SULL'ACCORDO FIRMATO CON DIEGO DELLA VALLE PER IL RESTAURO DEL COLOSSEO INDAGANO LA PROCURA DI ROMA E LA CORTE DEI CONTI - SECONDO IL SINDACATO, LA CONVENZIONE SIGLATA DALL'ALLORA COMMISSARIO STRAORDINARIO ROBERTO CECCHI, OGGI SOTTOSEGRETARIO DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI, CON LA TOD'S "RAPPRESENTA UNA DISMISSIONE DEL COLOSSEO E SU QUESTO NON C'È MAI STATO UN QUALSIASI PARERE DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DEI BENI ARCHEOLOGICI"….
Sull'accordo firmato con Diego della Valle per il restauro del Colosseo indagano la Procura di Roma e la Corte dei Conti. Lo rende noto la Uil, che all'indomani della convenzione siglata dall'allora commissario straordinario Roberto Cecchi, oggi sottosegretario del ministero dei Beni culturali, aveva presentato un esposto alla magistratura. Dura la replica del sindaco Alemanno: "Una follia".
Il sindaco. "Questa vicenda, che riguarda il ministero per i Beni e le attività culturali, mi sembra una follia", ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Sono indignato - ha aggiunto Alemanno - da un'operazione continua e vergognosa per fare saltare la sponsorizzazione per la sistemazione del monumento più importante del mondo".
La Uil. La Procura di Roma, precisa la segreteria nazionale della Uil, "ha aperto un fascicolo (n.51108) e il Procuratore Capo ha affidato l'incarico di seguire l'esposto denuncia al magistrato Maria Letizia Golfieri.
Analogo fascicolo è stato aperto dalla Procura della Corte dei Conti". I rappresentanti del sindacato sono stati ascoltati nelle scorse settimane. Secondo quanto risulta all'Ansa, il sottosegretario Roberto Cecchi verrà sentito in questi giorni.
Oggi la Uil ricorda che aveva chiesto di fare luce "sulle eventuali responsabilità penali ed erariali relativamente alla convenzione 'segreta' concernente il cosiddetto restauro del Colosseo" e sottolinea che "a tutt'oggi ancora non risulta pubblicato nessun documento da parte della gestione Commissariale e del Mibac".
Nel denunciare l'accordo del 21 gennaio 2010 la Uil chiedeva anche di accertare "l'attività posta in essere dal Commissario Delegato e in parte dalla stessa Soprintendenza", sollevando interrogativi, aggiunge oggi il sindacato, "ripresi dall'Antitrust sulla legittimità ". Secondo il sindacato l'accordo con la Tod's "rappresenta una dismissione del Colosseo e su questo non c'è mai stato un qualsiasi parere del Comitato tecnico scientifico dei beni archeologici".
L'Antitrust. L'indagine della Procura segue di poco il pronunciamento dell'Antitrust in merito al ricorso presentato dal Codacons. "Distorsioni della concorrenza nell'accordo che affida i lavori di restauro del Colosseo al gruppo Tod's" aveva dichiarato il 9 gennaio scorso l'Autorità per la concorrenza, chiedendo di pronunciarsi in merito alla correttezza della procedura che ha portato ad affidare la sponsorizzazione dell'Anfiteatro Flavio al gruppo guidato da Diego Della Valle.
La denuncia della Uil e il successivo pronunciamento dell'Antitrust ha provocato diverse reazioni, a cominciare dal sindaco Alemanno che si è detto "sconcertato dall'ostinazione con cui alcune realtà associative cercano di impedire o rinviare gli appalti per il restauro" dell'Anfiteatro Flavio e ha chiesto uno "stop a ricorsi e capziosità giuridiche".
Il gruppo Della Valle. Anche il gruppo Della Valle ha fatto sentire la sua ribadendo tre punti: assoluta chiarezza e correttezza da parte del Commissario delegato e delle Autorità nell'accordo con il Gruppo Tod's; mancata esistenza del "supposto sfruttamento commerciale dell'iniziativa" da parte del Gruppo; deposito di una fidejussione di 10 milioni di euro a garanzia della prima tranche di restauri.
Fonti vicine alla stessa struttura Commissariale del Colosseo hanno messo in evidenza che quelle dell'Antitrust sono solo "riflessioni" e che il percorso seguito "si è svolto nel pieno rispetto degli adempimenti 'pro-concorrenzialì e di trasparenza-pubblicità dell'azione amministrativa previsti dal Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi , forniture, per quei contratti che sono esclusi, come lo è la sponsorizzazione, dall'applicazione del Codice medesimo".



