TE LA DO IO, “LA LEOPARDA” - MARIA ELENA BOSCHI, LA RENZIANA BONA: “RENZI? GENIO E SREGOLATEZZA, DOVREBBE ESSERE PIÙ ORGANIZZATO’’ – ‘’IL CAV MI HA DETTO CHE ERO TROPPO CARINA PER ESSERE COMUNISTA”

Giulia Cerasoli per "Chi"

Giaguara della Leopolda e amazzone di Renzi? Nessuna delle due, grazie. Va bene che collaboro con Matteo e ho aderito al suo progetto, ma non mi considero una fan a oltranza e trovo sessisti questi appellativi. Perché, infatti, nessuno parla dei miei colleghi maschi come di "giaguari" o di "cavalier serventi"?».

La nuova pasionaria del Pd Maria Elena Boschi, 32 anni, di Montevarchi, cresciuta in campagna a Laterina, in Valdarno, avvocato in carriera con appeal alla Scarlett Johansson, che le è valso appena eletta il titolo di Miss Parlamento, si acciglia solo un momento, scuotendo la bionda coda di cavallo, ma poi torna tranquilla, svelando molto di sé su un divano del Transatlantico di Montecitorio. Domanda.

Da quando è apparsa sul palco della Leopolda la cercano tutti. Rischia di diventare il volto femminile del nuovo Pd, se Renzi diventerà segretario. Ma da dove viene? Quando è avvenuto il colpo di fulmine politico con il sindaco di Firenze?

Risposta. «Sono cresciuta masticando politica. Mia madre, Stefania Agresti, è preside e vicesindaco del paese. Lei e mio padre si sono conosciuti durante una campagna elettorale. Ho scelto giurisprudenza per passione e faccio l'avvocato. Non conoscevo Matteo, alle primarie per il sindaco di Firenze avevo sostenuto il mio amico Michele Ventura. In seguito Renzi ha apprezzato le mie idee sulla giustizia, insomma ha capito che ero una tosta e a me è piaciuto molto il suo lavoro sulla città, la voglia di cambiamento, di investire su giovani e donne, il coraggio di osare».

D. Recentemente ha avuto uno scambio di battute con il presidente Berlusconi nel corso dell'evento Barilla a Parma. Che cosa vi siete detti?

R. «Sì, me l'hanno presentato al Teatro Regio. Lui è stato molto socievole come sempre e mi ha detto che ero troppo carina per essere comunista... Ho replicato affermando che i comunisti non esistono più e lui ha provato a convincermi del contrario. Tutto qui».

D. Si considera di sinistra o di centro?

R. «Sono di sinistra, ma non conservatrice. Sono una progressista, riformista».

D. Il fatto che lei sia così piacente è scomodo da gestire nel Pd?

R. «Essere una giovane donna ti mette nella condizione di dover dimostrare la tua preparazione. Non è un fastidio, ma l'importante è che tutti siano valutati sempre per quello che fanno per la collettività. La politica è un servizio. A tempo determinato».

D. Va sempre in giro con tacchi alti 12 centimetri?

R. «Amo i tacchi alti. Ma abito in centro e giro a piedi. Tengo sempre le ballerine nella borsa per camminare sui sanpietrini. Dopo le riunioni notturne in commissione Affari costituzionali, tornare a casa sarebbe durissimo».

D. Come organizza la sua vita privata con i ritmi della politica? Il fidanzato che dice?

R. «Mi destreggio, ma adesso sono single. La sera vado a cena con i colleghi. Ho un grande senso della famiglia. Adoro la politica, il mio sogno però è avere un figlio».

D. Se dice così, domani avrà la fila davanti alla porta. Da quando non è fidanzata?

R. «Da qualche mese. Dopo quattro anni è finita con un ragazzo bellissimo e in gamba. Che votava Pd. Non c'era più l'amore».

D. «Starebbe con un collega di Forza Italia o di un partito di opposizione?

R. «Nessun colpo di fulmine in vista per ora, ma non considero la diversità di opinione in politica un elemento insormontabile. Condividere ideali e obiettivi di vita è fondamentale. Avere pure la stessa militanza semplificherebbe, ma la differenza non può essere un ostacolo all'amore».

D. Che cosa le piace di Cuperlo, di Civati e di Pittella, sfidanti di Renzi alla segreteria?

R. «Pittella mi sembra solare e simpatico, Cuperlo è gentile, ma per essere il leader del Pd ci vuole una leadership forte. Civati? In gamba, ma non ha l'idea del gruppo, dove confrontarsi e condividere. Invece non ha mai votato la fiducia al governo».

D. Che cosa non le piace di Matteo Renzi.

R. «Matteo è genio e sregolatezza. Ha grande entusiasmo e potere decisionale. Promette e fa. Ha coraggio e rende possibile l'impossibile. Ma dovrebbe essere più organizzato. So che ci sta lavorando».

D. I suoi amici nel Pd e negli altri partiti.

R. «Simona Bonafè, Francesco Bonifazi, Matteo Richetti del Pd. In commissione ho conosciuto Laura Ravetto, Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo del Pdl».

D. Quale donna vedrebbe al Quirinale?

R. «Una come Aung San Suu Kyi, la leader birmana che ha parlato della gentilezza in politica».

D. Laura Boldrini?

R. «L'ho votata, è in gamba, ma dovrebbe a volte avere il pugno più duro».

D. Che cosa cambierebbe del suo fisico?

R. «Vorrei essere più magra e atletica».

D. Con chi a cena stasera? Con D'Alema o con Letta?

R. «Con Enrico Letta. E al premier potrei forse dare anche qualche suggerimento».

D. Che cos'ha in comune con Bersani e Veltroni?

R. «Direi la tessera del partito».

 

 

MARIA ELENA BOSCHI MARIA ELENA BOSCHI RENZI, BOSCHI,LE SCARPE DI MARIA ELENA BOSCHI MARIA ELENA BOSCHI MARIA ELENA BOSCHI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)