SE QUESTO E’ UN MARTIRE - SUL GROPPONE DI DANILO “ER CASH” COPPOLA ALTRE ACCUSE PESANTISSIME

Gianni Barbacetto per "Il Fatto Quotidiano"

Ci hanno raccontato che è stato assolto "con formula piena" perché "il fatto non sussiste", dopo aver sofferto due anni terribili di carcere preventivo. Su Libero, Filippo Facci lo ha descritto come un martire perseguitato da due pm politicizzati e ora finalmente riabilitato, nel silenzio dei giornali "colpevolisti", tra cui il Fatto, che hanno dedicato pagine e pagine alle accuse e "zero righe" all'assoluzione.

Il martire è Danilo Coppola, il più pettinato dei "furbetti del quartierino", che ora vorrebbe un risarcimento di 1,2 miliardi per i danni subiti dal suo gruppo. Ma che cosa è successo, per davvero, all'immobiliarista detto "Er Cash" per la sua propensione al pagamento in contanti?

Arrestato il 1 marzo 2007, viene portato nel carcere di Regina Coeli con le accuse di bancarotta, riciclaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita. "Un arresto creato ad arte", dichiara Coppola.

Seguono due anni d'inferno, narrano le cronache, con ricoveri all'ospedale, tentati suicidi, arresti cardiaci, coma. I due magistrati malvagi che lo perseguitano sono Giuseppe Cascini e Rodolfo Maria Sabelli: il primo presidente, il secondo ex segretario dell'Associazione nazionale magistrati. In verità, in cella Coppola resta soltanto tre mesi.

Poi viene mandato agli arresti domiciliari, perché i periti stabiliscono che soffre di claustrofobia (in precedenza non aveva avuto avvisaglie di questa patologia, né quando era chiuso nell'abitacolo della sua Ferrari, né nelle cabine dei suoi due yacht). Non torna in carcere neppure dopo la fuga dai domiciliari, durata giusto il tempo per farsi intervistare da Sky, a cui consegna accuse gravissime contro Cascini, subito riprese dal Giornale, con titolone e foto in prima pagina.

Intanto Coppola è condannato in primo grado a 6 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta: una delle sue società, la Micop, ha distratto all'erario ben 18 milioni di euro. Ma nel maggio 2013 avviene il colpo di scena: la Cassazione annulla il fallimento della Micop e la corte d'appello di Roma, che stava celebrando il secondo grado per bancarotta, non può far altro che prendere atto della decisione della suprema corte, anche perché nel frattempo Coppola aveva estinto il suo debito con il fisco.

Fine della storia e tante scuse al perseguitato? No. A leggere le carte, la vicenda appare ben diversa da come ce l'hanno raccontata nei giorni scorsi Libero e il Giornale. Intanto il processo da cui è uscito prosciolto è soltanto uno. Oltre alla Micop, ci sono altre dodici società del suo gruppo finite in bancarotta, con distrazioni complessive, secondo la procura di Roma, di oltre 300 milioni di euro.

C'è un procedimento che ora è all'udienza preliminare e un processone per una sporca dozzina di fallimenti che è iniziato il 15 maggio. È questo il procedimento giudiziario vero e proprio in cui saranno giudicati gli affari di "Er Cash", accusato insieme ad altri coimputati di associazione a delinquere, reati fiscali e bancarotta fraudolenta.

Attenzione: non si tratta soltanto di imposte non versate, ma anche di arricchimenti illeciti a spese del fisco. Le operazioni immobiliari di Coppola, infatti, funzionano come le cosiddette "frodi carosello". Esempio: la società A compra un immobile a 10 milioni più Iva (pari a 2 milioni), poi lo rivende alla società B (ma sempre del gruppo) a 40 milioni più Iva (8 milioni).

A questo punto, la società A, che ha maturato un debito Iva di 6 milioni (8 meno 2), sparisce tra le mani di un prestanome straniero e non paga l'Iva; mentre la società B, che ha maturato un credito di 8 milioni, lo incassa sotto forma di rimborsi Iva. Morale della favola: Coppola guadagna 8 milioni, il fisco (cioè noi) ne perde 6 (8 meno i 2 che gli vengono pagati dalla società che, all'inizio del carosello, ha venduto l'immobile a Coppola).

Con questi e altri giochi di prestigio, Er Cash ha accumulato un tesoretto di oltre 300 milioni. Dopo l'arresto, gli sono stati sequestrati beni per circa 120 milioni e ora ha chiuso un accordo con il fisco per circa 200 milioni.

Resta la "piena assoluzione" per la bancarotta Micop: ma è una storia che vale la pena di raccontare. Coppola è un genio assoluto almeno in un campo: la scelta dei prestanome. Arruola negli anni un cast di personaggi in cerca d'autore, domestici cingalesi, faccendieri congolesi, camerieri d'hotel, baristi. Nel caso della Micop, la testa di legno, l'uomo di paglia, è un signore dal nome impronunciabile: Warnakulasurja. Chi è?

Lo rivelano alcuni testimoni: è il posteggiatore abusivo che esercita nei pressi dello studio di Daniela Candeloro, la commercialista di Coppola. La procura di Roma prova a cercarlo, per mandare anche a lui le notifiche del procedimento fallimentare. Risulta "irreperibile sul territorio italiano", dunque le notifiche vengono depositate, come d'uso in questi casi, presso la casa comunale.

La Cassazione eccepisce: il signor Warnakulasurja, quando ha assunto la carica di responsabile della Micop, ha esibito un passaporto; dunque il tribunale fallimentare avrebbe dovuto tentare la notifica anche in Sri Lanka, all'indirizzo risultante dal documento. Non lo ha fatto, dunque il fallimento è annullato .

Ecco la "piena assoluzione": per mancata caccia all'estero del posteggiatore abusivo cingalese. "In molti oggi si dovrebbero vergognare", dice Coppola in un suo apposito comunicato stampa. Già, resta da stabilire chi.

 

7r21 danilo coppola moDanilo Coppoladanilo coppola01Danilo CoppolaDanilo Coppola Stefano Ricucci STEFANO RICUCCI STEFANO RICUCCI

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…