annalisa chirico marco travaglio

TRAVAGLIO INFILZA L’EVENTO “UNA NUOVA GIUSTIZIA” APPARECCHIATO DA ANNALISA CHIRICO: “QUANDO ABBIAMO LETTO LA LOCANDINA DEL BANCHETTO PER ATTOVAGLIARE IN "DRESS CODE SMART CASUAL" UN CARAVANSERRAGLIO DI PROCURATORI, IMPRENDITORI, MAGNAGER, FACCENDIERI, LOBBISTI, MINISTRI, SENATORI, DEPUTATI, IMPUTATI DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI, ABBIAMO PENSATO CHE LA PRESENZA DI TANTI MAGISTRATI PRELUDESSE A UNA BELLA RETATA. INVECE LE MEGLIO TOGHE DEL BIGONCIO ERANO LÌ PER PARLARE E CENARE, COME GLI ALTRI INVITATI. ORA I CINQUESTELLE DOVREBBERO..."

marco travaglio

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

Quando abbiamo letto la locandina del banchetto per "Una nuova giustizia", anzi "Più giustizia, più crescita in nome del Pil", apparecchiato da Annalisa Chirico di "Fino a prova contraria" per attovagliare in "dress code smart casual" un caravanserraglio di procuratori capi o aggiunti, imprenditori, prenditori, manager, magnager, faccendieri, lobbisti, ministri, senatori, deputati, imputati di ieri, di oggi e di domani, abbiamo pensato che la presenza di tanti magistrati preludesse a una bella retata.

 

tavoli per gli invitati

Un repulisti in grande stile, con un corteo di cellulari a sirene spiegate fuori dalla porta. Invece le meglio toghe del bigoncio erano lì per parlare e cenare, come gli altri invitati. E ci son tornati in mente i tempi in cui il termine "procuratore" significava Borrelli, D'Ambrosio, Caselli, Maddalena, Minale, Almerighi, Spataro. Gente che manco per sbaglio si sarebbe trovata in simile compagnia. All' epoca neppure i magistrati collusi e corrotti si strusciavano in pubblico con i rappresentanti del potere politico ed economico su cui avrebbero dovuto indagare. Lo facevano di nascosto, in salotti privati o in logge massoniche.

sergio tiberti e pierpaolo pietrucci

 

Dress code: bavero rialzato o cappuccio in testa. Lo sapevano anche loro che certe ammucchiate a favore di flash e telecamere non stanno bene e salvavano, se non la sostanza, almeno l'apparenza. Diceva La Rochefoucauld che l'ipocrisia è la tassa che il vizio paga alla virtù: oggi si evade pure quella, perché nessuno sa più cosa siano il vizio e la virtù. Figurarsi i conflitti d' interessi, l'opportunità, l' eleganza.

 

sergio tiberi matteo salvini

Così, al Toga Party è capitato - secondo il cronista per nulla scandalizzato del Messaggero - anche questo: che il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e il suo ex indagato Matteo Salvini sedevano allo stesso tavolo e scherzavano amabilmente sull'indagine per sequestro di persona e altri reati appena archiviata. Salvini: "Sì, lui ha controfirmato il mio avviso di garanzia per la nave Diciotti, ma vabbè, sono atti dovuti".

 

stefano genovese claudio cerasa

Lo Voi: "Ma vabbè, era soltanto una lettera". E tutti giù a ridere e a magnare. Naturalmente, tra i due, quello fuori posto era Lo Voi. Come tutti gli altri pm: quelli attovagliati (i procuratori di Palermo, Bologna e Catanzaro) e quelli che hanno aderito e poi sono fuggiti in extremis senza dare spiegazioni (solo De Raho ha detto: "Non mi è parso opportuno sedermi a un tavolo da 6 mila euro"). I loro conflitti d' interessi, reali o potenziali, non si contano. Qualcuno sperava di omaggiare il vicepresidente renziano del Csm Ermini, in vista di future nomine (magari a procuratore di Roma), salvo poi scoprire che anche lui s'era dato alla macchia.

romana liuzzo paola severino

 

Ma c'era comunque Salvini con i fidi Bongiorno, Fontana e Molinari, preziosissimi per garantire i voti dei leghisti al Csm. Altri sapevano di incontrare ex o attuali indagati propri (da quella di Roma sono passati Tremonti, Letta, Malagò e sono tuttora sotto inchiesta Lotito e sotto osservazione i vertici della fondazione renziana Eyu, ben rappresentata l'altra sera dal trio Bonifazi-Bianchi-De Carolis) o altrui (da Briatore, al desco con la Boschi, ai leghisti dei 49 milioni spariti, da Montezemolo a Tronchetti Dov' Era al Giglio magico). Anziché infuriarsi perché Salvini ha accettato l' invito, i 5Stelle dovrebbero vantarsi di non averlo neppure ricevuto. E porsi qualche domanda sul presunto alleato, ormai santo patrono e protettore dell' Ancien Régime.

salvatore merlo

 

E del futuro Governo del Cambianiente che ha fatto le prove generali sabato in piazza a Torino. Lega, Pd e FI parlano la stessa lingua non solo sul Tav, ma anche sulla giustizia: non si vede perché costringerli ancora a lungo a questa separazione forzata. L'ex ministra Severino, alla cena-ammucchiata, assicura che "gli imprenditori chiedono tempi certi e ragionevoli per i processi e certezza della pena". E il presidente di Confindustria Boccia fa sìsì con la testa.

 

Poi qualcuno gli spiegherà che, con pene e tempi certi, mezza Confindustria sarebbe ("marcirebbe", per dirla col suo nuovo compare Salvini) nelle patrie galere. Infatti sono tutti contro la Bloccaprescrizione. Il procuratore bolognese Amato critica le "improvvide iniziative giudiziarie" di quei tre-quattro pm scavezzacollo che si ostinano a processare i potenti.

roberto arditti andrea ruggeri

 

La Boschi porge entrambe le guance ai bacioni di Salvini perché "saremmo felici se si convertisse al garantismo" (parla al plurale maiestatico, anche a nome del padre). Salvini tiene molto a "processi più veloci e tribunali più efficienti": infatti ha appena ottenuto dall' efficientissima Procura di Genova la reateizzazione dei 49 milioni rubati in appena 81 anni e infilato nella Spazzacorrotti un codicillo per mandare in prescrizione i peculati di Rimborsopoli e i suoi imputati han subito chiesto un rinvio all'insegna della più vertiginosa rapidità.

 

Alla fine, però, non s'è ben capito con chi ce l'avesse questo trust di cervelli e ganasce: se temono che i processi danneggino il Pil, possono stare tranquilli. Se sono tutti a piede libero, vuol dire che il pericolo di una giustizia uguale per tutti è definitivamente sventato. Mica siamo nel 1992: siamo nel centenario di Andreotti.

riccardo molinari

 

Sì, purtroppo sopravvivono la Costituzione e il Codice penale, ma basta non applicarli, come fanno i pm moderni, ultima tendenza. Se, puta caso, Robledo indaga su Expo, il suo capo Bruti Liberati gli leva l'indagine e il Csm leva pure Robledo. E Napolitano e Renzi ringraziano. Se invece Renzi spiffera un decreto a De Benedetti che ci fa 600 mila euro in Borsa e si fa pure beccare, si processa la Raggi. E giù applausi. È la "legalità sostenibile" di una "magistratura genuflessa" di cui parlano due toghe démodé, Scarpinato e Davigo. La modica quantità di giustizia per uso personale. Omeopatica. Smart casual.

matteo salvini annalisa chirico (3)paola severino paolo di benedettopaolo messamaria elena boschi (2)maria pace odescalchi giuseppe recchimarco tronchetti provera luca cordero di montezemolomaria elena boschi (3)maria elena boschi (1)paola severino matteo salvini david parenzomatteo salvini (2)marco tronchetti provera flavio briatoremarco tronchetti provera luca cordero di montezemolo (2)matteo salvini annalisa chirico (2)matteo salvini annalisa chirico lorenzo fontanalucio prestamatteo salvini saluta francesco lo voimarco ghigliani andrea ruggerimarco tronchetti provera annalisa chiricomatteo salvini saluta virman cusenzamatteo salvini saluta flavio briatoreil tavolo di giampiero massolointervento di carlo nordiointervento di francesco lo voiintervento di paola severinolucio presta (3)matteo salvini saluta giuseppe amatomatteo salvini lorenzo fontana (2)matteo salvini paola severino giorgio mulematteo salvini saluta carlo nordiomatteo salvini saluta flavio briatore (2)matteo salvini annalisa chiricomatteo salvini david parenzo (3)invitati all eventoinvitatimatteo salvini david parenzo (7)matteo salvini saluta luca cordero di montezemolo (2)matteo salvini david parenzo lorenzo fontana (2)matteo salvini david parenzo (5)matteo salvini flavio briatorematteo salvini saluta luca cordero di montezemolomatteo salvini saluta paola severinomatteo salvini saluta riccardo molinarimatteo salvini saluta vincenzo pepepaola severino e matteo salvinipaola severino carlo rossellamatteo salvini vincenzo pepemichele vietti saluta claudio lotitomichele viettinicola gratteri giulia bongiornonicola gratteri matteo salvini giulia bongiorno (1)nicola gratteri matteo salvini giulia bongiorno (2)nicola gratteripaola balduccipaola e valter mainettiriccardo molinari vincenzo boccia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...