grillo di maio di battista casaleggio

L’UNICA PRIORITÀ DEI CINQUESTELLE È SFILARE IL MOVIMENTO A DAVIDE CASALEGGIO (PER NON PAGARE PIÙ 300 EURO AL MESE ALL'ASSOCIAZIONE ROUSSEAU) - L’IDEA E’ AGGANCIARE IL M5S A UNA NUOVA ASSOCIAZIONE O FONDAZIONE - IL GRILLINO GIUSEPPE BRESCIA HA CHIESTO UNA SORTA DI MAIL BOMBING AL REGGENTE VITO CRIMI: “CHIEDIAMO TUTTI CHE GLI STATI GENERALI VENGANO CONVOCATI IN TEMPI ADEGUATI”

Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

conte di maio grillo casaleggio

Dice una massima semplice e saggia che una volta tolto il dentifricio dal tubetto non si può rimettere dentro. Motto che si può applicare alla mutazione del Movimento 5 Stelle, che ha cancellato tutti o quasi i tabu del passato e non può più tornare indietro, ai tempi d'oro del movimentismo ribelle, quando era fieramente lontano dalle poltrone e dalle alchimie di potere. L'ultimo tassello, o comunque il più ingombrante, perché i 5 Stelle diventino davvero un partito come tanti, meglio o peggio di altri, si chiama Davide Casaleggio. Negli ultimi tempi i fuochi degli avversari lo hanno lambito più volte.

fico grillo di maio

 

Il figlio del fondatore non può più contare sulla protezione di Beppe Grillo, che non riconosce in lui la luce carismatica del padre ed è in contrasto ormai su tutto, a cominciare dalla linea politica. Luigi Di Maio, da ministro degli Esteri e probabile competitor per la nuova leadership, si è ritagliato un ruolo del tutto autonomo dai vertici, non più subalterno psicologicamente. Messo nell'angolo, Casaleggio negli ultimi giorni è partito al contrattacco, lanciando «Le Olimpiadi delle idee» indette per il 4 ottobre, poco dopo le prime Regionali e subito prima, si immagina, dei fantomatici Stati Generali, sempre annunciati e mai fissati dal capo politico Vito Crimi.

 

grillo di maio

Per la stessa ragione, simmetricamente opposta, è partita la controffensiva di un gruppo consistente di parlamentari che non ha più intenzione di pagare le 300 euro al mese all'associazione Rousseau. Ma la morosità è un pretesto, quello che si vuole davvero è puntare dritti al cuore dell'impero di Casaleggio. Scardinare il catenaccio che lo lega al Movimento, attraverso l'associazione e la piattaforma, e riconnettere i 5 Stelle con una nuova associazione o fondazione. Qualcuno scherza e la mette così: «Potremmo chiamarla associazione Voltaire. Un'associazione che tenga i cordoni della borsa, crei una sede romana e sostenga le campagne dei candidati e dei parlamentari».

 

DAVIDE CASALEGGIO

Non tutte le cose vanno nel migliore dei modi, nel migliore dei mondi possibili, per citare il Candide volteriano. E per questo la sfida non è ancora lanciata apertamente. Del resto non è abitudine del Movimento quello di sfidarsi a viso aperto: Roberto Fico si trincera dietro il ruolo istituzionale, Alessandro Di Battista alterna affondi e ritirate. Per ora la sfida ribolle solo nelle chat, dove si prova a serrare i ranghi per capire come agire. Il sì a doppio mandato per consiglieri comunali e sì alle alleanze è stato digerito malvolentieri da Casaleggio, che pure ha voluto incautamente il voto balneare, e cavalcato da Di Maio.

DAVIDE CASALEGGIO LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

 

Crimi, uno dei pochi ad avere un rapporto con il figlio del fondatore, insieme a Di Battista, al momento impegnato a servire cocktail, è sempre più debole e contestato. Nella chat di ieri Giuseppe Brescia ha chiesto un intervento collettivo, una sorta di mail bombing al capo politico: «Chiediamo tutti al capo politico che gli Stati Generali vengano convocati in tempi e modi adeguati». Anche perché, aggiunge, sarà «estremamente necessario fermarsi a ragionare, capire a che punto siamo e in che direzione muoverci». Già, a che punto è il Movimento? A un punto decisivo per rafforzare la sua identità.

DAVIDE CASALEGGIO ARRIVA A PALAZZO CHIGI

 

Perché l'alleanza strutturale con il Pd è la questione più dibattuta in chat. Qualcuno ha paura che il Movimento diventi subalterno. Luigi Gallo risponde così: «Io non ho capito perché gli altri partiti non possano diventare una nostra costola. Dipende tutto da noi». Replica Luciano Cillis: «Ma veramente dici? Ma in quale universo hai immaginato questo sogno?».

 

Poi spiega che con la Lega, «vero partner di rottura», «non abbiamo voluto punti di incontro», mentre con il Pd, «che ricordo essere la summa di prima seconda e terza repubblica ci siamo intesi su tutte le richieste. E veramente pensi che loro diverranno la nostra costola? Sveglia, su». Poi Diego De Lorenzis fa una sorta di mappa della «diversità» del Movimento: «Hai visto gli altri votare per una coalizione con noi? Hai visto gli altri votare per limitare il numero dei mandati? Hai visto gli altri evitare di candidare condannati in primo grado?

 

VIRGINIA SABA LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO

Hai visto gli altri portare avanti leggi di iniziativa popolare e battersi per eliminare il quorum? Hai visto gli altri votare o scegliere segretari o leader? Hai visto gli altri votare per una fiscalità a vantaggio dell'economia futura senza green washing? Hai visto gli altri rinunciare all'indennità di carica?». Ci sarà da parlarne, agli Stati Generali. Sempre che vengano indetti prima della fine dell'anno e non rimandati ancora, come qualcuno vorrebbe, per arrivare a ridosso del semestre bianco.

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