TIFOSI MAFIOSI - L’INFERNO DEL CALCIOSCOMMESSE VISTO CON GLI OCCHI DEI CALCIATORI ONESTI, FRA LE MINACCE DEGLI “ZINGARI” E DEI TIFOSI ULTRAS - L’EX DIFENSORE DEL BARI STELLINI (OGGI NELLO STAFF DELLA JUVE) NE PARLA IN UN’INTERCETTAZIONE: “I TIFOSI ANDARONO DAI GIOCATORI A DIRE: ‘ADESSO CHE AVETE ROTTO I COGLIONI, SIETE RETROCESSI, PERDETE LE PROSSIME DUE PARTITE’. E TU TI TROVI IN MEZZO E COSA FAI? TI PRENDI GLI SCHIAFFI, PERCHÉ, SE LI DENUNCI, DOPO TI VENGONO A PRENDERE A CASA”…

Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per "il Giornale"

Interrogati dal gip di Bari Gianni Carella e Fabio Giacobbe, da lunedì in carcere con Andrea Masiello, hanno respinto ogni accusa. Il loro legale ha spiegato: «Anche dall'ordinanza si evince che il Masiello ha detto bugie». Ma dalle intercettazioni risulta che il 9 marzo Carella disse a un amico: «Non posso dire quello che so, se no metto nei guai altre persone».

Altre partite in odore di combine, altri calciatori coinvolti. L'inchiesta barese sul calcio sporco non finisce certo con l'arresto di Andrea Masiello (che oggi sarà interrogato dal gip in carcere), e con la clamorosa rivelazione sul derby con il Lecce «venduto». Che la situazione nel capoluogo pugliese fosse fuori controllo sembra emergere, per esempio, da una lunga, illuminante intercettazione del 3 febbraio scorso, messa nero su bianco in un'informativa dei carabinieri, spedita in procura il 21 dello stesso mese.

Parlano l'ex difensore del Bari, ora al Pisa, Marco Esposito (indagato) e Christian Stellini, difensore del Bari fino a due stagioni fa, oggi al fianco di Antonio Conte nello staff della Juventus. I due chiacchierano delle inchieste sul calcioscommesse, e il discorso cade sul Bari, e sui giocatori, spaventati dai tifosi e con «gli zingari alle calcagna».

E racconta pure di una richiesta di «biscotto », da lui respinta. Stellini dice che «mi avevano detto che erano stati i tifosi stessi ad andare dai giocatori a dire: "Adesso che avete rotto i coglioni, siete retrocessi, adesso perdete le prossime due partite"», e spiega: «E tu ti trovi in mezzo e cosa fai? Cosa fai? Ti prendi gli schiaffi, perché se tu dici ai tifosi: "Adesso vi denuncio alla Procura federale perché per questa cosa che avete detto...". Bene, tu li denunci e dopo ti vengono a prendere a casa». Dunque, la paura è comprensibile, ma «da chi vai?», continua Stellini: «La società non li proteggeva, li faceva andare a piedi dallo stadio al campo. I tifosi li hanno minacciati, hanno fatto casino.

Avevano gli Zingari ( gli scommettitori legati ad Almir Gegic, ndr) alle calcagna, gli Zingari che probabilmente gli chiedevano di fare le truffe. Cioè un giocatore lì... guarda, non è facile essere lucidi». Esposito concorda: «Dovrebbero distinguere... dalle altre cose, perché a Bari c'erano sicuramente i tifosi che rompevano i coglioni». Stellini spiega: «La squadra è retrocessa da tre mesi... No, non bisogna farle, però trovare la lucidità per fermare la cosa e dire: "Ok, ragazzi, siamo nella merda più totale. (...) chiamiamo la Aic, denunciamo tutto, qui, gli Zingari vengono a romperci il cazzo (..). I tifosi ci hanno chiesto di perdere per scommettere?".

Oppure facevi una lettera alla società (...) Ma se loro avessero scritto questa lettera alla società, adesso stavano sereni(...) A una riunione dell'Aic, che c'era Albertini che parlava di queste cose (...) io alzai la mano e gli dissi: "Ok, tu stai dicendo che noi giocatori non dobbiamo scommettere (...). Il problema dei giocatori non è che loro vanno in agenzia (...).

Il problema attuale è che se tu sei in una piazza che è già retrocessa o ha già vinto il campionato, la gente cosa fa, viene da te a dirti: "Cosa fate domenica? Dài che è una partita di merda, pareggiate"». E qui Stellini ricorda Bari-Genoa 3-0, già finita nel mirino della procura: «Campionato finito. (...) Arriva uno e mi dice: "In tutta Italia mi dicono che voi fate così". Io gli dico non è vero niente (...). Ma lui mi fa: "Però, sai, visto che la voce si è sparsa in giro, tutta Bari ha deciso di scommettere". Che cazzo me ne frega. E lui mi disse: "Dovete fare un favore, qua c'è gente che ha messo tanti soldi, fateci la cortesia". Io gli dissi: «Guarda, l'unica cortesia che posso farti è che se puoi toglierti i soldi che hai messo, toglili, perché noi giocheremo la partita per vincere". E la partita finì tre a zero».

Insomma, se «uno come Masiello - spiega ancora il vice di Conte - gli scappava due volte di dire "ma sì, facciamo pari domenica" (...) si sparge la voce, a Bari, a Castellammare di Stabia, e poi mettici in più le organizzazioni mafiose che vanno da un giocatore a dire "dobbiamo fare così (...) vi ammazziamo tutti quanti"».

Intanto, oggi nell'interrogatorio di garanzia a Masiello verrà probabilmente chiesto conto di un episodio che riguarda un altro incontro chiacchierato dell'anno scorso, Bari-Samp 0-1, quando secondo il difensore Marco Rossi, Masiello avrebbe proposto una mazzetta «a perdere» da 400mila euro. Pochi giorni prima, risulta dai tabulati telefonici che il difensore incontrò a Bari due volte l'ala blucerchiata Stefano Guberti, anche lui un passato in biancorosso. Da chiarire anche Parma-Bari, vinta 2-1 dai pugliesi, al termine della quale, dice lo stesso Masiello nel suo primo interrogatorio, proprio Rossi sarebbe stato aggredito dai parmensi Morrone e Pavarini, e «si è creato un po' di situazioni sgradevoli».

 

CRISTIAN STELLINI AL BARIstellini juveANDREA MASIELLO jpegAUTOGOL DI MASIELLO Almir Gegic

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