TUTTI I CORVI CHE VOLANO A SAN PIETRO – LA BOMBA DI VIGANÒ FA TREMARE LE GERARCHIE DEL VATICANO: SCONTRI A DISTANZA, ACCUSE E SMENTITE: IL PAPA POTREBBE TORNARE SULL’ARGOMENTO A FINE MESE – IL CARDINALE WUERL DAGLI USA SMENTISCE DI ESSERE STATO INFORMATO DEL COMPORTAMENTO DI MCCARRICK: CHI COPRE CHI?

-

Condividi questo articolo


Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

viganò viganò

«Certo che questi lombardi fanno rumore». Ieri mattina un gruppetto chiassoso e vociante di fedeli provenienti da alcune diocesi lombarde è stato salutato con questa battuta spontanea da Francesco.

 

Le parole che ha pronunciato al microfono hanno rimandato subito al rumore questo davvero esteso e clamoroso che sta provocando un altro lombardo: Carlo Maria Viganò, l' ex nunzio negli Usa che ha chiesto le dimissioni del Papa per non avere punito subito l' ex cardinale americano McCarrick, un predatore seriale di seminaristi.

 

Dalla folla, in piazza San Pietro, è sembrato che si levasse persino un coro di protesta che scandisse da lontano «Vi-ga-no» anche se poi si è saputo che urlavano «I-ta-lo», il nome del vescovo Italo Castellani che li accompagnava. L' impressione nel brusio generale ha creato qualche confusione.

papa francesco papa francesco

 

IL MEMORIALE

Di sicuro il baccano amplificato dal memoriale contro il pontefice che l' ex nunzio ha diffuso attraverso alcuni blog di area tradizionalista sta aumentando il disorientamento e la confusione.

 

Visti i contorni ancora poco chiari delle accuse, in attesa di conferme o smentite ufficiali, è difficile immaginare dove possa sfociare concretamente quella che pare una congiura. Al momento le dimissioni richieste sono escluse da Papa Francesco che ai suoi più stretti collaboratori ne ha parlato con chiarezza, anche in questa circostanza, aggiungendo di essere sereno e non avere paura di nulla.

 

theodore mccarrick theodore mccarrick

Forse solo a fine mese, in occasione del suo prossimo viaggio nei paesi Baltici, il Papa potrebbe tornare di nuovo sull' argomento, magari offrendo all' opinione pubblica mondiale (al momento liquidata con noncuranza) qualche spiegazione in più di quel laconico: «leggete e fatevi una opinione voi».

 

Ad oggi resta ancora da appurare se quello che ha messo nero su bianco Viganò corrisponde al vero oppure no, o se sia l' ennesima fake news che gira senza essere fermata. Poiché la guerra persino dentro la Chiesa ha una matrice mediatica, l' arcivescovo accusatore, a sua volta screditato sui media per una vicenda familiare legata all' eredità paterna, si è palesato utilizzando uno dei suoi canali sicuri, un blog che nei giorni scorsi ha diffuso il memoriale.

suore con papa francesco suore con papa francesco

 

Dalla sua residenza segreta dove attualmente si trova per ragioni di sicurezza, Viganò ha fatto sapere di non agire per vendette personali e di non sentirsi un corvo. Anzi, ha alzato il tiro, tirando in ballo altri tre cardinali (Herranz, Tomko e De Giorgi), chiedendo loro che fine hanno fatto le vecchie denunce di corruzione in Vaticano, specie quelle contro un funzionario dei Musei Vaticani che doveva essere licenziato già nel 2011 e che, invece, è ancora al suo posto.

viganò viganò

 

MUSEI VATICANI

«Ho parlato perché oramai la corruzione è arrivata ai vertici della gerarchia della Chiesa».

Ha incalzato Viganò. Che fine ha fatto la cassa di documenti che fu consegnata a Castelgandolfo da Papa Benedetto a Papa Francesco nel 2013? Poi ha chiesto perché la pulizia in curia che è rimasta a metà.

WUERL WUERL

 

Insomma, altra benzina sul fuoco che va ad aggiungersi a scontri a distanza, tra accuse e smentite. Il cardinale Wuerl, dagli Usa, per esempio, smentisce categoricamente di essere stato informato che il suo predecessore McCarrick fosse un orco, capace di molestare schiere di seminaristi. Un particolare non secondario visto che Wuerl avrebbe permesso a McCarrick di risiedere proprio in seminario, in barba a qualsiasi prudenza.

 

LE COPERTURE

carlo maria vigano carlo maria vigano

Che il problema delle coperture fosse sistemico forse non c' era bisogno di quest' ennesimo brutto capitolo che mette in evidenza i problemi di percorso accumulati da Francesco in questi cinque anni.

 

theodore mccarrick 4 theodore mccarrick 4

Così come certi inspiegabili ritardi nell' affrontare i problemi aperti già ai tempi di Papa Benedetto come la ramificazione della lobby gay in curia ampiamente denunciata con Vatileaks, la copertura ai cardinali insabbiatori.

 

Forse la mancanza di dialogo interno e l' iper decisionismo che ha finito per scomporre lo spirito di squadra non hanno aiutato ancora a trovare una soluzione.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...