VADE RETRO, MARINO - IL SINDACO DOPO LE OFFESE ALLA SIGNORA DI SAN LORENZO: “MI SONO INNERVOSITO, NON DOVEVO PERDERE LA CALMA” - MA NON PRESENTA SCUSE PERSONALI ALLA CONTESTATRICE

Dopo la gaffe, che aveva provocato irritazione anche a Palazzo Chigi, Marino ha pensato di uscire dall’impasse: nel suo post, il sindaco resta sul vago, senza rivolgersi alla cittadina: “Parlavo di mio padre, deportato in un campo di concentramento in Polonia. Ma sentire urlare durante un momento di ricordo delle vittime dei bombardamenti mi ha fatto innervosire. Mi scuso per aver perso la calma”...

Condividi questo articolo


Da il “Corriere della Sera”

 

MARINO CONTESTATO 3 MARINO CONTESTATO 3

Ci ha pensato su 48 ore e poi, preso atto dell’effetto boomerang che la sua frase aveva determinato («Signora, connetta i due neuroni che ha in testa», detto a un’abitante di San Lorenzo che protestava per la sporcizia nel quartiere), ha innestato la retromarcia. Il sindaco, Ignazio Marino, si è messo alla tastiera ieri poco prima dell’ora di cena e sulla sua pagina Facebook ha fatto apparire un post:

 

«È vero, non avrei dovuto lasciarmi andare a quel commento». Così il primo cittadino, dopo la gaffe che aveva provocato irritazione anche a Palazzo Chigi, ha pensato di uscire dall’impasse.

 

MARINO 1 MARINO 1

Alla signora Lucia Rinaldi, che lo aveva duramente contestato per i giardini sporchi e perché si è fatto vedere (per la prima volta da quando è stato eletto) a San Lorenzo solo per il ricordo dei bombardamenti del ‘43, il sindaco non ha presentato scuse personali.

 

Fu così anche tempo fa, dopo la frase altrettanto contestata «la destra torni nelle fogne»: ci pensò due giorni, e alla fine cedette (parzialmente) in consiglio comunale, così da incassare il sì bipartisan alle Olimpiadi, dicendo che «non avrebbe più ripetuto quelle parole».

 

MARINO CONTESTATO 2 MARINO CONTESTATO 2

Nel suo post, Marino resta sul vago, senza rivolgersi alla cittadina: «Sono molto sensibile — scrive sul suo profilo — quando si parla di vittime della seconda guerra mondiale. Parlavo di mio padre, deportato in un campo di concentramento in Polonia, che raramente ricordo in pubblico. Ma sentire urlare durante un momento di ricordo delle vittime dei bombardamenti mi ha fatto innervosire. Mi scuso per aver perso la calma». 

MARINO CONTESTATO 1 MARINO CONTESTATO 1

 

MARINO MARINO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...