SANGUE, MERDA E MUSCOLI: UN’ALTRA TRAGEDIA SCUOTE IL FOOTBALL AMERICANO - JOVAN BELCHER, DIFENSORE DEI CHIEFS DI KANSAS CITY, AMMAZZA LA FIDANZATA, CORRE ALLO STADIO E SI SPARA DAVANTI AL COACH E AI COMPAGNI - AVEVA APPENA AVUTO UNA BIMBA: FORSE UNA LITE PER GELOSIA ALLA BASE DEL DELITTO - SCONVOLTO DA INSUCCESSI E (FORSE) DAGLI STEROIDI, JOVAN E’ CROLLATO - NON E’ LA PRIMA TRAGEDIA CHE SCUOTE LA NFL…

Vittorio Zucconi per "Repubblica"

Era arrivato allo stadio al volante della propria Bentley nera. Se ne è andato dentro il furgone bianco dell'obitorio, suicida dopo un omicidio, un metro e novanta per centotré chili di nulla dentro il sacco di plastica del medico legale. Jovan Belcher era un superuomo, uno dei 1.696 giocatori della Nfl, la lega del football, che per cinque mesi all'anno più di 110 milioni di spettatori sognano di essere e sarebbero pronti a spezzarsi, drogarsi, paralizzarsi o morire pur di essere al loro posto. E la morte, per la propria fidanzata, con il nome tragicamente profetico di Kassandra Perkins e per se stesso, è esattamente quello che Belcher ha trovato a 25 anni. Un mese dopo avere messo una foto su Facebook con la dicitura: «Felice festa del Ringraziamento per tutti dalla nostra famiglia».

La sua, consumata in una mattinata grigia del Missouri, accanto allo stadio dove giocava da difensore con la uniforme dei pessimi Chiefs di Kansas City, è una storia già vista nella atrocità e negli ingredienti. Di nuovo i soldi, troppi e troppo in fretta, le porcherie ingerite e iniettate, la gloria effimera, le sconfitte, l'adorazione del pubblico divenuta odio e naturalmente, sempre la pistola. È la parabola, dal nulla di un ghetto nero di Long Island dove era nato alla realizzazione di un sogno fra gli eletti della Lega Pro, di un giovane uomo schiantato da una vita troppo più grande anche del formidabile fisico, che ha condannato una donna colpevole soltanto di essere una donna. Un colosso capace di inchiodare al suolo altri mostri come lui lanciati in corsa, ma non di reggere la responsabilità di una neonata di due mesi che la sua vittima gli aveva appena dato.

Belcher aveva dormito a casa di lei, a Chrysler Avenue, mentre fortunatamente la neonata era dalla nonna materna. In un grande magazzino di Kansas City è ancora aperta la lista per i regalini alla bimba. Al risveglio, fra i due era scoppiata una lite, probabilmente per gelosia. Anche lui, come tutti questi idoli di terracotta, viveva perennemente circondato da sciami di donne, come di uomini, cortigiani pronti a tutto pur di spremere qualche dollaro. Il suo ingaggio era di due milioni di dollari annui.
Le ha sparato, l'ha uccisa. Si è messo alla guida della Bentley nera. Ha raggiunto lo stadio di Arrowhead, punta di freccia, dove avrebbe dovuto fare l'ultimo allenamento prima della partita di oggi.

Nel parcheggio, ha incontrato l'allenatore, Romeo Crenell e il manager della squadra, Scott Pioli, che lo hanno visto scendere con l'arma in pugno. «Sono venuto qui soltanto per ringraziarvi della meravigliosa opportunità che mi avete offerto», ha detto. E mentre i due dirigenti cercavano di dissuaderlo, si è ucciso.
La storia sembra sconvolgente soltanto a chi non voglia sapere le nefandezze che si nascondono sotto quelle uniformi da gladiatori high-tech, dietro quei muscoli scolpiti da anni di sacrifici disumani e di trattamenti farmacologici ipocritamente proibiti. In un mondo come il football americano, dal quale Belcher era entrato come riserva delle riserve, per passare titolare al seguito delle barelle che portavano via i compagni rotti, si deve essere in campo a qualsiasi costo. Tutti devono imparare a vivere con "the juice", il succo delle siringhe, nello slang degli spogliatoi.

Poi, arrivano le esplosioni, non soltanto di legamenti, e muscoli, ma di anime. Ogni anno ci sono dozzine di incidenti con armi da fuoco, risse sanguinose dentro e fuori i club dove i giocatori scaricano la proprie tensione e la furia degli steroidi iniettati. Cinque anni or sono, un grande del wrestling, Chris Benoit, uccise la moglie e il figlio, prima di farsi fuori, nella cantina di casa propria. Era gonfio di ormoni.
Plaxico Burress dei New York Giants freschi di vittoria nel campionato, si sparò sulle gambe, in un locale di Manhattan. Un altro gigante di questo sport, Ben Rothlisberger, il quarterback dei celebri "Steelers" di Pittsburgh, il giocatore più importante, abusò di una donna nel gabinetto di una taverna. Non si può ufficialmente accusarlo di stupro soltanto perché la vittima, al momento del processo, improvvisamente modificò la deposizione.

Non potrà più ritrattare nulla Kassandra, la solita donna travolta dalla violenza, che lo ha raggiunto alla Morgue di Kansas City. E per sua fortuna non potrà ricordare la bambina scampata all'orrore di Chrysler Avenue. La polizia non fa ipotesi sulle cause, sui moventi, ma aveva certamente contributo a schiantare la mente di questo ragazzo il disastro della squadra per la quale lavorava, i disastrosi eppure amatissimi Chiefs, sconfitti in dieci degli ultimi undici incontri.

Sul suo fragilissimo ego, prima gonfiato dalla droga del successo e poi distrutto dall'insuccesso dovevano aver pesato gli insulti, le maledizioni, i boati dei tifosi che in 80 mila avevano affollato i social network per coprire la squadra di improperi. Nel blog dei seguaci dei Chiefs qualcuno ha scritto ieri sera: «Strano che non abbia sbagliato la mira, scarso come era». Oggi i Chiefs non giocheranno. Non serve un'altra maledetta domenica dopo un maledetto sabato.

 

le prime pagine dei tabloid usa jovan belcher ha sbroccato Jovan Belcher Jovan Belcher Kasandra Perkins jovan belcher JOVAN BELCHER

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...