TROPPI FONDI PUBBLICI (ITALIANI) DANNO ALLA TESTA - GLI ALTOATESINI SCRIVONO AL NUOVO PREMIER AUSTRIACO: ''VOGLIAMO LA DOPPIA CITTADINANZA, CI SENTIAMO PIÙ AUSTRIACI''. LA LETTERA BIPARTISAN DI 19 CONSIGLIERI PROVINCIALI (SU 35) - SOLO CHE SE CON GLI ITALIANI STRACCIONI CHE GLI PAGANO STIPENDI, SCUOLE E STRADE FANNO GLI SCHIZZINOSI, I SUDTIROLESI SONO TRATTATI COME TERRONI DAGLI AUSTRIACI...

-

Condividi questo articolo


Letizia Tortello per ''La Stampa''

 

 

Luis Durnwalderimages Luis Durnwalderimages

«Gli altoatesini hanno perso la loro cittadinanza austriaca con l' annessione involontaria dell' Alto Adige da parte dell' Italia. Il recupero della cittadinanza sarebbe ora un atto di riparazione». Inizia così, con frasi che per gli altoatesini significano rimediare ad un' ingiustizia storica, la lettera che 19 consiglieri provinciali su 35 hanno inviato a fine novembre al primo ministro austriaco, il popolare Sebastian Kurz, e al suo alleato della destra Strache, per chiedere di inserire nelle trattative di governo la questione mai risolta della loro doppia nazionalità.

 

Gli italiani del Sud Tirolo tornano a spingere di ottenere anche il passaporto austriaco. Lo chiedono «con uno spirito europeista», tengono a precisare. E mai come ora sono fiduciosi che qualche cosa si muoverà, visto che la destra ha conquistato l' Austria e sono arrivati al potere al fianco dei popolari dell' Övp (il partito di Kurz) i nazionalisti dell' Fpö.

STRACHE KURZ STRACHE KURZ

La doppia cittadinanza ai sudtirolesi era nel programma di Strache in campagna elettorale, e l' Övp non è contrario a priori.

 

Per questo, la lettera sottoscritta da 7 consiglieri di maggioranza della Südtiroler Volkspartei (Svp) e da 12 consiglieri delle opposizioni, tra cui gli indipendentisti dei Die Freiheitlichen e il Movimento 5 Stelle, non è caduta nel vuoto. A loro si sono aggiunti, con un' altra lettera, politici ed ex politici di peso, come lo storico ex presidente della provincia Durnwalder, che si dice «finalmente più ottimista. Noi siamo una minoranza austriaca, non c' è niente da fare». Per quanto la sua idea sia lontana dall' irredentismo e da spinte di «secessione dall' Italia».

KURZ 1 KURZ 1

 

Le trattative con Kurz e Strache, dunque, sono aperte. I due leader hanno comunicato che vorrebbero giurare per il nuovo governo entro il 20 dicembre. Anche per la discussione preliminare sulla doppia cittadinanza, che sembra essere in calendario, sarebbe questione di giorni: «Incontrerò Kurz a breve - spiega Philipp Achammer, presidente dell' Svp -. Confidiamo che qualcosa verrà formalizzato, almeno una prima apertura». Per lui «la doppia cittadinanza italiana e austriaca è una questione emotivamente importante, non siamo revisionisti, piuttosto europeisti».

heinz christian strache heinz christian strache

 

A dargli manforte c' è anche il presidente della regione del Trentino-Alto Adige/Südtirol, Arno Kompatscher, che parla di una decisione «dall' altissimo valore emozionale». E guai a parlare di «spirito neoaustrungarico»: quello l' Svp lo lascia ai movimenti indipendentisti altoatesini, che chiedono per la provincia autonoma ancora più indipendenza.

 

Con l' occasione dell' Fpö al potere, i Freihetlichen sognano infatti che la doppia cittadinanza sia un primo passo per autodeterminarsi di più. Lo spiega Andreas Leiter-Reber, leader del partito: «La doppia cittadinanza sarebbe un' assicurazione». Per che cosa? «Per la nostra autonomia. Non è un passo indietro verso l' Austria, ma un passo avanti per poterci gestire su più fronti, dalle tasse, alla polizia. Da qui, vediamo purtroppo tutti i giorni come sta andando l' Italia».

DURNWALDER DURNWALDER

 

Ma per chi abita nella provincia più settentrionale del Belpaese, che è a maggioranza di lingua tedesca, quali sarebbero veramente i vantaggi di una cittadinanza austriaca? I diritti acquisiti, qualora l' Austria accettasse, sono tutti da discutere: a partire dal voto, che genererebbe il problema della rappresentanza nel parlamento nazionale a Vienna (nel Nationalrat non ci sono deputati che risiedono all' estero), alla «possibilità di fare il servizio militare» (che in Austria è ancora obbligatorio), dice Leiter-Reber.

 

Di certo, per la causa è l' identità a giocare il ruolo più importante: «Basta guardare le nostre città - ricorda l' ex parlamentare italiano Siegfried Brugger -, sono ben più simili alle città medievali ungheresi o cecoslovacche, che a quelle del centro Italia, questo nessuno lo può negare».

ALTO ADIGE - CARTELLI STRADALI IN DUE LINGUE ALTO ADIGE - CARTELLI STRADALI IN DUE LINGUE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO