UN SILURO PER IL SOTTO-MARINO! MAFIA CAPITALE HA FINANZIATO IL SINDACO E MEZZO PD! - PRIMA DEL VOTO LA SOCIETÀ DI BUZZI HA VERSATO 30MILA EURO ALL’ALLEGRO CHIRURGO E DOPO LE ELEZIONI SONO ARRIVATI NUOVI APPALTI E PIÙ SOLDI DI QUELLI INVESTITI

ignazio marinoignazio marino

Franco Bechis per “Libero Quotidiano

 

Mafia capitale ha finanziato metà delle spese personali di Ignazio Marino durante la sua campagna elettorale: 30 mila euro in due versamenti arrivati dalle coop di Salvatore Buzzi al centro dell’inchiesta, sui 60.500 euro raccolti in tutto.È il contributo ufficiale che pesa di più fra quelli concessi durante la campagna che ha incoronato Marino sindaco di Roma nel 2013.

 

Nelle oltre 1.500 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare c’è una intercettazione ambientale fra Buzzi e Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar ed ex appartenente alla banda della Magliana.

 

Il primo, che con la giunta Alemanno aveva ottenuto importanti appalti da Roma capitale, s idice preoccupato di un possibile cambio di maggioranza. Carminati gli consiglia: «Mettiti la minigonna e vai a battere», per spiegare che bisognava prostituirsi con la nuova possibile maggioranza di Pd, Sel e lista Marino.

MARINO BUZZI NIERIMARINO BUZZI NIERI

 

Buzzi si deve essere messo perfino in topless: ha corrotto funzionari di sinistra, ha avvicinato candidati di tutte le liste e ha riversato un fiume di soldi su quella campagna elettorale, venendo in seguito ripagato dai vincitori con nuovi appalti e ben più soldi di quelli investiti. Sono pochi i rendiconti delle spese elettorali resi pubblici dagli eletti di Roma, e la gran parte dicono poco o nulla, essendo allegati in forma sintetica (cifra entrate e cifra delle uscite).

 

Con la giunta Marino e la maggioranza di centrosinistra la trasparenza è andata a farsi benedire: i rendiconti completi esistono,ma sono depositati presso il collegio di garanzia della Corte di Appello di Roma: erano consultabili liberamente nei 60 giorni successivi alla campagna elettorale, poi è diventato tutto più difficile. Il poco che è pubblico è più che significativo:

MARINO BUZZI NIERI 1MARINO BUZZI NIERI 1

 

Marino ha preso da Mafia capitale quei 30 mila euro ricordati. Il suo vicesindaco, Luigi Nieri, di Sel,ne ha ricevuti 5mila sui 14 mila complessivamente raccolti. Glieli ha versati la solita società cooperativa 29 giugno a responsabilità limitata. L’assessore alla Casa, Daniele Ozzimo, che si è dimesso dopo la pubblicazione delle intercettazioni, raggiunto da un avviso di garanzia, ha ricevuto dalla solita cooperativa 20mila euro sui 29.500 raccolti durante la campagna elettorale.

MARINO BUZZIMARINO BUZZI

 

Bisognerebbe conoscere i rendiconti degli altri per capire quanto questo denaro mafioso scorresse nelle casse della sinistra romana. Ma spulciando i pochi documenti che sono a disposizione se ne trovano altri due significativi. Buzzi e le sue società hanno versato 5 mila euro anche al presidente del primo Municipio, quello che governa il centro storico di Roma, Sabrina Alfonsi: è del Pd.

 

I contributi sono due, entrambi da 2.500 euro. Uno è arrivato dalla cooperativa 29 giugno e l’altro dalla cooperativa Formula sociale che appartiene sempre all’impero di Buzzi. Stessa musica al quarto municipio (San Basilio, Colli Aniene e Tiburtino III). Qui a prendere 4.200 euro dalle coop di Mafia capitale è stato il presidente Emiliano Sciascia, altro esponente del Pd romano. Nel suo profilo sottolinea: «Nel 2007 ho aderito al Pd, l’altra tessera che ho in tasca l'ho presa in occasione dei 20 anni dalle stragi di mafia di Capaci e via D’Amelio, ed è quella dell’Associazione Libera».

DON CIOTTIDON CIOTTI

 

Chissà che effetto fa su don Luigi Ciotti, fondatore di Libera contro lemafie sapere che unsuo tesserato di Roma è stato finanziato dalla mafia, sia pure della capitale…

 

Non era generosità quella di Buzzi: era un investimento sulla nuova maggioranza. Che ha dato i suoi ritorni. Racconta nella relazione di bilancio della sua Coop 29 giugno che nel 2007 fatturava 10,5 milioni. L’anno successivo sono diventati 12,6, nel 2009 saliti a 13,3. Nel 2010 fatturato di 14,6, passato l’anno successivo a 17,3 e nel 2012 a 20,9. Nel 2013 altro balzo, proprio nel primo anno di Marino: 25,8 milioni. Così è accaduto con tutte le altre coop. Anche con nuovi appalti ottenuti dal comune di Roma addirittura un mese o due fa (con la Coop Eriches 29 sull’emergenza abitativa).

 

Ma il gruppo si è aggiudicato con le nuove coop sfornate gran parte della raccolta differenziata a Roma, e perfino nei comuni limitrofi (Morlupo, Castelnuovo di Porto, S. Oreste, Formello, Lariano, Castel Madama e altri).Dal comune ha ottenuto l’appalto per la manutenzione del verde a piazza Vittorio.

daniele ozzimodaniele ozzimo

 

E da settembre 2013 si è preso l’appalto per la manutenzione delle aree verde nei municipi IV (quello del leader antimafia) eV. Ha ottenuto portierato e vigilanza del Bioparco di Roma (lo zoo) e perfino il servizio di portineria della Università Roma Tre.

 

Nel febbraio 2014 il comune guidato da Marino ha affidato alle coop di Mafia capitale «la manutenzione del verde di Villa Borghese e quella di Colle Oppio», che è il parco sopra il Colosseo. Poi i servizi accoglienza immigrati, rinnovati nel gennaio 2014 e molti altri appalti piccoli e grandi.

 

Per tenersi buoni tutti Buzzi ha fatto entrare le sue coop perfino in Banca popolare Etica (46.879 euro), dove molti esponenti a 5 stelle depositano i loro soldi convinti di sottrarli ai poteri forti della finanza, ed ha acquisito perfino una piccola quota del Manifesto (2.680 euro).

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”