1. “SPINOZA” CELEBRA LA VITTORIA DI SALA A MILANO: “GRANDE AFFLUENZA DEI CINESI ALLE PRIMARIE PD. FINALMENTE QUALCOSA DI SINISTRA”. MA IN REALTÀ C’È POCO DA RIDERE
2. LA SINISTRA PD, CHE NON HA INGOIATO LA SCONFITTA DELLA BALZANI, POTREBBE FARE LO SGAMBETTO AL COMMISSARIO EXPO COME GIÀ SUCCESSO ALLE REGIONALI IN LIGURIA CON RAFFAELLA PAITA. MAGARI PRESENTANDO UNA CANDIDATURA ACCHIAPPA-VOTI (PIPPO CIVATI?)
3. ALESSANDRO DALAI AVVERTE: “HA VINTO IL CANDIDATO CHE NON PIACE A METÀ DELLA SINISTRA. NON CREDO CHE CHI NON HA VOTATO SALA ADESSO, LO SUPPORTERÀ ALLE ELEZIONI”
4. MBANGA-BAUNA, IL PRIMO CONDUTTORE DI COLORE NEI TG ITALIANI, SFOTTE: “#CHANG COME PLOSSIMO SINDACO. PALDON #SALA #BLAVI BLAVI” – BUFERA SU TWITTER: COME LA PRENDE SE  ORA GLI SCRIVO TU UOMO NERO BERGHÈ NO RISBEDDI UOMO GIALLO? CAPISCI ME UOMO NERO?
 
 
 
 

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1 - LA CATTIVERIA

Da www.spinoza.it - Milano, grande affluenza dei cinesi alle primarie Pd. Finalmente qualcosa di sinistra

 

2 - "BLAVI BLAVI"

Simone Canettieri per Il Messaggero.it

 

Il giornalista Fidel Cesar Mbanga-Bauna Bohamba - «L'uomo nero di Saxa Rubra» come recita la sua bio su Twitter - sfotte i cinesi che si stanno presentando in queste ore ai gazebo delle primarie del Pd a Milano. E lo fa con un cliché razzista un po' usurato. 

Scrive su Twitter il primo conduttore di colore nei telegiornali italiani: «#primarie A #Milano la comunità cinese in fila ai seggi delle plimalie #pd esplime #Chang come plossimo sindaco. paldon #Sala #blavi blavi».

fidel mbanga bauna fini01 pz fidel mbanga bauna fini01 pz

 

La sortita del giornalista congolese, già candidato con An in Parlamento e capolista alle regionali del Lazio con la Destra di Storace, ha provocato un po' di trambusto su Twitter. E c'è chi l'ha presa  così: «Chissà come la prende se io ora gli scrivo Tu uomo nero berghè no risbeddi uomo giallo ? Capisci me uomo nero ?».

 

3. LA SINISTRA PD SI RASSEGNA

fidel mbanga bauna e giovanni malago fidel mbanga bauna e giovanni malago

Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

Che Giuseppe Sala non sia un candidato gradito a gran parte della sinistra, è noto. Che le primarie impegnino chi vi ha partecipato, a sostenere il vincitore, è altrettanto noto. Ed è in questa contraddizione che rischia di prodursi uno strappo sul modello della Liguria, quando la renziana Raffaella Paita fu sconfitta anche per la rivolta della sinistra «secessionista», sostenuta dal perdente delle primarie Sergio Cofferati. Si scaldano così i potenziali candidati di quell' area di sinistra che potrebbe pescare voti non solo nella sinistra extra Pd, ma anche tra gli elettori dem ostili a un manager senza il pedigree della sinistra.

 

PISAPIA SALA BALZANI PISAPIA SALA BALZANI

Tutti gli occhi sono puntati su Sel. Che ha partecipato alle primarie, con non poche contraddizioni interne e senza un candidato. La maggioranza era con Francesca Balzani, sostenuta da Giuliano Pisapia e benedetta da Nichi Vendola. Ora che gli elettori del Pd hanno detto Sala, regole e correttezza vorrebbero che Sel rispettasse l' esito. Ma non è così scontato. Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale, è prudente ma non esclude lo strappo: «Mi pare evidente che si è chiusa una stagione. Sala non è adeguato a dare continuità». Dunque non lo voterete? «Si discuterà sul da farsi. E non da soli».

majorino balzani pisapia al pranzo per i senzatetto organizzato dai city angels a milano majorino balzani pisapia al pranzo per i senzatetto organizzato dai city angels a milano

 

Quanto basta perché si faccia più concreta l' ipotesi di una candidatura alternativa. Si pensa già a un nome non di pura testimonianza, non da riserva indiana. Un Sala di sinistra. Il più gettonato è Pippo Civati, che non si chiama fuori, ma non sprizza gioia. Perché le lancette sono andate avanti: «La vittoria di Sala, che è la sconfitta di Pisapia, era telefonata». E ora? «Ci occuperemo noi dei delusi del Pd, noi di Possibile, le forze socialiste e di Rifondazione. Stiamo valutando le candidature». Tipo Pippo Civati? «Non credo, non l'ho messo in conto. Forse a maggio sarebbe stato meglio, ma così è più complicato».

MAJORINO MAJORINO

 

Quanto a Sel: «Non capisco come si possa stare in due posti nello stesso tempo. Mi pare difficile scendere dal carro dei vincitori. In Liguria, con la Paita, c' erano molte ragioni per andarsene, a cominciare dai voti contestati. Ma ora?». La sensazione è che Civati possa scendere in campo, ma senza la benedizione preventiva di Sel.

 

Stefano Fassina, altro fuoriuscito dal Pd, premette: «Se fossi stato a Milano, non avrei partecipato alle primarie». Ma «chi ha partecipato deve riconoscere il risultato». Ma al momento del voto, che succederà? «Beh, gli elettori di sinistra molto probabile voteranno altrove».

 

civati 7f1eb513 civati 7f1eb513

Nel Pd, la minoranza giura fedeltà, sia pure turandosi il naso. Per Miguel Gotor «bisogna rispettare il risultato». E se la sinistra extra Pd candiderà qualcuno, «saranno affari loro, non nostri». Ma Sala, dice Gotor, è l' espressione del «partito della nazione in salsa milanese» e ha già dato prova di sospette «interlocuzioni con Cl e Ncd». Gotor punta il dito anche contro Pisapia: «C' è stato un deficit di direzione politica». In altri termini, i due candidati, Balzani e Majorino, si sono annullati: «Ma a uno dei due dispiacerà di meno essere sconfitto».

 

Allusione alle voci che parlano di un accordo tra Sala e Majorino. Quest' ultimo replica: «Queste sono enormi sciocchezze». Collaborerà con Sala? «Certo, tutti noi dovremmo collaborare». Quanto al rischio «Liguria»: «Non prendo neanche in considerazione l' ipotesi - dice Majorino -. Si rispetti l' esito del voto». Anche Gianni Cuperlo è fermo: «Non sostenere Sala metterebbe in discussione il significato delle primarie. Sel? Mi stupirebbe molto se decidesse di candidare altri».

francesca barra e alessandro dalai francesca barra e alessandro dalai

 

3 - DALAI: «UN CANDIDATO CHE NON PIACE A METÀ DEI PROGRESSISTI DIFFICILE ORA VOTARLO»

C.Bar. per il “Corriere della Sera”

 

«Ha vinto il candidato che non piace a metà della sinistra». L' editore Alessandro Dalai vede scenari nebulosi per i progressisti: «Finisce la continuità con Pisapia. Inutile girarci intorno. Sala non fa parte della nostra tradizione. Non l'ho mai incrociato in questi anni. E questo qualcosa vorrà dire».

 

La consuetudine prescrive che dopo le primarie tutti sostengano il vincitore: «Non credo che chi non ha votato Sala adesso, lo supporterà alle elezioni».

 

Ma cos'ha che non va?

«Gli manca quella marcia in più che serve a Milano. Eseguirà bene gli ordini che gli daranno. Niente di più».

 

MARIA ELENA BOSCHI GIUSEPPE SALA MARIA ELENA BOSCHI GIUSEPPE SALA

Quindi non crede che possa applicare il modello Expo all'amministrazione della città?

«Per carità. Quello è stato un modello unico. Non riproponibile. Sala lo ha gestito con successo, ma con qualche ombra».

 

Un' occasione sprecata?

«Sì. Rischiamo di interrompere il buon lavoro fatto da Pisapia. Avevamo bisogno di un candidato dal profilo europeo come Balzani».

 

GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA

 

 

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