SU “REPUBBLICA” LA RISPOSTA ALL’INTERVISTA DI RENZI AL “CORRIERE”: UN “PATTO DI SINDACATO” TRA LE CORRENTI PER FRENARE LA CORSA DI RENZI ALLA SEGRETERIA

La convergenza del “correntone” Letta-Franceschini (ex Popolari) e l’area Bersani-Epifani serve a bloccare qualunque Opa di Matteuccio sul partito frantumato in alleanze fluide, personalismi e potentati - Orfini: “Qua, pure per un bicchiere d’acqua bisogna appartenere a una corrente”….

Condividi questo articolo


Giovanna Casadio per "La Repubblica"

RENZI PASSA DA FONZIE AI BAFFI MA SEMBRA POIROT NON DALEMARENZI PASSA DA FONZIE AI BAFFI MA SEMBRA POIROT NON DALEMA

«Al governo abbiamo mandato i democristiani, il partito l'abbiamo dato ai socialisti, e io me ne sto fuori». Mentre la direzione del Pd martedì sera proseguiva stancamente al Nazareno, Massimo D'Alema scherzava nei capannelli in terrazza, dove si discuteva di alleanze e patti tra correnti in vista del congresso democratico.

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Nel partito stremato, il "traghettatore" Epifani ha adottato la strategia del "minor danno", cioè una nuova segreteria all'insegna di quella che ha definito «collegialità». Una bella spartizione tra le correnti. Perché proprio le correnti sono risorte a nuova vita. L'obiettivo non è solo la conta congressuale ormai iniziata, ma anche bloccare l'ascesa di Renzi alla segreteria. Come? Con un nuovo "patto di sindacato" tra correnti appunto, che vede ora saldarsi un "correntone" Letta-Franceschini (ex Popolari) e l'area Bersani-Epifani.

MATTEO RENZI A OTTO E MEZZO DA LILLI GRUBERMATTEO RENZI A OTTO E MEZZO DA LILLI GRUBER Massimo DalemaMassimo Dalema

Il sindaco "rottamatore" non sa ancora se scendere o meno nella mischia per la leadership del partito. Prende tempo. Sta valutando i pro e i contro: fanno sapere i renziani, tra i quali c'è chi lo invita alla prudenza e chi (Dario Nardella) lo sollecita a prendersi il partito. «Ammesso poi che glielo facciano fare!», avverte Paolo Gentiloni.

bruno vespa tra renzi e berlusconibruno vespa tra renzi e berlusconi

Per ora, su una cosa Renzi sa di potere contare: sul "patto di sindacato" tra correnti che non lo vedono proprio di buon occhio. «Non tramo, né tremo», ha detto, spavaldo. Il quesito è: sarà più forte, il "rottamatore", facendo il capo partito; o facendo il capo partito perderà l'appeal che ha tra i delusi centristi, dei 5Stelle, del Pdl? Oggi il Pd è una barca difficile da raddrizzare, dopo la tempesta delle elezioni politiche e le difficili acque delle
larghe intese con Berlusconi.

Il premier Enrico Letta a proposito di Renzi ufficialmente dice: «Sono amico e tifoso di Matteo, penso potrebbe fare bene il segretario del Pd. Come lo sta facendo bene Epifani». Il neo segretario tiene il timone. Le grandi manovre già vedono saldarsi l'asse tra Areadem, la corrente di Franceschini, e i lettiani. Scomposizioni e ricomposizioni.

Renzi epifaniRenzi epifani

I bersaniani ad esempio, mai avevano sentito l'esigenza di pesare come in questo momento e stanno gettando la rete per consolidare la loro corrente. Pronti a unirsi ex ds e ex Popolari in funzione anti Renzi? Davide Zoggia, bersaniano di ferro, è stato messo in segreteria e avrà il posto (che fu di Stumpo) all'organizzazione, delega-chiave in vista del congresso.

VIGNETTA BENNY DA LIBERO RENZI E CARLO DEBENEDETTIVIGNETTA BENNY DA LIBERO RENZI E CARLO DEBENEDETTI

L'avrebbe voluto Renzi per il suo giovane braccio destro Luca Lotti, che va invece agli enti locali. Un'altra poltrona decisiva è per Matteo Colaninno all'Economia, là dove c'era Stefano Fassina. L'imprenditore equilibra il sindacalista Epifani.

ALFANO FRANCESCHINI ENRICO LETTAALFANO FRANCESCHINI ENRICO LETTA

Un mix. Ironie feroci per il bilancino delle correnti. Antonello Giacomelli, toscano, non rinuncia alla battutaccia: «A essere pignoli, si dovrebbe segnalare l'assenza
di un rappresentante, possibilmente donna, del movimento dei kolkhoz che pure ha, nella tradizione del collettivismo socialista, un suo significato... «. Matteo Orfini, leader dei "giovani turchi" parla della deriva correntizia. «Qua, pure per prendere un bicchiere d'acqua bisogna appartenere a una corrente», si lamentano deputate outsider. Malumori sulle nomine nelle commissioni bicamerali: «Sempre gli stessi, a chi troppo e a chi niente», è la polemica.

GUGLIEMO EPIFANI CON BERSANI ALLE SPALLE FOTO LAPRESSEGUGLIEMO EPIFANI CON BERSANI ALLE SPALLE FOTO LAPRESSE

Beppe Fioroni, popolare, è invece piuttosto soddisfatto, ormai lontano da quell'asse con Veltroni e anti Bersani: «In avvicinamento a qualcuno? No, è la mia area che cresce». Apparentati Renzi e Veltroni che sembravano tifare entrambi per Chiamparino alla segreteria, ma la candidatura sembra tramontata.

Paolo GentiloniPaolo Gentiloni

«Il Pd a me pare come quei malati che dopo una crisi grave sono in convalescenza e vuole evitare scossoni - rimarca Gentiloni - Però la convalescenza non può durare all'infinito, se no diventa letargo». E intanto la commissione per il congresso in 40 giorni dovrà proporre le nuove regole. I "giovani turchi", che con D'Alema sostengono la candidatura di Cuperlo alla segreteria, puntano a primarie aperte. L'unica concessione a cui sono disposti è che il ruolo del segretario e quello del premier si divarichino: converrà a Renzi?

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…