È TEMPO DI BEFFE: A MILANO E A ROMA LO STOP ALLE AUTO NON ABBATTE LO SMOG - IL DATO CERTAMENTE PIÙ IRONICO ARRIVA DALLA CITTÀ LOMBARDA CON L'ARIA PIÙ INQUINATA, BUSTO ARSIZIO. LÌ IL VALORE DI PM10 È CALATO DA 126 A 75 MA, ATTENZIONE, SENZA CHE SIA STATO ATTUATO LO STOP AI MOTORI

E dopo due giorni di polemiche pare ormai assodato che fermare il traffico per fermare la resistibile ascesa delle polveri sottili sia di sinistra; opporsi allo stop, di destra - A Milano sono aumentate anche le multe, 310 contro 300 (in due giorni, fanno dai 70 ai 100 mila euro in più nelle casse del Comune)...

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ROMA SMOG ROMA SMOG

Alberto Mattioli per “la Stampa”

 

L'inquinamento è un problema tecnico e devono occuparsene i tecnici? Che ingenuità. Come sempre in Italia, è subito diventato una questione squisitamente politica. E dopo due giorni di polemiche pare ormai assodato che fermare il traffico per fermare la resistibile ascesa delle polveri sottili sia di sinistra; opporsi allo stop, di destra.

AREA C VARCO ANTI SMOG MILANO AREA C VARCO ANTI SMOG MILANO


Di certo, ieri a Milano il secondo giorno di blocco sedicente «totale» (in realtà solo dalle 10 alle 16, quindi chi va in ufficio in macchina può tranquillamente continuare a farlo) non ha alleviato la cappa di smog che grava sulla città. Rilevati 67 microgrammi di Pm10 al metro cubo in zona Pascal contro i 57 di lunedì, 66 contro 63 nella centralissima via Senato.

 

In compenso sono aumentati i controlli dei vigili, 1.700 contro 1.500, e un po' anche le multe, 310 contro 300 (in due giorni, fanno dai 70 ai 100 mila euro in più nelle casse del Comune). Il dato forse più interessante e certamente più ironico arriva però dalla città lombarda con l' aria più inquinata, Busto Arsizio. Lì il valore di Pm10 è calato da 126 a 75 ma, attenzione, senza che sia stato attuato lo stop ai motori.

BLOCCO DEL TRAFFICO A MILANO BLOCCO DEL TRAFFICO A MILANO


A Roma Anche a Roma è andata più o meno così, con la differenza che alla capitale non era stato imposto il blocco totale ma soltanto le targhe alterne (e, pare, senza troppo rigore). Anche lì, però, limiti sforati in 11 centraline di rilevamento su 13, mente i Verdi manifestavano a Montecitorio minacciando di denunciare alla Procura il prefetto Tronca. Si diceva che il problema è (anche) politico.


L' elenco di chi dal centro-destra ha sparato contro il blocco di Milano è chilometrico, da Maroni a Toti, dalla Gelmini a Passera. Tutto sfumature, al solito, Matteo Salvini: il blocco «è servito solo a rovinare al giornata a migliaia di persone che lavorano», mentre il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, «è un ignorante» cui non resta «che affidarsi alla danza della pioggia».

BLOCCO DEL TRAFFICO A MILANO BLOCCO DEL TRAFFICO A MILANO


Pisapia non ha replicato in prima persona. Palazzo Marino ha invece diffuso un comunicato nel quale si sostiene che le valutazioni sul blocco andranno fatte solo quando stasera sarà terminato, però «la misura è stata già utile». E tante grazie ai milanesi per il «grande senso civico» e per aver compreso «l' importanza» della decisione.
Oggi la palla passa al ministro dell' Ambiente, Gian Luca Galletti, che riunisce a Roma governatori e sindaci. Il presidente della Luguria Toti non ci sarà: «Solo chiacchiere». I Verdi chiedono le dimissioni di un ministro, giudicato «un pesce fuor d' acqua». A proposito: a Milano dovrebbe piovere, finalmente, sabato. Nell' attesa, la rissa continua e l' emergenza pure.

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