TRAGEDIA GRECA - ATENE STREMATA DALL’INCERTEZZA FA I CONTI CON LA FUGA DEI TURISTI, NELLE VIE DELLO SHOPPING CROLLANO GLI AFFARI, ESPLODE LA RABBIA DEI COMMERCIANTI: “È COME IN GUERRA, SERVE UN ACCORDO, SUBITO” - TSIPRAS NELL’ANGOLO

Manca poco e si capirà. Dentro o fuori. Salvezza o fallimento. Euro o dracma. La Grecia si gioca il suo futuro con molta rabbia per il suo passato. La frase che senti più spesso ad Atene è questa: «Tutto è iniziato per colpa delle Olimpiadi» - Criticato dai suoi compagni di partito, Tsipras è in difficoltà - Molti compagni di Syriza avvertono: «Così il piano non passa. Non lo votiamo»...

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Niccolò Zancan per “la Stampa”

 

ATENE ATENE

Questa incertezza fa male a tutti. «A giugno abbiamo avuto meno visitatori rispetto a maggio. È un fatto nuovo. Non era mai successo nella storia del nostro sito archeologico». Penelope Ntaiaka è di guardia alla «Antica Agorà» di Atene, stacca i biglietti, sorride con dolcezza, regala istruzioni.

 

atene ricchi atene ricchi

Da qui, passando per quella che fu la piazza principale della città, si può arrivare fino al Partenone. È il secondo sito turistico ateniese per importanza. «La primavera è stata buona - dice la signora Ntaiaka – ma a giugno registriamo un calo significativo dei passaggi. Sia rispetto all’anno passato, sia rispetto a maggio». 

L’incubo delle disdette
L’estate tarda ad arrivare in Grecia, e non certo dal punto di vista meteorologico. I primi dati ufficiali ipotizzano un -10% complessivo sul turismo, ma ci sono molte disdette anche a settembre e ottobre, ed è difficile comprendere quello che alla fine succederà.
 

atene 22 giugno 2015 atene 22 giugno 2015

«I mie guadagni di oggi sono il 40% di quelli dei tempi belli» dice Adonis Lyontakis con una barba lunga e grigia da filosofo. Il suo è il primo negozio di via Adrianou, nella Plaka, forse in assoluto la strada più turistica di Atene. Vende gioielli, arte povera. «È come una guerra - dice - dal 2009 tutto sta peggiorando in continuazione. Ho fatto un raffronto: i mie incassi di giugno 2015 sono gli stessi di marzo 2006. Ma marzo, come è noto, non è un mese affollato. Devono ridare stabilità a questo Paese. Serve un accordo. Dobbiamo voltare pagina». 
 

Ogni giorno ci sono nuovi dubbi. Passi avanti. Passi indietro. Nuove critiche all’accordo, altra incertezza. Battute come quella del deputato di Nea Democratia, partito conservatore di centrodestra, Yorgos Stylios: «Hanno votato Tsipras pensando di ottenere politiche di sinistra, e invece guarda che meraviglia... Se si trattava di privatizzare, lo stavamo facendo noi, così come aumentare le tasse. A questo punto, la cosa migliore sarebbe un governo di unità nazionale per toglierci da questa situazione». 
 

varoufakis e tsipras varoufakis e tsipras

Tsipras nell’angolo

Criticato dai suoi compagni di partito, Alexis Tsipras è irriso ma corteggiato dagli oppositori. Il suo piano dovrà essere approvato dal Parlamento. E molti compagni di Syriza, per esempio Vasilikis Primerakis, hanno già fatto capire come si comporteranno: «Così non passa. Il piano non mi piace. Non lo votiamo». 
 

Ieri mattina alle 8, il ministro dell’Economia Yanis Varoufakis si è imbattuto in un cronista di Enikos appostato sotto casa. «A casa mia? Cosa ci fai qui sotto?», ha detto trascinando un trolley. Poi ha sorriso: «Mi piace il tuo vestito». Infine si è fatto serio: «Stiamo lottando perché questa negoziato sia l’ultimo».
 

VAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI VAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Di questo avrebbe bisogno la Grecia. Di fiato e futuro, di tempo per poter prendersi cura di sé. «Se mi avessero detto dieci anni fa che in via Ermou qualcuno avrebbe chiuso, sarei scoppiato a ridere», dice Vangelis Katsifos. È un traduttore, un professore di letteratura, un uomo innamorato di Atene.

 

«Via Ermou è la via più commerciale. Quella dei grandi marchi, delle vetrine. Era impensabile vedere delle serrande abbassate anche lì. E invece, è successo. Così come piazza Omonia, forse il vero cuore di questa città, è diventata irriconoscibile. Così sporca, abbandonata. È diventata la casa dei senzatetto e dei migranti». 
 

Manca poco e si capirà. Questa volta davvero. Dentro o fuori. Fiato o fallimento. Euro o dracma. La Grecia si gioca il suo futuro con molta rabbia per il suo passato. La frase che senti più spesso ad Atene è questa: «Tutto è iniziato per colpa delle Olimpiadi». Fare un giro nello stadio del Beach Volley dei Giochi del 2002, sulla strada verso il porto del Pireo, è un colpo al cuore. Cemento su cemento. Erbacce fra i sedili, fari spenti. Sei poliziotti a guardia di queste rovine moderne. 

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Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis peristera betty batziana e tsipras peristera betty batziana e tsipras

 

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