TUTTO SI COMPRA: L’ARABIA SAUDITA OFFRE 15 MILIARDI AI RUSSI PER MOLLARE IL SIRIANO ASSAD!

Un emissario saudita è sbarcato a Mosca con la seguente offerta: noi vi compriamo 15 miliardi di dollari in armi, non interferiamo con il gas che vendete in Europa, e plachiamo i sunniti. Voi in cambio smettete di finanziare e armare il puzzone Assad - Il fatto che la notizia sia uscita, fa capire che la Russia dirà “no”…

Condividi questo articolo


Da www.formiche.net

Re Abdullah Saudi ArabiaRe Abdullah Saudi Arabia

L'Arabia Saudita avrebbe rivolto alla Russia, di recente, un'offerta difficile da rifiutare in termini di vantaggi economici. In cambio, non della revoca, ma solo di una riduzione del sostegno tradizionalmente prestato dal Cremlino al regime di Bashar al-Assad. A riferirlo, in via riservatissima, fonti diplomatiche tanto mediorientali quanto occidentali, secondo cui la proposta sarebbe stata formulata direttamente al presidente russo Vladimir Putin in persona dal capo dei servizi segreti di Riad, principe Bandar bin Sultan, in occasione di una visita a Mosca di quest'ultimo risalente alla settimana scorsa.

I TERMINI DELL'ACCORDO

L'iniziativa, confermata anche negli ambienti dell'opposizione siriana, sarebbe stata preceduta da "intensi contatti preparatori" tra le due parti, e s'impernierebbe su due capisaldi: un mega-contratto per l'acquisto di armi dalla Federazione dal controvalore pari ad almeno 15 miliardi di dollari, equivalenti in euro a oltre 11,2 miliardi; e l'impegno del regno wahabita a non interferire con il gas proprio e dei Paesi vicini nelle transazioni che Mosca mantiene nel settore con l'Europa, della quale è attualmente il principale fornitore.

ESERCITAZIONE MILITARE RUSSAESERCITAZIONE MILITARE RUSSA

Come contropartita, Riad chiederebbe appunto un sensibile calo dell'appoggio moscovita allo storico alleato regionale: in particolare, la Russia dovrebbe accettare di non bloccare più con il suo veto alcuna risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria, censure o condanne comprese, come invece in passato ha già fatto per ben tre volte, insieme alla Cina. Il faccia a faccia tra il principe Bandar e Putin sarebbe durato addirittura quattro ore.

PUTIN E MEDVEDEVPUTIN E MEDVEDEV

"I sauditi erano entusiasti del suo esito", hanno assicurato alcune tra le anonime fonti diplomatiche, mentre a detta di altre il leader del Cremlino si sarebbe limitato a tergiversare: non solo per ragioni di supremazia politica, ma anche perché a Mosca prevarrebbe al momento il timore che le autorità di Riad, in realtà, non dispongano di un piano chiaro e concreto per garantire la stabilità in Siria nell'ipotesi in cui Assad finisse per cadere.

QADRI JAMIL VICE PREMIER ASSADQADRI JAMIL VICE PREMIER ASSAD

LE PRIME MOSSE DELLA RUSSIA

Comunque, con una possibile dimostrazione di buona volontà da parte russa, Mosca dopo l'incontro tra i due interlocutori avrebbe premuto sul regime di Damasco per indurlo ad accettare l'arrivo di una delegazione di esperti dell'Onu, chiamati a indagare sull'eventuale utilizzo di armi chimiche nel corso del conflitto: non a caso, il 1 agosto lo stesso Palazzo di Vetro ha annunciato che gli ispettori "partiranno non appena possibile", e comunque presto.

EMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al ThaniEMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al Thani

Il capo dell'intelligence saudita, hanno aggiunto le fonti, con Putin avrebbe puntato su di una "attenuazione di due tra le principali preoccupazioni russe": vale a dire, il possibile "rimpiazzamento di Assad e del suo clan con gli estremisti islamici", la cui forza tra le file insurrezionali è crescente; e uno scenario in cui una Siria "liberata" diventi "canale di transito privilegiato per il gas del Golfo Persico, e segnatamente per quello del Qatar, a spese delle forniture russe" all'estero.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...