1. IL SEGNALE CHE A MARIA ELENA È PARTITA LA BROCCA? DOMENICA HA IMPOSTO LA SUA PRESENZA AL GIURAMENTO DEI MINISTRI. MA I SOTTOSEGRETARI NON GIURANO AL QUIRINALE!
2. LA BOSCHI SI È IMBUCATA, HA PRESO I FLASH E HA AIZZATO LE CRONACHE SUI SUOI TACCHI E TAILLEUR, E POI SI È SEDUTA TRA I PARENTI DEI MINISTRI MENTRE FACEVANO LA FOTO DI RITO
3. L'UNICA RIFORMA COSTITUZIONALE INTRODOTTA DAL SUO REFERENDUM? QUELLA PER SE STESSA! ORA GIURERÀ INSIEME AI SOTTOSEGRETARI A PALAZZO CHIGI, COME IMPONE LA LEGGE
4. DUE MINISTRI RIVELANO AL 'CORRIERE': 'INUTILE NEGARLO. LA BOSCHI È LA ZAVORRA DI GENTILONI'. RENZI LE AVREBBE DETTO DI ANDARE CON LUI A OCCUPARSI DEL PARTITO, O DI GUIDARE IL GRUPPO DELLA CAMERA. MA LEI SAPEVA: ''SE LASCIO IL GOVERNO, PER ME È LA FINE''

Condividi questo articolo


1. LA BOSCHI SI E' IMBUCATA AL GIURAMENTO AL QUIRINALE: IL DELIRIO È ORMAI SENZA FRENI

DAGONOTA

 

maria elena boschi gentiloni renzi maria elena boschi gentiloni renzi

Un cerimoniale anomalo al Quirinale: ma da quando i Sottosegretari presenziano alla cerimonia di insediamento del Governo? Da sempre assumono il loro incarico dal Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi e quindi non partecipano alla cerimonia di insediamento del Governo al Quirinale. Ma per la Boschi si sono mandati all'aria 60 anni di regole repubblicane! Quindi l'unica riforma costituzionale introdotta dal suo referendum è stata quella per se stessa.

 

La neo Sottosegretaria Boschi (avrà una delega da Segretaria del Consiglio dei Ministri, cioè farà i caffè, fotocopie e panini per tutti), domenica scorsa si è presentata al Colle e, sospinta dalla sua prorompente forza fisica, si è fatta largo e si è presa i flash all'ingresso e all'uscita del Quirinale. Voleva esserci a tutti i costi, Maria Etruria, si sentiva ancora Ministro a pieno titolo anche senza essere stata invitata da nessuno.

boschi gentiloni e renzi boschi gentiloni e renzi

 

Era lì, tutte le cronache hanno parlato dei suoi sorrisi e dei suoi tacchi e dei suoi tailleur quirinalizi. Ma non poteva comparire nella foto di rito dei ministri, e quando è arrivato il momento di scattarla, si è piazzata tra i parenti dei ministri, pur non essendo parente di nessuno (o meglio, vorrebbe non esserlo visto il padre indagato per Banca Etruria).

 

Scrive l'agenzia di stampa Dire, citata da www.Huffingtonpost.it: "La Boschi si è seduta in mezzo ai parenti, una ventina di persone, defilate rispetto a giornalisti e fotografi. Boschi è entrata nella sala da sola, pochi secondi prima dell'ingresso dei nuovi ministri e ha seguito tutta la cerimonia sorridendo più volte. Alla fine ha lasciato la sala sempre in mezzo ai familiari dei ministri".

 

abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi

Speriamo che come per Renzi i famigliari siano vicini anche a lei in questi momenti di obnubilamento cerebrale...

 

 

2. E' NATO IL GOVERNO BOSCHI BIS

Franco Bechis per liberoquotidiano.it

 

Dentro il palazzo la sola cosa che fa stupire tutti il giorno della fiducia è il ruolo mantenuto e accresciuto di Maria Elena Boschi nell'esecutivo. Per qualsiasi osservatore, compresi i più allineati e teneri con Matteo Renzi, è una scelta incomprensibile che danneggia per altro anche il segretario Pd, dimezzando di fatto le sue dimissioni. Gli unici a fare finta in pubblico di non scandalizzarsi per quel governo Boschi bis sono i parlamentari del Pd.

abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi

 

A cominciare da Giacomo Portas, che è deputato dei Pd e anche fondatore del movimento dei Moderati. Finge di non sapere della presenza della Boschi al governo (eppure ha votato la fiducia e se l'è trovata di fronte sui banchi governativi), per dissimulare il suo imbarazzo.

 

gentiloni boschi gentiloni boschi

Così i colleghi di partito Daniela Sbrollini e Colomba Mongiello. Di quella presenza ingombrante tanto da fare ombra a Paolo Gentiloni, perché la Boschi sembra il vero premier fra i due, parlano malvolentieri  e quasi timorosi perfino alcuni esponenti dell'opposizione. Si limita a una battuta il senatore Mario Mauro di Gal, nega l'importanza della cosa il forzista Gianfranco Rotondi, svicola un po' anche il suo collega Francesco Paolo Sisto che pure pare scandalizzato dall'operazione stessa del governo Gentiloni. Ma sulla Boschi, l'anima vera di questo esecutivo, nessuno osa davvero attaccare..

boschi gentiloni renzi de vincenti boschi gentiloni renzi de vincenti

 

 

3. LE ACCUSE A BOSCHI E IL «RISCHIO ZAVORRA»

Tommaso Labate per il Corriere della Sera

 

«I nutile nascondersi dietro un dito. La Boschi è la nostra zavorra. E anche Gentiloni ne è perfettamente consapevole». Ci sono cose che dieci giorni fa sarebbero state impensabili. All' interno della maggioranza del Pd persino il nominarla, Maria Elena Boschi, era considerato un azzardo.

 

L' ossessione del "giglio magico" per il controllo di consenso e dissenso, i renziani scientificamente distribuiti per tutte le file degli emicicli di Camera e Senato per controllare gli umori, il timore che persino un sussurro potesse essere semplicemente riferito o, peggio, riferito male.

 

E invece ieri, a mo' di rappresentazione plastica di un potere che pare sbriciolato, o comunque percepito come tale, nella pausa del dibattito sulla fiducia, due ministri e un drappello di peones si lasciano andare a quella che - compulsando i sondaggi o guardando le reazioni sulla Rete - appare come una verità persino edulcorata. «La Boschi è la zavorra del governo Gentiloni». Così, secco, senza eufemismi.

boschi e gentiloni boschi e gentiloni

 

Dichiarazioni come questa rimangono (per ora) coperte dalla garanzia dell' anonimato «soltanto per non nuocere al neopresidente del Consiglio», dicono. Ma è una questione di tempo. Il tempo del rodaggio e poi, dalle prossime settimane, chiunque vorrà colpire dall' interno il nuovo esecutivo si unirà allo sport preferito di chi lo sta attaccando da fuori. E cioè puntare il mirino contro Boschi.

 

Come quei capitani che sopravvivono ai loro soldati dopo una disfatta in guerra, Maria Elena Boschi paga sia le ferite dei compagni che la sopravvivenza propria. «Non potevo essere l' unica a pagare. Non sarebbe stato giusto. La mia carriera politica non è finita il 4 dicembre», ha spiegato nelle ore successive al nuovo incarico a tutti quelli che le chiedevano come mai non avesse passato la mano. A passare la mano, l' ex ministro delle Riforme, oggi sottosegretario unico (ma non rimarrà l' unica) alla presidenza del Consiglio, non ci ha mai pensato. Come non ha mai pensato nemmeno all' ipotesi di seguire la scelta di Renzi, quella di farsi da parte per un po'.

 

luca lotti maria elena boschi al quirinale luca lotti maria elena boschi al quirinale

Del braccio di ferro che l' ha vista praticamente opposta all' ex premier, quel tira e molla sulla riconferma al governo che l' ultimo le ha garantito, emergono oggi - a cose fatte - i dettagli più significativi. «Vieni con me a occuparti del partito», è il primo suggerimento di Renzi dopo il voto referendario. «Io non voglio lasciare il governo. Tu puoi permettertelo. Se lo lascio io, è la mia fine», è la risposta.

 

Naufraga pure la trovata renziana di lanciarle la volata per la guida del gruppo alla Camera, col franceschiniano Rosato da spostare al governo. Niente, Boschi rifiuta, temendo il trappolone nel voto segreto dei colleghi. Alle 16.30 di ieri l' altro, quando manca poco all' appuntamento di Gentiloni con Mattarella, un posto per lei ancora non c' è. Verrà fuori - sottosegretario alla presidenza del Consiglio con mansioni di verbalizzante - quasi per caso, complici i veti sulla delega ai servizi per Luca Lotti, che finisce a fare il ministro dello Sport. Luccica, e pure tanto. Ma non è oro.

 

BOSCHI LOTTI BOSCHI LOTTI

Il clima che si respira fuori dal Palazzo, se possibile, è persino peggio. Sui social network si sprecano gli insulti. E i tantissimi «bugiarda» - corredati dai video in cui Boschi prometteva l' addio alla politica in caso di sconfitta al referendum - sono quasi la cosa meno sgradevole. I big del partito che rispondevano direttamente a lei, a cominciare dal tesoriere Francesco Bonifazi, hanno fatto una scelta che rischia di rendere più evidente la sua. Si sono eclissati.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…