della valle berlusconi renzi by benny

1. DALLE SCARPATE ALLE SERENATE, NUOVO GIRO DI VALZER DEL BANANA E DELLO SCARPARO 2. ‘SODOMIZZATO’ DALLE OLGETTINE, TAMPINATO DALLE BOCCASSINI, BERLUSCONI HA CAMBIATO VESTE, AMBISCE A DIVENTARE IL “RICOMPATTATORE DEL CENTRODESTRA”. PER PROMUOVERE UN FRONTE COMUNE TRA TUTTI I MODERATI CHE VOGLIONO SFANCULARE IL “FANFARONE” RENZI 3. BERLUSCONI E DELLA VALLE HANNO MESSO GLI OCCHI SU IMPRENDITORI E MANAGER CHE FAREBBERO AL CASO LORO. TIPO: ALFIO MARCHINI A ROMA, CORRADO PASSERA A MILANO

1. E ORA BERLUSCONI LODA L’EX NEMICO DELLA VALLE

Ugo Magri per “la Stampa”

 

berlusconi scaroni della valle berlusconi scaroni della valle

Della Valle? Sì, proprio Mr Tod’s, l’imprenditore delle calzature che vorrebbe fare le scarpe a Renzi. Davvero ieri Berlusconi ne ha cantato le lodi? Proprio così, l’ex Cavaliere ha dichiarato: «Evviva, in politica c’è bisogno di gente nuova». Aggiungendo mieloso: «È un numero uno, occorre avere più persone come lui che decidono di dedicarsi al bene del proprio Paese».

 

PREMIO GUIDO CARLI BERLUSCONI SCARONI DIEGO DELLA VALLE jpegPREMIO GUIDO CARLI BERLUSCONI SCARONI DIEGO DELLA VALLE jpeg

E Della Valle come l’ha presa? Lusingatissimo. Ma quei due una volta non litigavano? Dire che litigavano è poco. Scontri all’arma bianca. Su YouTube se ne ritrovano ancora i filmati e, a rivederli, fanno quasi tenerezza tanto i protagonisti erano più pimpanti. Perché la prima volta fu nel 2005 da Vespa in tivù, con Silvio parecchio imbufalito dalle punzecchiature di Diego, il quale tra l’altro gli dava confidenzialmente del tu e l’allora premier rispondeva con il lei; la seconda volta accadde a Vicenza, davanti a una platea confindustriale ammutolita dall’imbarazzo, e sempre per la storia del «tu»; nella terza circostanza Berlusconi arrivò a minacciare querele, complice la ruggine calcistica tra Fiorentina e Milan...

SILVIO BERLUSCONI DIEGO DELLA VALLE CARLO ROSSELLA SILVIO BERLUSCONI DIEGO DELLA VALLE CARLO ROSSELLA

 

DELLA VALLE URLA A BERLUSCONIDELLA VALLE URLA A BERLUSCONI

Però sono guerre antiche. Berlusconi e Della Valle hanno avuto tutto il tempo di riconciliarsi con l’intermediazione di Carlo Rossella, grande amico e confidente di entrambi. In che modo scoppiò la pace, non è mai stato narrato. L’occasione venne dalla statuetta che colpì alla testa l’ex Cavaliere e lo mandò in ospedale. Correva il 2009, metà dicembre per l’esattezza. Della Valle alzò il telefono e manifestò al degente il proprio dispiacere.

berlusconi vs dellavalleberlusconi vs dellavalle

 

Un gesto elegante, Berlusconi ne restò sorpreso. «Vediamoci», «sì vediamoci». Qualche tempo dopo, eccoli allo stesso tavolo in occasione della festa di compleanno che diede a Milano il direttore di «Chi», Signorini (su «Dagospia» ancora circolano le paparazzate dell’evento). Asserire che da quel giorno siano ritornati amici, sarebbe eccessivo. Di sicuro, però, smisero di mordersi. E adesso siamo addirittura alle serenate.
 

Qualcuno sospetta che dietro le lodi del Cav ci sia del business in comune. Al governatore ligure Toti, sempre tra i meglio informati, non risulta nulla del genere. Semmai c’è che l’ex premier ha aggiornato la sua strategia. Una volta era l’«one man show», ovvero l’«Imprescindibile», e tutto doveva fare perno su di lui. Mai avrebbe espresso su Della Valle giudizi così generosi.

 

alfio marchinialfio marchiniALFIO MARCHINI ALFIO MARCHINI

Adesso invece Berlusconi ha cambiato veste, ambisce a diventare colui che «ricompatta il centrodestra» come ha ribadito dai campi di Milanello. Nel nuovo ruolo da «Ricompattatore», promuoverà un fronte comune tra tutti coloro che, sul versante moderato, non amano Renzi (bollato ieri come «professionista della politica», di questi tempi praticamente un insulto). Silvio ha messo gli occhi su imprenditori e manager che farebbero al caso suo. Alfio Marchini a Roma è sicuramente uno di questi, come lo è stato a Venezia il neo-sindaco Brugnaro. Perfino Corrado Passera, col movimento «Italia Unica», potrebbe rientrare sorprendentemente nei suoi piani.

CORRADO PASSERA E SILVIO BERLUSCONI FOTO INFOPHOTOCORRADO PASSERA E SILVIO BERLUSCONI FOTO INFOPHOTO

 

2. SILVIO ARRUOLA DELLA VALLE CONTRO MATTEO

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”

 

Conosco Diego Della Valle da trent’anni. Il giornale per cui lavoravo aveva una passione per i giovani imprenditori e ogni mese mi costringeva a raccontarne uno. Lui era appena uscito dall’anonimato, per aver regalato a Gianni Agnelli un paio di scarpe a pallini. E l’Avvocato aveva indossato gli stivaletti sotto un completo grigio, decretandone il successo.

berlusconi passera berlusconi passera

 

DELLA VALLE E MONTEZEMOLO DELLA VALLE E MONTEZEMOLO

Non so se lo abbia fatto perché li trovasse comodi o perché a portarglieli in omaggio fosse stato Luca Cordero di Montezemolo. Sta di fatto che da quel momento l’ascesa dello scarparo a pallini, come lo chiama con disprezzo Roberto D’Agostino per via di una vecchia polemica intorno al gossip, non si è più fermata. L’imprenditore di Casette d’Ete, marchigiano come tutti o quasi quelli che fanno scarpe, non viene da una famiglia facoltosa, ma come Berlusconi dalla piccola borghesia.

 

dellavalle RENZI resize dellavalle RENZI resize

Quella bancaria per il Cavaliere, quella industriale per Della Valle. Il padre faceva scarpe, ma a livello quasi artigianale. Lui ha trasformato l’attività paterna in un impero. E come Berlusconi è sempre stato bravissimo a comunicare. Non sempre gli è riuscito di mettere le scarpe a uno come Agnelli, ma di occasioni se ne è fatte scappare poche, mettendo in piedi un gruppo internazionale.

 

RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA

Ma le somiglianze con l’ex presidente del Consiglio non si fermano qui. Per quanto molto attento alla comunicazione, al rapporto con i media, alle frequentazioni giuste, Della Valle è sempre stato un po’ politically scorrect. Non tanto per le tesi sostenute, ma per l’allergia ai salotti buoni e a un certo establishment imprenditoriale e bancario che sa di muffa.

 

Nel corso degli anni se l’è presa di volta in volta con Geronzi, Bernheim, Bazoli, cioè con la finanza che conta, o per lo meno che contava. Nel suo mirino non sono finiti solo gli arzilli vecchietti, ma anche i poco vispi giovanetti, o per lo meno quelli che lui ritiene tali. Tra questi Jaki Elkan, il nipote dell’Avvocato, ma gli strali non hanno risparmiato Sergio Marchionne, accusato di farsi gli affari suoi - cioè della Fiat - e non quelli del Paese.

VIGNETTA BENNY MARCHIONNE CONTRO DELLA VALLE VIGNETTA BENNY MARCHIONNE CONTRO DELLA VALLE

 

Per alcune di queste uscite c’è chi lo giudica arrogante o anche solo sopra le righe. Sta di fatto che per molte sue uscite (Geronzi, Bernheim, Bazoli) gran torto a parlare di rinnovamento non l’aveva. Il rinnovamento è una strategia che gli è cara e non solo in economia. Nel corso degli anni i suoi interessi si sono estesi alla politica e nel 2008 si scontrò perfino con Berlusconi, del quale si professava amico.

 

Erano i tempi delle ambizioni di Montezemolo e forse Della Valle avrebbe voluto che il Cavaliere lasciasse il campo a Luca o forse, più semplicemente, si era convinto che il tempo per l’ex premier fosse scaduto. Finì quasi a male parole, perché quando le canta il signor Tod’s non le misura. Ne sa qualcosa Renzi, che all’inizio pareva stargli simpatico, ma poi è stato degradato a fanfarone.

 

ALCUNI DEI SOCI DEL GRUPPO NTV - TRA I QUALI DELLA VALLE, PASSERA, MONTEZEMOLOALCUNI DEI SOCI DEL GRUPPO NTV - TRA I QUALI DELLA VALLE, PASSERA, MONTEZEMOLO

Ora Della Valle dice che bisogna rottamare il rottamatore e fare un nuovo governo e perciò tutti gli addebitano mire politiche. I ben informati addirittura assicurano che abbia già fondato un movimento pronto all’uso. Lui nega e dice che ha solo costituito una società per aiutare persone in difficoltà e che non ha nessun tornaconto se non quello di dare una mano, un po’ come ha fatto e sta facendo col Colosseo. L’uomo è furbo e se ha mire politiche di certo non va a raccontarlo ai giornali, almeno fino a che non è ora di raccontarlo.

 

della-valle-marchionnedella-valle-marchionneezio mauro della valle mentana da chi ezio mauro della valle mentana da chi

Di sicuro però c’è una cosa ed è la determinazione del tipo. Se si è messo in testa una cosa, difficilmente tornerà indietro. E in questo riporta alla somiglianza con il Cavaliere. Come lui si è fatto da solo. Come lui è fuori dall’establishment e dai circoli che contano. Come lui non si dimentica da dove è partito e dove vuole arrivare.

 

CARLO ROSSELLA DIEGO DELLA VALLE MICHELE SANTORO FOTO DA CHI CARLO ROSSELLA DIEGO DELLA VALLE MICHELE SANTORO FOTO DA CHI

Alla fine, per un’area moderata in cerca d’autore, e soprattutto d’interprete, Della Valle potrebbe essere la soluzione. Non è giovane, ma qualche idea giovane ce l’ha. E soprattutto ha capito prima di altri che non basta essere giovani per fare il presidente del Consiglio. Bisogna anche saper fare qualcosa.

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...