando avanti così potremmo definirli anche "più delicati", "più esili". Nasce allora un’attenzione nuova per le “realtà museali medio-piccole”, non si sa come “rivedendo i coefficienti di ripartizione delle entrate dei grandi musei”. Incomprensibile, ma seducente. E qui la proposta insperata e antinomica: “aumento delle risorse disponibili”. Se sono disponibili perché aumentarle? O è forse frutto della “riforma e monitoraggio del finanziamento statale degli istituti culturali”? L'aria fritta è piu' consistente.

 

alberto bonisoli

Passiamo alla "tutela". Si sprecano: "mappatura, sviluppo e monitoraggio”. Formidabile la “mappatura dei beni culturali abbandonati e non utilizzati”, accostata ai “beni culturali immateriali”. E poi un’impresa difficile: il "monitoraggio della gestione dei siti UNESCO”. Sono 54, in fondo! Non è difficile. Ma va monitorata la loro gestione!

 

Ed eccoci alla "valorizzazione". Qui si dialoga direttamente con Dio. L’obiettivo è “superare le domeniche gratuite”. Si', superiamole! Come? Con “forme diverse di accesso agevolato”. Si può far entrare uno di fianco, uno a testa in giù, uno rotolando con capriole, tenendo conto della “tipologia” di visitatore, anche acrobata.

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (3)

 

E sia chiaro: per "valorizzare" i beni culturali pubblici occorre la “definizione di criteri omogenei”. Ed è necessario un indefinito “sviluppo delle reti museali”(chissà come e chissà dove) e, naturalmente, anche dei materassi, "per incrementare l’offerta turistica e la valorizzazione delle periferie urbane”.

 

sgarbi e minniti

Determinante è poi il “lancio di un grande progetto nazionale per la raccolta, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della Moda e italiana”. Mi chiedo, come "raccogliere" il patrimonio? Più facile e' raccogliere vestiti. Per lo "spettacolo dal vivo" bastano le originalissime “sinergie tra istituzioni”, ma resta misterioso come “stabilizzare le necessità di supporto finanziario da parte dello Stato”. Proprio così: “stabilizzare le necessità”.

 

alberto bonisoli

Senza equivoci. Linguaggio sgangherato, ma rassicurante. Nel comparto "audiovisivo" si entra in una falegnameria: si propone infatti la "costituzione di un tavolo”. La finalità è “definire le strategie di sviluppo del settore audiovisivo nell’epoca della globalizzazione”. Un’impresa impegnativa. Per la quale, naturalmente, è necessario un altro “monitoraggio dell’evoluzione e della normativa sul diritto d’autore” e, ovviamente, il “miglioramento dei criteri di assegnazione dei fondi per il cinema”, anche per “incrementare le produzioni nelle regioni che hanno un basso utilizzo di tali risorse”. Meschine! Povere quelle Regioni! Quali? Non e' detto, per non mortificarle.

vittorio sgarbi e matteo salvini 1

 

Nel settore "normativa" colpisce la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, non per una migliore tutela ma “per migliorare la capacità di prevenzione e il  contrasto dell’illegalità”. Facciamo questa revisione e vinceremo la criminalità! Perche' non

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (2)

portare, come voleva il direttore austriaco di palazzo Ducale di Urbino, la "Muta" di Raffaello

nell'aula bunker dell'Ucciardone? il museo come sede dell'Antimafia!

 

Mentre per la "diplomazia culturale”, basta alla sola Matera, capitale della cultura 2019, un piccolo ritocco con il “gemellaggio con Plovdiv”, celeberrima città, “per amplificare l’impatto dell’iniziativa a livello europeo”. Auguri. Non mancano, tra le ovvietà, il “sistema paese” e la utilissima, determinante  “promozione dell’attività dei comitati per la celebrazione degli anniversari”.

franceschini sgarbi

 

Per la “fruizione” (parola sempre un po’ sgradevole), è necessario "l’abbattimento delle barriere architettoniche". Ma sia chiaro: “con specifico riguardo alle persone con disabilità e ai portatori di bisogni speciali, anche temporanei” (si intendono anche le perversioni sessuali e le droghe?).

 

il ministro alberto bonisoli intervistato (1)

Sarebbe interessante capire come sia la “funzione interattiva dei musei”. Interattiva di chi? o di quale parte del corpo? Infine: "la formazione". È ovviamente necessario il “lancio” di progetti “mirati” (mirati: terminologia più adatta al tiro a segno). Per questo le originali parole d'ordine sono: "incentivare la  formazione continua"(quel "continua" resterà indimenticabile); e “aggiornare i contenuti dei corsi di laurea per le professioni culturali, tra cui il restauro".

 

LE LITI DI VITTORIO SGARBI

Ecco: il “restauro”, una disciplina recente, da "aggiornare". Appare urgente anche, dopo questa lettura, un restauro della lingua. Buona fortuna.

 

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...