LA TERZA GUERRA MONDIALE LA COMBATTONO GLI HACKER - TRUMP ORDINA L'OFFENSIVA CONTRO GLI ASSALTI INFORMATICI DI CINA E RUSSIA - TUTTE LE AGENZIE FEDERALI HANNO RICEVUTO NUOVE LINEE GUIDA SU COME PROTEGGERE I DATI PERSONALI DEI CITTADINI AMERICANI - IL PENTAGONO POTRÀ SERVIRSI DI POTENTISSIMI VIRUS INFORMATICI, COME “STUXNET”, PER ATTACCHI CONTRO PAESI STRANIERI SENZA DOVER RICEVERE L'APPROVAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI STATO E DELL'INTELLIGENCE…

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Angelo Paura per “il Messaggero”

 

vladimir putin regala una palla del mondiale a trump vladimir putin regala una palla del mondiale a trump

Donald Trump sa che con l' inchiesta sul Russiagate ancora aperta e le elezioni di Midterm alle porte, un nuovo attacco hacker potrebbe essere un grosso problema, soprattutto perché darebbe al mondo un nuovo segnale di debolezza di Washington. Allo stesso tempo il presidente Usa vuole fare la voce grossa, dando l' impressione di avere sotto controllo la sicurezza nazionale e di voler evitare nuove infiltrazioni russe, dopo quelle della campagna elettorale del 2016. Così Trump ha mandato avanti il suo consigliere più fidato, John Bolton, che ha presentato una strategia contro gli attacchi informatici.

 

hacker russia hacker russia

Come funziona? Tutte le agenzie federali hanno ricevuto nuove linee guida - chiaramente top secret - su come proteggere i dati personali dei cittadini americani: di recente infatti l' intelligence ha preannunciato un bombardamento di hacker e governi stranieri. In un documento di 40 pagine firmato dal presidente si spiega l' importanza di difendere gli Stati Uniti: La prosperità e la sicurezza dipende da come rispondiamo alle opportunità e alle sfide del cyberspazio, si legge.

 

hacker russia hacker russia

Bolton ha subito chiarito che la strategia è soprattutto difensiva e che i toni minacciosi di una eventuale risposta servono a creare una struttura deterrente che faccia capire ai pirati che i costi sono altissimi, molto più dei benefici. Ma non tutti credono alle parole del consigliere per la sicurezza nazionale, da sempre noto per le sue posizioni tutt' altro che pacifiste. Infatti, solo una settimana fa, Trump ha preparato il terreno alla sua strategia cyber, eliminando la Presidential Policy Directive 20, un provvedimento dell'era Obama, che limitava all' esercito la libertà di usare armi digitali.

 

trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an men

Adesso il Pentagono potrà servirsi di potentissimi virus informatici, come Stuxnet, per attacchi contro paesi stranieri senza dover ricevere l' approvazione del dipartimento di Stato e dell' intelligence. Una proposta quella di Trump che arriva in forte ritardo, dopo mesi di pressioni del Congresso, sempre più preoccupato per quello che potrebbe accadere in vista del 6 novembre, la data delle elezioni.

 

LE CRITICHE

Ma l' attesa non è servita a molto. Diversi osservatori sostengono che non ci siano grandi novità rispetto alla strategia di Barack Obama. In realtà, dicono i critici, Trump sta solo cercando di mostrare un approccio più duro e credibile nei confronti della Russia e di altri avversari stranieri, per mettere a tacere le critiche dei politici e degli esperti di sicurezza informatica. Nulla di più, a parte un approccio guerrafondaio, in linea con le posizioni di Bolton, che da maggio è diventato anche il dominus della cybersicurezza dopo che Trump ha licenziato il coordinatore delle strategie informatiche.

HACKER HACKER

 

La nuova proposta, infine, prevede una stretta collaborazione con le aziende tecnologiche, che con Trump hanno da sempre un rapporto conflittuale, in particolare per le tasse (ne pagherebbero troppo poche) e per la decisione di produrre all' estero. Ma anche in questo caso la Casa Bianca non ha presentato un progetto specifico: Abbiamo creato internet e lo abbiamo condiviso con il mondo; adesso faremo la nostra parte per mettere al sicuro e conservare il cyberspazio per le generazioni future, ha scritto Trump nel documento, affidando per ora la difesa degli Stati Uniti più alla retorica che a un piano di azione concreto.

 

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