SALVINI ROVINA LA FESTA A CONTE: ''NON MI SI DICA CHE IN CINA C'È LIBERO MERCATO''. MENTRE IL PREMIER È CON XI JINPING A VILLA MADAMA CON MINISTRI E IMPRENDITORI A FIRMARE IL MEMORANDUM (QUI TUTTI I DOSSIER, FINO A 20 MILIARDI DI INVESTIMENTI), IL CAPITONE A CERNOBBIO MARCA LA DISTANZA: ''IN CINA LO STATO ENTRA NEL MERCATO, NELL'INFORMAZIONE. C'È IN BALLO LA SICUREZZA NAZIONALE, IL TRATTAMENTO DEI DATI SANITARI, TELEFONICI, LA NOSTRA PRIVACY E L'ENERGIA''

-

Condividi questo articolo


 

  1. SALVINI, NON MI SI DICA CHE IN CINA C'È LIBERO MERCATO

matteo salvini a cernobbio matteo salvini a cernobbio

 (ANSA) - "Non mi si dica che la Cina è un paese con il libero mercato": lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini al Forum di Confcommercio a Cernobbio, aggiungendo comunque di essere contento della visita del presidente cinese e dell'apertura dei mercati "a parità di condizioni".

 

"Noi vogliamo essere assolutamente cauti quando c'è in ballo la sicurezza nazionale" ha ribadito a margine Salvini. Questo riguarda "il trattamento dei dati sanitari, dei dati telefonici, la nostra privacy e l'energia che deve essere sotto controllo di organismi italiani". "Poi per il resto - ha aggiunto - se si portano i nostri produttori in Cina, piuttosto che in Russia o Brasile, benissimo".

 

 

  1. ITALIA-CINA: COSA C’È NEGLI ACCORDI SULLA VIA DELLA SETA. DOSSIER PER 20 MILIARDI POTENZIALI

matteo salvini carlo sangalli matteo salvini carlo sangalli

Manuela Perrone per www.ilsole24ore.com

 

Il Memorandum sulla Via della Seta consente a Italia e Cina di «impostare una più efficace relazione e costruire meglio rapporti che sono già molto buoni». Così esordisce a Villa Madama il premier Giuseppe Conte al tavolo (affollato di ministri e rappresentanti delle due delegazioni) con il presidente Xi Jinping nel giorno della firma del documento. Alla sua destra il vicepremier M5S Luigi Di Maio: è lui, alle 12 in punto, a porre materialmente il suo nome e cognome in calce all'intesa quadro sulla Belt and Road Initiative.

 

Intesa storica: l'Italia è il primo Paese del G7 ad aderire. È Di Maio ad aver guidato l’accelerazione nei rapporti con la Cina di Xi Jinping. È sempre lui, con la sponda di Conte, ad aver difeso il Memorandum davanti alle rimostranze e ai dubbi dell’alleato Matteo Salvini e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, nonostante fosse stato l’uomo della Lega al Mise, Michele Geraci, a tessere la trama dell'accordo negli ultimi nove mesi.

Il quadro delle 19 intese istituzionali sottoscritte da Italia e Cina

Il patto: 29 accordi per 7 miliardi

xi jinping giuseppe conte xi jinping giuseppe conte

A Villa Madama - tappeto rosso, picchetto d'onore, elicotteri in volo e un imponente apparato di sicurezza - va in scena la firma di un patto che impegna Italia e Cina a lavorare alla "Belt and Road Initiative", rafforzando le relazioni politiche e gli scambi commerciali. Per ora gli accordi sul piatto, la maggior parte dei quali firmati nei giorni scorsi, sono 29, diciannove istituzionali e dieci tra aziende (si veda l'approfondimento sul Sole 24 Ore in edicola), e valgono 7 miliardi di euro, che arrivano a 20 miliardi di euro «potenziali» se si considera l'effetto "volano" dal punto di vista economico delle intese. Si va dal commercio all'energia (coinvolte Ansaldo, Snam, Eni), dalle infrastrutture alle telecomunicazioni, dal turismo ai porti, fino a gemellaggi e iniziative culturali. Con il colosso cinese Cccc che entra nel retromolo di Trieste e tra le banchine di Genova.

Le 10 intese commerciali italo-cinesi presentate a Villa Madama

Conte accoglie Xi Jinping

xi jinping giuseppe conte a villa madama xi jinping giuseppe conte a villa madama

Conte - rientrato da Bruxelles dove ha dovuto replicare alle osservazioni critiche di Merkel e soprattutto di Macron, che vedranno Xi insieme a Juncker - arriva poco prima delle 10.30. Attende alla fine del red carpet, alle sue spalle le tre bandiere: in mezzo il tricolore, a destra la cinese, a sinistra quella europea. Si attarda a parlare con i Carabinieri. Xi Jinping giunge un quarto d'ora dopo. La banda dei Carabinieri intona gli inni nazionali, poi strette di mano davanti alle telecamere e ai fotografi. E poi un bilaterale durato circa 50 minuti.

 

Per Xi ora destinazione Palermo

Dopo la firma è previsto un pranzo veloce a base di lasagna al ragù di crostacei e spigola con vongole e telline. Xi deve ripartire subito, destinazione Palermo. La città del presidente Sergio Mattarella, che ieri al vertice con Xi ha ritagliato il perimetro del Memorandum sottolineandone il carattere della «reciprocità».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…