reddito di cittadinanza

TOH, ORA SI SCOPRE CHE L'"ASSISTENZIALISMO" PIACE PARECCHIO PURE AL NORD - ALLE POSTE SONO ARRIVATE GIÀ 122 MILA RICHIESTE DI REDDITO DI CITTADINANZA E MOLTE PROVENGONO DA LOMBARDIA E PIEMONTE - EPPURE SONO MESI CHE ALLOCCHI E TROMBONI (ANCHE DE' SINISTRA) RIPETONO CHE LA MISURA M5S E’ PER IL “POPOLO DEL SOFÀ” MERIDIONALE - CON 5 MILIONI DI POVERI ASSOLUTI (FONTE ISTAT) PENSARE CHE 780 EURO SIANO UN INCENTIVO AL DIVANO E’ DA SCIOCCHI (E PURE UN PO’ DA STRONZI)

Marco Palombi per il “Fatto quotidiano”

 

reddito di cittadinanza alle poste 3

C' è un fantasma che s' aggira per l' Italia: è la realtà e, nel nostro caso, la realtà di una crisi nazionale che vede il Pil ancora 5 punti più in basso e 1,8 miliardi di ore lavorate (e quindi pagate) in meno rispetto al 2008; che conta cinque milioni di "poveri assoluti" e 9,3 milioni di "poveri relativi" (Istat). La realtà, dicevamo, ha questa brutta abitudine di ripresentarsi ogni tanto e lo ha fatto in questo fine settimana, quando s' è scoperto che Lombardia e Piemonte sono tra le prime cinque regioni per richieste di reddito di cittadinanza dopo pochi giorni dal suo lancio.

 

reddito di cittadinanza alle poste 1

Eppure sono mesi che leggiamo di questo benedetto "partito del Nord" o "della crescita" o "del Pil" - e comunque sempre del Nord - che si ribella, stanco di politiche assistenziali, auscultato e solleticato dai meglio media e dal loro relativo circo: un fronte trasversale che impazzisce dal desiderio del tunnel in Val di Susa e si sente male solo a pensare che qualcuno voglia percepire un sussidio dallo Stato.

 

È "il popolo del sofà" già irriso dal leghista old fashioned Luca Zaia e dal suo collega Attilio Fontana, che teme che il reddito di cittadinanza possa "determinare uno stile di vita", ovviamente nel Sud che non intraprende e aspetta l' elemosina pubblica. Ma non sono solo i governatori nordisti a irridere "i divanisti" solleticando l' orgoglio dell' operoso Nord vessato dai fannulloni: politici (pure soi-disant di sinistra), commentatori, imprenditori, vescovi.

 

reddito di cittadinanza alle poste 2

Come ha riassunto Libero qualche giorno fa: "Risorse dimezzate per il Settentrione, il Sud si pappa tutto" E poi c' è la realtà della crisi più lunga e intensa mai vissuta dal Paese, tutto, in tempo di pace. E i numeri non possono che raccontarla: sono quasi 122 mila le domande di reddito di cittadinanza pervenute a Poste italiane dal 6 marzo a sabato e le prime cinque regioni per numero di richieste sono la Campania con 16.112, la Lombardia con 16.015, la Sicilia con 13.873, il Lazio con 11.644 e il Piemonte con 11.244. Il dato è atteso al punto che la previsione è già contenuta nelle stime del ministero sugli effetti del decreto e in parte "giustificata" dal fatto che al Nord vive il 47% dei residenti in Italia, assai più che al Centro e al Sud.

reddito di cittadinanza alle poste

 

Com' è noto, la previsione "bollinata" dalla Ragioneria generale prevede che la platea dei beneficiari (calcolata all' 85% degli aventi diritto) sarà composta da circa 1,3 milioni di nuclei familiari (compresi i single) e circa 4 milioni di persone interessate.

 

Ovviamente il Mezzogiorno - che ha più alte percentuali di aventi diritto al reddito di cittadinanza sul totale della popolazione - riceverà percentualmente più benefici dalla misura, ma la stima del ministero prevede comunque che Lombardia e Piemonte restino tra le prime sei regioni per numero di richieste anche a regime e che, in generale, circa metà delle persone aiutate siano residenti al Centro e, soprattutto, al Nord: parliamo di quasi due milioni di persone che vivono - non si sa se ignorate o tollerate - spalla a spalla col "partito del Nord", che peraltro visto da vicino sembra più che altro il partito dei ricchi.

poste reddito di cittadinanza

 

È bene ricordare che qui parliamo di richieste, la cui accettazione andrà verificata alla luce del meccanismo infernale di condizionalità (i famosi paletti) messe alla concreta applicazione della misura. A consuntivo, probabilmente, si scoprirà che il cosiddetto "reddito di cittadinanza" (che non è un reddito di cittadinanza) finirà in discreta parte alle imprese sotto forma di sgravio sulle assunzioni di percettori del sussidio. E a quel punto assisteremo alla giravolta mediatica del partito del Nord, che applaudiva mentre si regalavano 10 miliardi a chi guadagna tra 18 e 24mila euro senza paletti di reddito familiare e patrimonio e oggi si strappa le vesti perché 7 miliardi vanno a gente che guadagna zero o giù di lì. La famosa "pacchia per immigrati e rom" di cui Il Giornale di Berlusconi.

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