mattarella conte

LO SPREAD BTP-BUND APRE A 266 PUNTI, AI MINIMI DA SETTEMBRE, DOPO I PASSI IN AVANTI NELLA TRATTATIVA TRA GOVERNO E UE SULLA MANOVRA - LA “RESA” ALLE RICHIESTE DELL’EUROPA E’ LA VITTORIA DEL “PARTITO DEL COLLE”: MATTARELLA, ANCHE GRAZIE A MOAVERO E TRIA, HA SPINTO CONTE A TRATTARE FINO ALLO SFINIMENTO...

SPREAD BTP-BUND APRE A 266 PUNTI, MINIMI DA SETTEMBRE

(ANSA) - Lo spread tra Btp e Bund apre in calo a 266 punti contro i 272 della chiusura di ieri sera ai minimi da fine settembre. Il rendimento del titolo decennale italiano scende al 2,94%.

SERGIO MATTARELLA PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE

 

1 - LA VITTORIA DEL PARTITO DEL COLLE DECISIVI I TIMORI PER I MERCATI

Marco Conti per “il Messaggero”

 

Il terzo partito che compone la maggioranza è riuscito alla fine a convincere gli altri due che andare contro la Commissione Ue poteva significare sfidare gli investitori e alla fine pagare un prezzo ben maggiore dei sette miliardi tagliati a Reddito e Quota100. Al vertice di maggioranza, che ieri ha preceduto l' incontro Conte-Juncker c' erano tutti.

MATTARELLA E CONTE

 

Con il padrone di casa Sergio Mattarella visibilmente soddisfatto per essere riuscito ad acquisire Giuseppe Conte nel gruppo dei realisti&responsabili inizialmente composto dai ministri Moavero e Tria, ma che in pochi mesi ha acquisito non solo la titolare della Difesa Trenta, ma anche il coriaceo Savona. D' altra parte il pranzo al Quirinale prima del Consiglio europeo è ormai una tradizione.

 

Ma ieri non si è parlato di Brexit, tema del Consiglio di oggi, quanto di quel 2,05% deciso la sera prima e divenuto ieri mattina 2,04% per accontentare gli scaramantici e quelli che «gli zeri non contano». Settimane di lavoro, continui richiami al rispetto degli impegni e alla difesa dei risparmi degli italiani, hanno alla fine prodotto una disponibilità impensabile dopo la notte del balcone. Ovviamente qualche prezzo il Paese lo ha pagato nelle settimane dello spread che «me lo mangio a colazione».

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

 

Invece ieri al Quirinale suonava tutt' altra musica ed era tutto un coro pronto a tifare per Conte. E se il presidente del Consiglio da due mesi è stato il tramite delle preoccupazioni istituzionali del presidente della Repubblica, il ministro degli Esteri Moavero dei timori della comunità internazionale. Un lavoro di squadra silenzioso iniziato a fine novembre quando Mattarella - dopo aver incontrato il presidente della Bce Mario Draghi - chiama al Quirinale prima i due vicepremier e poi il presidente del Consiglio.

 

di maio salvini

Lo spread e la borsa avevano cominciato a reagire pesantemente e i rischi diventavano concreti anche perché non sembrava realizzarsi la previsione di coloro che avevano scommesso su interventi di salvataggio o sulla debolezza dell' Unione e di una Commissione in scadenza. Svanite le illusioni sovraniste occorreva prendere atto della realtà. Ovvero delle fatica del Tesoro nel collocare altro debito e di interessi sempre più elevati su bot e cct. Il merito di Conte sta nel non essersi sottratto al compito di fare «qualunque cosa pur di evitare la procedura d' infrazione».

 

conte e tria

Una sorta di «whatever it takes» che Di Maio e Salvini hanno faticato a comprendere, ma che alla fine è risultato vincente proprio perché non è mai stato posto in contrapposizione alle due riforme bandiera, ma come presupposto necessario. E che il risultato possa essere positivo lo si è visto già ieri con l' andamento della borsa. Non resta ora da vedere se «il capolavoro di Conte», come lo definisce Il capogruppo grillino Francesco D'Uva, riuscirà a far risalire i sondaggi del M5S. Salvini è tornato ieri sera da Israele.

 

L' esito dell' incontro di Bruxelles e l' annuncio dello 2,04% è stato quasi ignorato dai leghisti. Il partito dei realisti&responsabili continuerà a seguire non solo l' evoluzione della trattativa ma soprattutto alcuni dossier europei, come i meccanismi di riforma del bilancio proposti da Francia e Germania.

 

2 - IL SOLLIEVO DI MATTARELLA DOPO IL LUNGO PRESSING

Marzio Breda per “il Corriere della Sera”

 

ZAMPETTI MATTARELLA

La partita sulla manovra di bilancio tra l'Italia e l'Unione europea non è ancora chiusa, ma si può dire che è finalmente sui binari giusti. Ecco come il Quirinale argomentava ieri sera il sollievo di Sergio Mattarella, dopo che si era appreso l'esito dell' incontro di Giuseppe Conte con Jean-Claude Juncker. Ben più di uno spiraglio. «Buoni progressi», per stare alla definizione fatta filtrare dalla stessa Ue sulla trattativa, che ora ha imboccato un percorso meno contraddittorio e convulso.

 

Un risultato per il quale il capo dello Stato si è speso moltissimo, con settimane di ininterrotto pressing riservato (e non soltanto con le autorità di casa nostra), attraverso un' azione di rincalzo al governo affinché non abbandonasse la ricerca di un compromesso e superasse le tentazioni dello scontro. «Bisogna ridurre il conflitto con i nostri partner e soprattutto non stancarsi di negoziare».

 

moavero salvini

Ecco la raccomandazione che ha ripetuto al premier anche ieri, poco prima che prendesse il volo per la capitale belga, ricevendolo sul Colle a colazione, assieme ai ministri Di Maio, Tria, Trenta, Savona, Moavero e al sottosegretario Giorgetti (Salvini era in visita a Gerusalemme). Stavolta il presidente ha cercato di essere ancora più convincente, con una spinta a riflettere sui «pesanti e pericolosi problemi» che una procedura d' infrazione potrebbe avere sull' economia del Paese.

 

Riflessioni decisive, che hanno pesato sui suoi interlocutori. Alcuni erano forse rassegnati (o magari intestarditi) all' idea di portare la sfida alle estreme conseguenze. Ma alla fine hanno di fatto condiviso - nel metodo e nel merito - il suo auspicio, avallando le correzioni e le ricalibrature dei saldi studiate dai tecnici del ministero delle Finanze.

enzo moavero milanesi

Mattarella ha offerto loro pure altri ragionamenti in difesa dell' Italia da far valere nei prossimi confronti con Bruxelles.

 

Per esempio l' allarme su alcune proposte di riforma dei meccanismi di bilancio dell' Ue (anch' essi oggetto di trattative), che potrebbero in futuro danneggiarci. Senza trascurare l' inevasa questione dei migranti, tema delicatissimo sul quale l' Italia è stata fino ad ora lasciata sola.

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...