TRAVAGLIO-BANANA, ATTO SECONDO -DOPO IL PRIMO ROUND A “SERVIZIO PUBBLICO” VINTO DAL POMPETTA, MARCOLINO ORGANIZZA LA RIVINCITA IN TRIBUNALE: “DENUNCERÒ BERLUSCONI PER AVERMI DATO DEL DIFFAMATORE. SARÒ LIETO DI RIVEDERLO IN AULA. SEMPRECHÉ NON SI TRINCERI DIETRO L’INSINDACABILITÀ PARLAMENTARE. MI SONO IMMAGINATO COSA SAREBBE SUCCESSO SE AVESSE AVUTO DI FRONTE MONTI E BERSANI: SE LI SAREBBE MANGIATI”…

1 - LE 12 BALLE BLU...
Marco Travaglio per "il Fatto quotidiano"

[... ] Curioso che Berlusconi inventi false condanne a mio carico, avendo appena finito di beatificare il direttore del suo Giornale, Alessandro Sallusti, che di condanne definitive (penali) per il reato di diffamazione ne ha ben sette. Ancor più curioso che colui che comprò la sentenza Mondadori tramite Previti, che finanziò illegalmente Craxi, che truccò più volte i bilanci delle sue aziende, che mentì sotto giuramento sulla P2 e che soprattutto, diversamente dal sottoscritto, deve render conto delle sue condotte agli elettori e all'intero Paese facendo politica da vent'anni, si occupi dei reati (peraltro inesistenti) di un privato cittadino che fa il giornalista.

In ogni caso, Maria Giovanna Maglie, per avermi definito su Il Giornale "specialista in calunnia e distruzione di reputazione altrui", è stata da me denunciata dinanzi al Tribunale civile di Milano, e ha perso la causa. Il 20 febbraio 2012 il Tribunale ha stabilito che "nella realtà dei fatti ciò non corrisponde al vero ed è stato indiscutibilmente escluso dalle risultanze processuali, mediante produzione del certificato del casellario giudiziale e del certificato dei carichi pendenti, i quali entrambi escludono alcuna iniziativa giudiziaria in tal senso".

Dunque "le espressioni utilizzate dalla giornalista, in quando consistenti in offese non corrispondenti a verità e non sorrette da alcuna giustificazione, nonché gravemente lesive dell'onore, della reputazione, della dignità morale e professionale di Travaglio, integrano gli estremi" di un "illecito civile" con un "danno patrimoniale e non patrimoniale" valutato in 30 mila euro di risarcimento (in solido fra la Maglie e l'allora direttore del Giornale, Mario Giordano) e 5 mila euro di pena pecuniaria (per la sola Maglie). Per gli stessi motivi, ora denuncerò Silvio Berlusconi. In attesa di reincontrarlo a Servizio Pubblico, sarò lieto di rivederlo in Tribunale. Sempreché, si capisce, non si trinceri dietro la vergogna dell'insindacabilità parlamentare.

2 - TRAVAGLIO: POTEVAMO PARLARE DI TUTTO, MA DEI PROCESSI NO
Andrea Malaguti per "la Stampa"

Travaglio, ha visto i numeri? Dopo la trasmissione il gradimento di Berlusconi è schizzato in alto.
«Non me ne può fregare di meno. C'è chi ha scambiato Servizio Pubblico per una sparatoria all'Ok Corral. Che cosa dovevamo fare? Sputargli? Menarlo? Non era la resa dei conti».

Che cos'era allora?
«Una trasmissione d'informazione. Dove abbiamo detto molte cose. Che suppongo chiunque dovrà tenere presente in questa campagna elettorale. Abbiamo tolto dal tavolo i due argomenti più utilizzati dal Cavaliere».

Cioè?
«L'Imu e il complotto tedesco. Quando Monti ha introdotto l'Imu, Berlusconi ha prima condiviso e poi taciuto come ha dimostrato la Costamagna. E sulle banche tedesche è stata perfetta la Innocenzi a presentargli le smentite sia della Bundesbank sia della Deutsche Bank. Io ho completato il quadro».

Leggo dai commenti al suo blog: meglio Giletti degli interventi di Travaglio.
«La critica è sempre legittima. Ed è ovvio che non mi metto a parlare dei 120 sms positivi che mi sono arrivati dopo la trasmissione e nemmeno dei molti complimenti dei lettori. Ma in effetti una cosa che mi infastidisce c'è».

Quale?
«L'idea che fosse tutto concordato. Assurdo. La seconda volta che mi sono seduto al tavolo lui mi ha guardato e mi ha detto: parla di nuovo? E io: qualcosina da dire in effetti ce l'ho ancora».

Gli argomenti erano stati decisi prima. C'è un carteggio a dimostrarlo.
«Succede con qualunque ospite. Si sceglie un tema. In questo caso era: alla sua sesta campagna elettorale, quale credibilità ha ancora il candidato Silvio Berlusconi? Una formula che consentiva di parlare di qualunque cosa restando fuori dal merito dei processi, valutandone però l'impatto politico».

Perché i processi no?
«Con l'ex premier ci sarebbero volute quaranta ore. Ne avevamo due».

Non sarebbe stato più efficace un confronto botta e risposta?
«No. L'uomo è un insieme inestricabile di bugie, vittimismo e logorrea. Una macchina spara-palle. Sarebbe stato inevitabile interromperlo a ogni frase. E poi, ad esempio, non sono esperto di economia. Per quello c'era Dragoni. Mi sono concentrato su quello che lui avrebbe potuto fare e dire in vent'anni».

Berlusconi però ha parlato dei processi persi da lei.
«È stato molto scorretto. E per altro evidentemente non conosce la differenza tra cause civili e penali. Le mie condanne sono per reati di opinione. Ma, a parte il fatto che io faccio il giornalista e rispondo a chi legge e non a chi vota, sono penalmente pulito. Berlusconi diffamatore di professione farebbe meglio a dirlo a sua zia. O a sua sorella».

Lo ha detto a lei. Aggiungendo anche che litigò con Montanelli a causa sua.
«Una versione lunare. Ma non è stato l'unico momento in cui si è coperto di ridicolo. Parlando del conflitto di interessi è riuscito a dire che in questi anni non ha mai chiamato il centralino di Mediaset. E su Dell'Utri che è una brava persona perché ha quattro figli. Così si potrebbe dire che il Padrino era un santo perché di figli ne aveva cinque. Parametro bizzarro».

Le ha dedicato anche la gag della sedia ripulita.
«Non me ne sono accorto. L'ho scoperto a casa e ho capito i buu del pubblico».

Stupito dalla lettera ad personam?
«Mi aspettavo qualcosa di più divertente e ficcante. I riferimenti alle mie presunte vacanze mafiose, ad esempio. Invece si sono limitati a Wikipedia. Un po' poco».

Che effetto fa il 76enne Berlusconi dal vivo?
«Ha un'energia pazzesca. È in gran palla. La campagna elettorale lo rigenera. Del resto, come diceva Montanelli, è un piazzista senza pari. Uno che con la politica vera si annoia perché non la sa fare. Però mi sono anche immaginato che cosa sarebbe successo se invece della Costamagna e della Innocenzi avesse avuto di fronte Monti e Bersani. Presumibilmente se li sarebbe mangiati».

 

STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpegBERLUSCONI SPOLVERA LA SEDIA SU CUI ERA SEDUTO TRAVAGLIO berlusconi, santoro travaglioberlu travaglio travaglio, santorotravaglioGILETTI E BERLUSCONI jpegBerlusconi MontanelliSILVIO BERLUSCONI E INDRO MONTANELLI

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