L’ITALIA RESTA NEL MIRINO - L’UE CONTROLLERÀ LA MANOVRA NEL PASSAGGIO IN PARLAMENTO E SULL’IMPLEMENTAZIONE DELLE MISURE - BRUXELLES TIENE IL FUCILE SPIANATO: HA TEMPO FINO AL PRIMO FEBBRAIO PER APRIRE UNA PROCEDURA D’INFRAZIONE - GERMANIA E OLANDA AVREBBERO VOLUTO LA LINEA DURA CONTRO ROMA: “SIETE SALVI GRAZIE A MACRON CHE HA CHIUSO UN OCCHIO…”

-

Condividi questo articolo


1 - PER L'UE L’ITALIA RIMANE IN BILICO ECCO LE TRE FASI DELLA SORVEGLIANZA

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

ITALIA MANOVRA EUROPA ITALIA MANOVRA EUROPA

All'indomani dell' armistizio siglato con il governo italiano sulla manovra, da Bruxelles confermano che «la vigilanza resterà alta». […] La sorveglianza, spiegano fonti Ue, si svilupperà in tre fasi. […]Il primo passaggio che sarà seguito con attenzione è certamente il voto in Parlamento. Il maxi-emendamento con le modifiche concordate a Bruxelles «non dovrà cambiare di una virgola». Altrimenti […] la Commissione ha ancora tutto il tempo e tutte le motivazioni per poter lanciare una procedura sul debito a gennaio. Del resto c'è tempo fino al 1 febbraio. […]

 

giuseppe conte angela merkel giuseppe conte angela merkel

Una volta approvata la manovra, scatterà poi il monitoraggio sull' implementazione delle misure. Reddito di cittadinanza e quota 100 saranno ovviamente gli osservati speciali, visto che al momento restano alcuni dubbi sul loro costo reale. Stesso discorso per le entrate e, più in generale, per l' andamento dell' economia. […] Nel caso in cui le cose non andassero per il verso giusto, Bruxelles manterrebbe il «blocco» sui due miliardi di euro che ha chiesto al governo di «congelare». […] Ce n'è poi una terza, fortemente voluta da Dombrovskis, ma alla quale Moscovici non sembra dare troppo peso.

 

Wopke Hoekstra Wopke Hoekstra

Le nuove clausole di salvaguardia sull'Iva (9,4 miliardi nel 2020 e 13,2 nel 2021) dovrebbero servire a compensare i costi di reddito e quota 100 nei prossimi due anni. […]

C'è poi un'altra data da segnare sul calendario: il 21 gennaio si riunisce l'Eurogruppo. E c'è da aspettarsi un'accesa discussione tra i ministri. L'olandese Wopke Hoekstra, che guida il gruppo dei «falchi», ha definito la decisione della Commissione «un'occasione persa». Ma tra i ministri dell'Eurozona lo scenario è mutato notevolmente perché, rispetto alle ultime riunioni, sono cambiati gli schieramenti al tavolo. […]

 

2 - "SIETE SALVI GRAZIE A MACRON" BERLINO AVREBBE VOLUTO LA LINEA DURA CONTRO ROMA

Estratto dell’articolo di Walter Rauhe per “la Stampa”

 

conte macron conte macron

«Potete dire grazie a Macron se la Commissione europea non avvia nessuna procedura d'infrazione contro l'Italia». A Berlino il tanto atteso via libera condizionato alla legge di bilancio del governo italiano da parte dell'Unione europea non ha certo destato entusiasmi. […] È «stato soprattutto il governo francese a cedere e a chiudere più di un occhio nei confronti di Roma», ci confida un alto dirigente del ministero delle Finanze a Berlino che preferisce restare anonimo. «Sullo sfondo delle ampie concessioni fatte da Emmanuel Macron al movimento dei gilet gialli e alle spese aggiuntive che queste comportano una bocciatura della manovra finanziaria del governo Di Maio-Salvini sarebbe stata difficile da giustificare».

 

matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

Su un punto così fondamentale come quello del rispetto delle regole di stabilità e della disciplina di bilancio Parigi avrebbe dunque piantato in asso Berlino che invece avrebbe preferito mantenere una linea dura contro Roma. […] «Con un debito pubblico del 130% e per di più in aumento, un deficit tre volte superiore a quello precedente e in assenza di una riconoscibile volontà politica per rimettere in ordine il bilancio dello stato, l' Italia resta per l' Eurozona una mina vagante», sostiene il nostro interlocutore al ministero delle Finanze a Berlino. […]

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…