LA SINISTRA HA TROVATO IL SUO NUOVO LEADER: ROBERTO FICO! - IL PD SI AGGRAPPA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA E ALLA SUA INSOFFERENZA PER LE POLITICHE DELLA LEGA - NON È CASUALE CHE IERI IL GOVERNATORE DEL LAZIO ZINGARETTI, ASPIRANTE SEGRETARIO DEL PD, IN UN'INTERVISTA AL “CORRIERE”, ABBIA EVOCATO UNA SPACCATURA DEL MOVIMENTO CINQUESTELLE…

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roberto fico roberto fico

Francesca Schianchi per “la Stampa”

 

Luigi Di Maio non è l' unico a prestare molta attenzione all'insofferenza del presidente della Camera Fico verso le politiche «cattiviste» del governo. Anche dall' altra parte della barricata, in quell' opposizione che ancora fatica a riprendersi dopo una sfilza di batoste elettorali, si assiste con curiosità e un pizzico di speranza alle mosse che arrivano dallo scranno più alto di Montecitorio, il riferimento per l' ala «ortodossa» e più di sinistra del Movimento.

ROBERTO FICO E GIUSEPPE CONTE ROBERTO FICO E GIUSEPPE CONTE

 

Non è casuale che ieri il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, aspirante segretario del Pd, in un' intervista al Corriere della Sera , abbia evocato una «disarticolazione» del partito fondato da Grillo, una possibile divisione che porterà a «un Movimento diverso con il quale sarà indispensabile confrontarsi».

 

Un segnale dopo l' altro La visita all' hotspot di Pozzallo di sabato, le dichiarazioni contrarie alla chiusura dei porti e l' elogio alle Ong («Fanno un lavoro straordinario») sono solo gli ultimi segnali del fastidio di Fico verso le scelte di Salvini, avallate in toto dai ministri stellati Di Maio e Toninelli. Arrivano dopo gli incontri con organizzazioni come Medici senza frontiere, o ancora dopo la visita alla baraccopoli di San Ferdinando in cui è stato ucciso un giovane migrante, proprio nelle ore più roventi della polemica sulla nave Aquarius. Gesti inequivocabili, frasi chiare.

 

salvini di maio salvini di maio

Senza la volontà di far cadere il governo, assicura chi gli è vicino, ma di sicuro con quella di mantenere una coerenza con la propria storia, e dare voce a quella parte di Movimento che l' alleanza con la Lega la digerisce male. Ieri, per esempio, sulla sua pagina Facebook la senatrice Paola Nugnes pubblicava foto del gay pride di Pompei, «Stesso amore stessi diritti», recitava uno striscione con logo del Movimento, nonostante la polemica del ministro della Famiglia leghista col sottosegretario stellato Spadafora.

 

Per ora, sono convinti i dem, Fico non strapperà, si limiterà a visite simboliche e a dichiarazioni disturbanti. Ma se Salvini dovesse spingere ancora più in là l' asticella? Per quanto ancora il presidente della Camera potrà continuare a mantenere sotto controllo i mal di pancia interni? Se lo chiedono dall' opposizione, e, giura chi lo conosce bene, se lo chiede un po' anche lui.

nicola zingaretti presidente regione lazio nicola zingaretti presidente regione lazio

 

Anche perché qualche piccola spia di cambiamento a sinistra sono convinti di coglierla. Se Zingaretti si spinge a parlare di disarticolare il Movimento, è perché pensa al suo elettorato trasversale, composto in buona parte anche da transfughi del Pd: ha notato con sorpresa che, per la prima volta da cinque anni, nell' ultima tornata elettorale in tre località del Lazio - Fiumicino, Santa Marinella e Velletri - al ballottaggio tra centrodestra e Pd, ha avuto la meglio il secondo.

 

Paola Nugnes Paola Nugnes

Prova del nove a fine anno Significa che non c' è stata convergenza tra destra e M5S. «A fine anno, con la legge di bilancio, il Movimento vivrà il momento della verità - prevede Francesco Boccia, deputato Pd e sostenitore di un accordo con Di Maio ai tempi della formazione del governo - se l' esecutivo sposterà il suo asse tutto a destra, come sta facendo, si potrà far capire che il Movimento s' è consegnato a Salvini e al suo interno potranno aprirsi delle crepe». Il punto, però, è che per un' eventuale operazione del genere serve un Pd in salute, che abbia una linea e una rotta chiare. Obiettivo al momento lontano.

 

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