matteo renzi giuseppe sala

SAPORE DI SALA – CACCIARI UCCELLA LA SCELTA DEL COMMISSARIO EXPO COME CANDIDATO SINDACO A MILANO: “E’ UNA CONTRADDIZIONE. RENZI DICE DI VOLERE LA POLITICA AL COMANDO, MA POI DEVE RICORRERE A CANDIDATI TECNICI. NON POTRA’ RICORRERE ANCORA A PREFETTI, MAGISTRATI E SEDICENTI TECNOCRATI…”

Massimo Cacciari per “l’Espresso”

 

MASSIMO CACCIARI OSPITE DI SERVIZIO PUBBLICO MASSIMO CACCIARI OSPITE DI SERVIZIO PUBBLICO

Tra i mercatini del Natale, gazebo e militanti Pd. Una buona notizia? Forse, non sarà certo il ritorno alla distribuzione porta a porta dell'"Unità" ogni domenica che il Signore mandava in terra da parte di migliaia di compagni, ma potrebbe essere il segno che il Segretario-Presidente comincia a comprendere che un partito non è un corteo di devoti, che non esiste più risibile ideologia di quella di una democrazia senza partiti (il partito della nazione, cioè di tutti, non essendo, per la contraddizione che non lo consente, un partito) e che forse non è la panacea adatta alla crisi attuale della democrazia ridurre per quanto possibile il processo decisionale alle volontà della leadership carismatica.

 

RENZI SALARENZI SALA

Su questa buona via il Segretario-Presidente potrebbe perfino giungere a considerare la dialettica, anche aspra, tra correnti non come il male assoluto, ma come inevitabile riflesso all' interno di un partito dell' inarrestabile corrente pluralista e, ahinoi, "relativistica" che trascina, piaccia o no, i regimi democratici.

 

RENZI SALA BASSOLINO MARINORENZI SALA BASSOLINO MARINO

Esiste competizione più dura tra correnti che nei grandi partiti americani o oggi, a esempio, nel Labour? E ciò ha impedito a quei Paesi di svolgere politiche di respiro anche "imperiale"? Non sono le correnti il malanno, né lo erano nella Dc o nel Pci, ma l'assenza di analisi e strategia mascherata col rumore di frasi fatte, luoghi comuni, vane promesse. È questa assenza a generare politiche demagogiche, e cioè l' attuale generale propensione a ingannare e illudere, a fingere facile e a portata della mano di questo o quel Dulcamara la soluzione di problemi internazionali ed interni drammatici e strutturali.

 

Anche le correnti possono servire se rappresentano strumenti di elaborazione, approfondimento e discussione (cosa che quelle attuali o passate del Pd non sono affatto riuscite ad essere), funzioni imprescindibili di una forma-partito aperta, "federalistica", in grado di dar vita a una direzione non bloccata sulla figura del Capo (assicuro Renzi che perfino nel Pci avveniva proprio così, non si lasci sedurre da berlusconiane leggende intorno al suo "centralismo").

CANTONE RENZICANTONE RENZI

 

Queste cieche speranze mi hanno fatto nascere i mercatini del Natale. Senza radicamento nel territorio, senza una rappresentanza autorevole a livello locale, che non può essere formata da vassalli e valvassini, qualsiasi governo nazionale è destinato a terremotarsi.

 

Il paradosso che Renzi sta attualmente vivendo non può durare ancora a lungo: da un lato, la sua epifania come una riedizione del "metti la politica al comando", e, dall' altro, il suo dover ricorrere in ogni situazione critica a prefetti, magistrati, sedicenti tecnocrati o rappresentanti stra-stagionati dell' età rottamanda, dai De Luca ai Fassino, ai Chiamparino e domani forse ai Bassolino - per finire massacrato quando invece presenta i propri famigli, come accaduto in Veneto o in Liguria.

VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZIVINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI

 

Perciò rivestono straordinaria importanza le amministrative del prossimo anno. Ben difficilmente potranno scendere in campo nomi e squadre vincenti, e vincenti proprio in quanto di per sé autorevoli e non luce riflessa del Capo. Ben sapendolo, Renzi è alla ricerca ancora una volta del "valore aggiunto" forestiero.

 

La questione riguarda essenzialmente Milano. Sono certo che Sala potrebbe essere un ottimo sindaco, ma è evidente che la sua candidatura metterebbe spietatamente a nudo la contraddizione di cui sopra. Si potrebbe "truccarla" un po' con la partecipazione dello stesso Sala alle primarie - ma correndo il rischio enorme della sua sconfitta e di conseguenza del rilancio di una coalizione e di una candidatura magari più "decente" di quella di Sallusti da parte della destra.

 

antonio bassolinoantonio bassolino

Non esistono scorciatoie; se il Pd continuerà ad essere il partito-di-Renzi, il suo eroe eponimo sarà costretto a ricorrere a figure di prestigio "esterne" per ogni "emergenza", finendo così col contraddire la sua stessa immagine e le stesse fondamentali ragioni della propria irresistibile ascesa.

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”