TRAGEDIA GRECA – IL PARLAMENTO GRECO APPROVA A LARGA MAGGIORANZA IL REFERENDUM VOLUTO DA TSIPRAS PER DOMENICA – SYRIZA FARÀ CAMPAGNA PER IL “NO”, MA NEI SONDAGGI IL “SÌ” È ANCORA IN VANTAGGIO

Alexis Tsipras battagliero in Parlamento: “Non chiederemo il permesso a Wolfgang Schaeuble o a Jeroen Dijsselbloem per fare il referendum. Ci accusano di avere fatto un colpo di stato. Invece questa si chiama democrazia”…

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Ettore Livini per “repubblica.it

 

alexis tsipras alexis tsipras

Alexis Tsipras ricicla il "grande no" a Benito Mussolini per lanciare la compagna referendaria contro le proposte dell'ex Troika per strappare la Grecia dal default. "Amiamo la pace, ma quando ci dichiarano guerra siamo capaci di combattere e vincere", ha detto nel discorso in Parlamento per dare il via alla  consultazione, approvata in aula con 179 sì e 120 no. A favore hanno votato Syriza, la destra nazionalista di Anel e Alba Dorata. "Non chiederemo il permesso a Wolfgang Schaeuble o a Jeroen Dijsselbloem per fare il referendum   -  ha aggiunto il premier - . Ci accusano di avere fatto un colpo di stato. Invece questa si chiama democrazia".

 

Il premier si è impegnato di nuovo a rispettare l'esito della consultazione (il primo sondaggio Kappa Research dà i sì al 47,2%, i no al 33% e gli indecisi al 18,4%) e ha difeso la decisione di rompere con i creditori: "Sostenevano che alzare le tasse era una misura recessiva, poi ci chiedevano di tagliare pensioni e stipendi  -  ha spiegato  -  Pretendevano che aumentassimo del 13,5% l'Iva sugli hotel, tanto valeva  dire direttamente che è vietato fare turismo qui da noi". Risultato: "Dobbiamo garantire il referendum alla nostra gente per consentirle di vivere con speranza e di non fare della Grecia un paese schiavo del debito per i prossimi venti anni".

alexis tsipras alexis tsipras

 

La decisione di escludere Yanis Varoufakis dall'Eurogruppo di ieri  -  ha aggiunto - rimarrà "una ferita" nella storia della Ue. "Nessuno ci può buttare fuori dall'Europa  -  ha sostenuto  -. Noi non combattiamo contro il Vecchio continente ma contro pratiche di cui l'Europa dovrebbe vergognarsi. E stiamo facendo quello che Pasok e Nea Demokratia non hanno fatto: resistere". Syriza quindi voterà "no".

alexis tsipras e partner betty alexis tsipras e partner betty

 

E il no di Tispras, gridato ad alta voce, è un brand quasi storico della storia della Grecia. Ogni 28 ottobre il paese celebra il "Giorno del No", un riferimento che ricorre spesso in queste ore. Una festa per ricordare quel 28 ottobre 1940 in cui l'ambasciatore italiano ad Atene Emanuele Grazzi ha presentato l'ultimatum al paese chiedendo di lasciare libero accesso alle forze dell'Asse. Richiesta cui il primo ministro Ioannis Metaxas rispose semplicemente "No" (Oki in greco) l'unica parola ripetuta alla noia nelle manifestazioni di piazza dei giorni successivi, diventata il simbolo della resistenza ellenica contro l'invasione degli stranieri.

 

luis de guindos e yanis varoufakis luis de guindos e yanis varoufakis

"Dobbiamo dire no ai tecnocrati e sì alla sovranità nazionale", ha ribadito ieri Tsipras. Il "grande no" "aumenterà il nostro peso negoziale con i creditori", ha concluso. Sperando che dopo il referendum ci sia ancora qualcuno a Bruxelles pronto a parlare con la Grecia.

 

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