1. L’ITALIA RISOLVE IL PROBLEMA IMMIGRATI NELL’UNICO MODO CHE CONOSCE: PAGANDO!
2. UN’INCHIESTA DELL’ASSOCIATED PRESS SPIEGA COME MAI SI È INTERROTTO IL FLUSSO DEI MIGRANTI IN ESTATE: L’ITALIA PAGA LE AUTORITÀ LIBICHE, CHE GIRANO I SOLDI AGLI SCAFISTI
3. IL GOVERNO NEGA, O QUASI: ‘GLI AIUTI VANNO ALLE MUNICIPALITÀ LIBICHE’. CERTO, MICA MINNITI HA FATTO UN BONIFICO AI TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI. MA LA CICCIA È QUELLA
4. È LA STESSA POLITICA ADOTTATA DALLA MERKEL CON ERDOGAN: PAGA E TI SARÀ TOLTO

Condividi questo articolo


1. L’INCHIESTA DELL’AP: L’ITALIA FINANZIA I LIBICI, LORO PAGANO I TRAFFICANTI

 

https://www.washingtonpost.com/world/middle_east/backed-by-italy-libya-enlists-militias-to-stop-migrants/2017/08/29/26016b3c-8ca2-11e7-9c53-6a169beb0953_story.html?utm_term=.6e803ef156e8

 

 

2. CROLLANO GLI SBARCHI PROVENIENTI DALLA LIBIA

Francesco Grignetti per ‘La Stampa

 

MARCO MINNITI MARCO MINNITI

I numeri, innanzitutto: da agosto c' è stato un crollo verticale di sbarchi di migranti, ridotti dell' 85% rispetto a un anno fa. Nel 2016 arrivarono dalla Libia in 21 mila, quest' anno in 3.800. La rotta del Mediterraneo centrale sembra davvero chiudersi. Controprova: l' Organizzazione internazionale delle Migrazioni ha dichiarato che nei primi venti giorni del mese non risulta «nessun migrante morto in mare lungo la rotta del Mediterraneo».

 

Sono crollate le partenze. Secondo un reportage dell' Associated Press, però, il calo negli sbarchi «è in larga parte dovuto agli accordi stretti con due potenti gang di trafficanti di Sabratha, il più grande punto di partenza dei migranti». Sostiene Ap che queste milizie sarebbero pagate da Tripoli, che gli gira i soldi provenienti dal governo italiano. È vero - è stato chiesto ieri a Bruxelles alla portavoce della Commissione - che gli italiani pagano gli scafisti, direttamente o tramite il governo di al-Sarraj per fermare i migranti?

 

GENTILONI MINNITI GENTILONI MINNITI

 «Suggerisco - ha risposto - di chiedere alle autorità italiane. Quando si tratta di fondi europei, sono soggetti a controlli molto stretti, con destinazione molto chiara. Noi continuiamo a seguire le regole, come facciamo sempre». Ma Roma smentisce seccamente. «L' Italia non tratta con i trafficanti», affermano fonti della Farnesina. «Gli aiuti vanno alle municipalità libiche», dicono al ministero dell' Interno.

 

 

3. L'ITALIA NEGA ACCORDI CON I TRAFFICANTI DI MIGRANTI

Laurence Figà-Talamanca per l’ANSA

 

"Il governo italiano non tratta con i trafficanti". E' secca la smentita della Farnesina all'inchiesta dell'Associated Press secondo cui l'Italia ha sostenuto un accordo tra il governo libico di Fayez al Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale, e "alcune milizie precedentemente implicate nella tratta" di migranti per impedire la partenza dei barconi verso le coste italiane.

MIGRANTI SOCCORSI 9 MIGRANTI SOCCORSI 9

 

Un'intesa che, sostengono le fonti dell'AP, funzionari e 007 italiani avrebbero discusso "direttamente" con i capi delle due principali milizie di Sabrata, a ovest della Libia, la principale base di partenza dei migranti, "soprattutto africani". "Non c'è nessun accordo tra i trafficanti e il governo italiano", affermano le fonti della Farnesina all'ANSA.

 

Dopo la fuga in avanti pre-estiva della Francia e la visita in Libia del britannico Boris Johnson, nel tentativo di coinvolgere anche l'uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar, l'Italia ha riguadagnato centralità nello scenario libico, centralità riconosciuta anche dal vertice di Parigi di lunedì scorso, ma in grado di rompere alcuni equilibri e frenare alcune ambizioni anche di Paesi alleati.

 

Secondo l'inchiesta dell'AP, il drastico calo degli sbarchi in Italia ad agosto (l'86% in meno rispetto ad agosto 2016) è dovuto in parte alla guardia costiera libica, che ha cominciato a bloccare i migranti grazie all'aiuto tecnico dell'Italia. Ma è "in gran parte" dovuto "anche a un accordo con le due più potenti milizie della città di Sabrata". Una delle due è la milizia 'Al-Ammu', o Brigata del martire Anas al-Dabashi, l'altra è la Brigata 48.

migranti morti su un gommone vicino alle coste libiche 6 migranti morti su un gommone vicino alle coste libiche 6

 

Entrambe guidate da due fratelli della famiglia al-Dabashi, definiti dalle fonti di AP "i re del traffico" di esseri umani, che avrebbero smesso il loro "commercio" in cambio di aiuti. Secondo il portavoce di Al-Ammu, Bashir Ibrahim, "un mese fa le due forze hanno raggiunto un accordo 'verbale' con il governo italiano e quello di Sarraj per combattere il traffico". E dopo l'accordo "le milizie hanno impedito alle barche di migranti di lasciare le coste libiche vicino a Sabrata. In cambio, hanno ricevuto equipaggiamenti, navi e stipendi". Una sorta di "tregua", l'ha definita Ibrahim.

 

Ma, ha anche ammonito, se dovesse venir meno "il sostegno alla brigata di al-Dabashi" il traffico "ricomincerà". Ibrahim ha tuttavia precisato all'AP che la sua milizia fa capo al ministero della Difesa del governo Sarraj, mentre la Brigata 48 al ministero dell'Interno. Circostanza non confermata ufficialmente da Tripoli. Ma se lo fosse - sottolinea la stessa Associated Press - "l'integrazione ufficiale delle due milizie nelle forze di sicurezza di Sarraj permetterebbe all'Italia di lavorare direttamente con queste forze, non più considerate milizie o trafficanti, ma parte del governo riconosciuto".

 

Di "accordo diretto" parla all'AP anche Abdel-Salam Helal Mohammed, direttore generale del dipartimento del ministero dell'Interno libico per la lotta alla migrazione illegale: "Diverse settimane fa, gli italiani hanno incontrato alcuni membri della milizia Al-Ammu a Sabrata e hanno raggiunto un accordo per fermare i trafficanti". "Da dieci giorni - ha aggiunto - non ci sono più traffici" di migranti. Attivisti per i diritti umani di Sabrata criticano invece l'Italia: "Quello che stanno facendo gli italiani è molto sbagliato - ha detto Gamal al-Gharabili, capo dell'Associazione Peace, Care and Relief -. Stanno rafforzando il potere delle milizie".

migranti morti su un gommone vicino alle coste libiche 2 migranti morti su un gommone vicino alle coste libiche 2

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."