SENZA I VOTI DEL BANANA RENZI NON VA DA NESSUNA PARTE – BOCCIATA IN COMMISSIONE LA RIFORMA DEL SENATO – PASSANO DUE EMENDAMENTI DI SEL E DELLA MINORANZA PD CHE CANCELLANO I CINQUE SENATORI DI NOMINA PRESIDENZIALE – CHE POTRA’ SUCCEDERE CON L’ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO?

Gli emendamenti passano con 22 voti contro 20, con l’appoggio di Cinque Stelle e Lega Nord. Decisiva l’astensione del forzista Bianconi, per il quale “il patto del Nazareno è la morte della democrazia”. Al senato, tre deputati Pd presentano un emendamento che fissa il Mattarellum come legge elettorale fino all’entrata in vigore dell’Italicum…

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1 - PD, ITALICUM DAL 2016, MATTARELLUM COME SALVAGUARDIA

maria elena boschi otto e mezzo maria elena boschi otto e mezzo

(ANSA) - "L'Italicum entra in vigore dal 1 gennaio 2016. Nel periodo transitorio dall'approvazione della legge elettorale alla sua effettiva validità, viene ripristinato il Mattarellum". Così un subemendamento alla legge elettorale dei senatori del Pd Stefano Collina, Andrea Marcucci e Francesco Verducci come informa una nota degli stessi senatori.

 

2 - RIFORMA DEL SENATO: GOVERNO BATTUTO 2 VOLTE IN COMMISSIONE ALLA CAMERA

Da “Corriere.it

 

Maurizio Bianconi Maurizio Bianconi

L’ennesimo segnale che il «Patto del Nazareno» scricchiola. Il governo è stato battuto alla Camera in commissione Affari costituzionali per 22 a 20: i sì sono arrivati da Sel, Movimento 5 stelle, Lega e da una serie di deputati della minoranza Pd, mentre uno di Forza Italia, Maurizio Bianconi, si è astenuto.

 

La maggioranza è stata sconfitta due volte sul voto di 2 emendamenti simili al ddl riforme, uno di Sel e l’altro della minoranza Pd, che eliminano dall’attuale testo del ddl i 5 senatori di nomina presidenziale che rimangono in carica per 7 anni. Dunque, di fatto, con l’approvazione di questi due emendamenti il Senato sarà composto solo da 100 senatori eletti nei consigli regionali e non ci saranno più, invece, i 5 senatori di nomina presidenziale. «Vedremo se l’Aula confermerà», ha commentato il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi , puntualizzando che «non c’è nessun timore» sull’iter parlamentare delle riforme. «La parola finale - ha puntualizzato - spetta all’Aula». E’ lì, ha concluso «il dato politico».

alfredo d'attorre alfredo d'attorre

 

«Non è un voto politico»

Il governo, come detto, è stato battuto per 2 soli voti: 20 sono stati i contrari - compreso il presidente della commissione, Sisto (FI) - mentre i favorevoli sono stati 22. Tra questi, gli esponenti della minoranza del Pd. Anche Francesco Sanna, esponente della maggioranza Pd, non ha votato, essendo assente al momento della votazione, «ma non c’è alcuna implicazione politica nel mancato voto», spiega.

 

Un ruolo determinante però l’ha avuto il voto favorevole del «frondista» di Forza Italia Maurizio Bianconi, che lasciando l’aula dopo i lavori ha commentato «questo Patto del Nazareno è la morte della democrazia in Italia». Se, infatti, Bianconi avesse votato in accordo con il suo gruppo - che si è espresso contro i due emendamenti di Sel e della minoranza Pd - i voti sarebbero stati pari, cioè 21 a 21 e, in questo caso, in Commissione avrebbe prevalso il voto contrario, come avviene quando si riscontra la parità tra i voti a favore e quelli contrari.

MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE

 

Era un «emendamento tecnico», quindi, «non è un voto politico», minimizza l’esponente della minoranza Pd Alfredo D’Attorre. D’Attorre ricorda che «ci sono altri nodi» ancora da sciogliere e «mi auguro che l’atteggiamento dei relatori e del governo sia diverso, rimettendosi all’orientamento che emerge in Commissione». Il tweet del renziano Roberto Giachetti, esponente democratico e vicepresidente della Camera, però apre scenari inediti: «I frammenti di minoranza finalmente si uniscono. Obiettivo impallinare il governo. Con amici così a che servono i nemici? Elezioni subito».

 

 

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