1. TUTTI I FRONTI DEL PREMIER CAZZARO: DIETRO L'ATTACCO DI MONTI C'È L'OSTILITÀ DI DRAGHI, LE SUE SPACCONATE METTONO A RISCHIO LA MAGGIORANZA NELLA BCE (WEIDMANN INCOMBE)
2. L'AMARA SCOPERTA DI RENZI: I GRILLINI HANNO IMPARATO A FARE POLITICA. CON IL DIKTAT DI CASALEGGIO SULLA LIBERTÀ DI COSCIENZA AL DDL CIRINNÀ, GLI HANNO TOLTO DA SOTTO I PIEDI IL TAPPETO ROSSO SU CUI AVREBBE PASSEGGIATO DA QUI ALLE ELEZIONI IN CASO DI VITTORIA
3. FOTTUTO DA ALFANO, CHE PRIMA HA IMPOSTO IL RIMPASTO PRIMA DEL VOTO UNIONI CIVILI, INCASSANDO 5 POLTRONE, E TRADITO DAI RENZIANI CHE PUNTAVANO A INCARICHI NEL RIMPASTO 
4. LA PAURA ORA SI SPOSTA SULLA DECISIONE DEL CSM SU ROBERTO ROSSI, CONSIGLIERE DEL GOVERNO CHE INDAGA SU BANCA ETRURIA, E LO SPETTRO DELLA BANCAROTTA FRAUDOLENTA
5. WEEKEND, CONVOCATO IL GIGLIO MAGICO A FIRENZE: O USCIAMO DAL GUADO O È FINITA

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DAGONEWS

 

 

DRAGHI RENZI DRAGHI RENZI

Oggi si chiude una pessima settimana per Matteuccio Renzi. Iniziata lunedì con l'articolo del ''Financial Times'' in cui si dava per ''esaurita'' la fortuna del premier, tra un'economia che rallenta e conti all'aria, è poi proseguita con la lettura degli altri giornali internazionali (New York Times e Faz), altrettanto cupi, e ha avuto il suo momento più basso con la sconfitta sul ddl Cirinnà e l'intervento in Senato di un redivivo Mario Monti, che ha sparato in maniera davvero inedita contro di lui.

 

NEMICI ALL'ESTERO

draghi merkel renzi hollande draghi merkel renzi hollande

Naturalmente, mister Trilateral non parla a caso. Spara solo quando ha un plotone a coprirgli le spalle. E stavolta dietro di lui c'è Marione Draghi. Il governatore della BCE si è stufato delle spacconate del bullo fiorentino, e gli ha fatto capire che è solo grazie al ''Quantitative Easing'' e all'azione della Banca Centrale che il governo italiano ha potuto beneficiare di due anni senza il panico-spread e la minaccia costante del disfacimento dell'euro.

 

anche jens weidmann ha i suoi momenti gordon gekko anche jens weidmann ha i suoi momenti gordon gekko

Draghi è da sempre in lotta con il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, ma ultimamente gli attacchi tedeschi si sono intensificati. Il banchiere italiano non può permettere ulteriori provocazioni renziane, visto che mettono a rischio il suo incarico. Finora, Angela Merkel ha tenuto buono il suo falco, facendolo astenere durante le votazioni più indigeste del consiglio direttivo della Banca Centrale, e impedendogli di creare una vera coalizione con i paesi 'tripla A' e nordeuropei.

jens weidmann 2 jens weidmann 2

 

Ma ormai il danno è fatto: la reputazione internazionale del premier cazzaro è arrivata ai minimi termini, e le cancellerie europee non intendono più compromettere la loro credibilità per star dietro ai giochi politici italiani. Come dice la Corte dei Conti, ''il nostro paese ha usato tutta la flessibilità concessa dalle regole comunitarie''. Renzi deve ricominciare a fare riforme che abbiano un vero impatto sull'economia, e non può perdere altri mesi appresso a battaglie (perdenti) sui diritti civili.

grillo RENZI grillo RENZI

 

NEMICI IN ITALIA

Il brutto colpo sulle unioni civili ha fatto capire a Renzi molte cose: i grillini hanno imparato a far politica, e persino Alfano ormai sa come contrastare il suo gioco delle tre carte. Il Movimento 5 Stelle ha scelto di tapparsi le orecchie davanti alle richieste del suo elettorato liberal, seguendo senza fiatare la linea imposta da Casaleggio: sulla stepchild adoption, libertà di coscienza.

CIRINNA BOSCHI CIRINNA BOSCHI

 

Votare insieme al Pd voleva dire creare una passerella per Renzi, su cui avrebbe passeggiato trionfante fino alle amministrative. Che senso ha, per un partito che ha il massimo consenso quando sta all'opposizione, regalare un simile vantaggio al suo rivale?

 

Il colpo da maestro però l'ha segnato Angelino, l'ex senzaquid. Renzi gli aveva promesso il rimpasto di governo solo dopo il voto sulle unioni civili, ma adesso il ministro dell'Interno conosce il paraculo di Rignano: prima le poltrone, poi si discute il resto. Così il premier è stato costretto accontentarlo, convinto che la notevole generosità (5 incarichi di governo a un partito che non esiste) avrebbe portato altrettanta tolleranza davanti all'introduzione delle adozioni nel disegno di legge.

enrico costa alfano schifani enrico costa alfano schifani

 

Così non è stato. Incassati gli incarichi, tra cui quello molto eloquente di ''ministro alla famiglia'' per Enrico Costa, Angelino è andato all'attacco – graduale – contro la legge. E' partito piano, non presentandosi al Family Day tre settimane fa, e ha sferrato la zampata più dura domenica scorsa, quando a ''In Mezz'Ora'' da Lucia Annunziata ha scodellato un'intervista molto dura contro Renzi, che non ha apprezzato affatto, bollandola come "minacciosa".

 

ALFANO RENZI 1 ALFANO RENZI 1

 

D'altronde, Angelino voleva vendicarsi del piano messo in atto dallo scudiero renziano Luca Lotti, che aveva avvicinato un gruppo di parlamentari siciliani di Ncd per portarli nel magico mondo renziano con la promessa di incarichi e potere.

 

C'è poi un terzo fronte che il premier teme, più di tutti: quello della magistratura. A breve ci sarà la decisione del Csm su Roberto Rossi, procuratore di Arezzo che ha in mano le indagini su Banca Etruria. Se l'organo di autogoverno delle toghe dovesse riscontrare l'incompatibilità ambientale (per il suo lavoro di consulenza a Palazzo Chigi), e trasferirlo in un'altra procura, sarebbe un colpo pesantissimo per il governo.

 

Al quale potrebbe aggiungersi, tra dieci giorni, l'esito dell'indagine per bancarotta fraudolenta che sta prendendo forma dopo la dichiarazione di insolvenza dell'istituto aretino. Sull'eventuale iscrizione di Pier Luigi Boschi nel registro degli indagati, Renzi si gioca un'altra fettona di consenso.

ROBERTO ROSSI ROBERTO ROSSI

 

 

NEMICI IN CASA

L'ultima trincea è dentro al Pd. E a rivelarla è stata la stessa Cirinnà al ''Corriere della Sera'': ''Pago le ripicche di certi renziani che volevano un premietto''. Già, perché prima del rimpastone pro-Alfano, che ha portato il numero di poltrone governative ai massimi di legge, molti neo-renziani avevano assaporato una nuova inforanta di incarichi da distribuire.

 

Si tratta di parti del Pd recentemente convertite al dogma fiorentino, che hanno voluto punire il premier per aver dato la precedenza alle fregole alfaniane piuttosto che alle richieste del suo partito. ''Ma come?'' – dicono – ''Angelino viene sommerso di poltrone e strapuntini, e si permette di fare guerra aperta al governo, mentre noi restiamo a bocca asciutta e dobbiamo pure votare contro coscienza?''.

 

RENZI LOTTI RENZI LOTTI

 

SERRARE I RANGHI

Per questo, Renzi ha convocato il Giglio Magico (allargato) a Firenze questo weekend: bisogna uscire dal pantano. Ribadire a tutti i frondisti che hanno ben poche alternative a questo governo, e che in caso di elezioni anticipate rischiano di restare tutti a casa. Sarà un lungo e poco tranquillo weekend di paura

 

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