TRAVAGLIO PRO RAGGI – CARI GIORNALONI, GIUSTAMENTE VI SCANDALIZZATE DEI SOLDI “PRESTATI” DA SCARPELLINI A MARRA, PUBBLICO UFFICIALE - BENE: CHI È QUEL SINDACO CHE PER TRE ANNI TRASFERÌ LA SUA RESIDENZA DA PONTASSIEVE A UNA CASA A DUE PASSI DA PALAZZO VECCHIO, DOVE PERÒ L'AFFITTO NON LO PAGAVA LUI, MA L'AMICO MARCO CARRAI, CHE VENIVA NOMINATO PRIMA A CAPO DELLA MUNICIPALIZZATA FIRENZE PARCHEGGI E POI DI AEROPORTI FIRENZE? -

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marco travaglio tra il pubblico marco travaglio tra il pubblico

Marco Travaglio per ''il Fatto Quotidiano'' - Estratto

 

In vista delle vacanze natalizie, ecco un bel gioco di società. Si chiama Giornalòpoli ed è una specie di Monòpoli, ma con una fondamentale differenza: il vincitore è noto prima ancora di cominciare a giocare.

 

Vincono sempre i partiti e perde sempre il M5S. Funziona così: si spara ogni giorno su tutti i 5Stelle e chiunque si trovi nei paraggi, così prima o poi qualcuno lo si azzecca ("Visto? L' avevamo detto"); i partiti invece hanno sempre ragione, a prescindere.

Se sono di destra, ogni scandalo è dato per scontato e non fa notizia: immunità da assuefazione.

 

TRAVAGLIO GOMEZ MURARO RAGGI TRAVAGLIO GOMEZ MURARO RAGGI

Se si tratta del Pd, ogni scandalo resta in prima pagina un paio di giorni, poi viene superato da un altro, che però è sempre un' eccezione: suvvia, il più grande partito della sinistra europea ha migliaia di amministratori, qualche mela marcia può sempre sfuggire. Meglio sorvolare, sennò poi arrivano i populisti.

 

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Quiz n. 2. Chi è quel grande manager poco fisionomista che non s' è accorto che gli appalti di Expo erano truccati da tre noti protagonisti di Tangentopoli, cioè Gianstefano Frigerio, Primo Greganti e Luigi Grillo? Quel grande manager poco perspicace di Expo che s' è visto arrestare tutti i suoi più fidati collaboratori (Angelo Paris, general manager constructions e responsabile acquisti: arrestato; Antonio Acerbo, subcommissario Expo delegato alle infrastrutture e responsabile del Padiglione Italia e delle vie d' acqua, finito ai domiciliari come Andrea Castellotti, facility manager di Palazzo Italia; invece Pietro Galli, direttore generale vendite, marketing e gestione, aveva già una condanna definitiva per bancarotta quando fu nominato)? Beppe Sala, naturalmente. Lui, a differenza della Raggi, per le nomine ha un fiuto da rabdomante.

beppe grillo virginia raggi beppe grillo virginia raggi GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA

 

Quiz n. 3. Ieri Marra e Scarpellini si son difesi dicendo che i soldi versati dal primo al secondo per comprare la casa erano solo un prestito finora non restituito. Ma, anche se fosse (ed è improbabile che lo sia), si sa che Marra è un pubblico ufficiale: e mai i pubblici ufficiali devono accettare soldi o regali da privati.

BEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGI BEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGI

 

Indovina indovinello: chi è quel sindaco che per tre anni, dal 2011 al 2014, trasferì la sua residenza dalla sua casa di Pontassieve a un appartamento al quinto piano di via degli Alfani 8, a Firenze, a due passi da Palazzo Vecchio, dove però l' affitto non lo pagava lui, ma l' amico finanziere Marco Carrai, che intanto veniva nominato dal medesimo sindaco prima a capo della municipalizzata Firenze Parcheggi e poi di Aeroporti Firenze? Matteo Renzi.

Qualche arresto, qualche processo per corruzione? No, tutto archiviato. Questa parte del gioco si chiama "L'importanza di chiamarsi Matteo".

 

carrai cybersecurity renzi carrai cybersecurity renzi

Banconote vere. L' ultima fase di Giornalopoli, molto simile al Monopoli, si gioca con le banconote. Ma non fac-simile: soldi veri. Tipo quelli versati da Expo, sotto forma di pagine pubblicitarie, alle testate che in questi giorni ci danno lezioni di libertà e indipendenza: 5 milioni alla Rai, 990 mila euro a Rcs, 900 mila a Repubblica, 850 mila a Mondadori e così via. Sono gli stessi gruppi editoriali che hanno gabellato per un epocale trionfo il superflop di Expo 2015 e il protagonista del disastro, Beppe Sala, per un grande manager alfiere della legalità e della trasparenza. Quella fessacchiotta della Raggi poteva fare altrettanto con Roma 2024, invece ha detto no. Peggio per lei.

La libera stampa ha perso i soldi e lei ha perso il gioco.

 

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