streaming m5s

VAFFAN-STREAMING! - DIMENTICATEVI LA LEZIONCINA DELLA LOMBARDI A BERSANI E LE CIANCE SULLA DIRETTA WEB COME STRUMENTO DELLA DEMOCRAZIA DAL BASSO: OGGI LE DECISIONI VERE DEL M5S VENGONO PRESE A PORTE CHIUSE IN HOTEL ROMANI - CONTRAPPASSO FEROCE: OGGI GLI UNICI A FARE LO STREAMING SONO QUELLI DEL PD - VIDEO

 

Marco Imarisio per il Corriere della Sera

 

BERSANI LOMBARDI CRIMIBERSANI LOMBARDI CRIMI

Ma ti ricordi quando c' era lo streaming. Che bei tempi. L' onestà era quasi arrivata al potere, il Parlamento si apprestava a essere aperto come una scatoletta di tonno. E naturalmente lo strumento per mostrare le nefandezze del potere, della stramaledetta casta, era quello. Tutto in diretta, tutto in chiaro, fate girare, la gente deve sapere. La prima volta poi, è davvero impossibile da dimenticare.

 

«Da non perdere: Bersani umiliato in diretta streaming». Sul sacro blog, quel debutto viene ancora ricordato così. Era il 27 marzo 2013, un mese dopo le elezioni politiche, e nel tentativo di trasformare una non vittoria in un pareggio il povero ex segretario del Partito democratico, accompagnato da un Enrico Letta basito, accettò le condizioni imposte da nuovo che avanzava.

 

Voleva solo chiedere l' astensione dei Cinque Stelle a un eventuale suo governo di minoranza, ma prima di arrivarci si dovette sorbire una lezione di politica e di morale, con qualche ditino alzato, da parte dei neoeletti Roberta Lombardi e Vito Crimi. E comunque gli dissero che non se ne faceva nulla, anche se nonostante la diretta rimase qualche dubbio in merito. Non per colpa della connessione ma dell' italiano un po' involuto dell' ormai ex capogruppo parlamentare del Movimento.

 

Streaming PD M5SStreaming PD M5S

Quanta nostalgia, e che tenerezza a ripensarci oggi. Certo, ce ne sono stati altri. Ma i sequel non sono quasi mai all' altezza dell' originale. La mitologia dello streaming come salvifica garanzia di trasparenza e prova della diversità dei Cinque Stelle nacque quel giorno, in qualche modo preservandosi nel tempo. E pazienza se già nel secondo episodio, quando fu Beppe Grillo in persona a confrontarsi nelle segrete stanze del potere con un Matteo Renzi fresco di incarico da primo ministro, l' esito della diretta fu già più incerto. Anzi, di quello streaming del febbraio 2014 si ricorda soprattutto l' esortazione a uscire dal blog rivolta a un Grillo apparso più nervoso del solito.

 

Da allora il concetto di riunione a favore di web camera è stato piuttosto diluito. Era in streaming anche Beppe Grillo che ingeriva il Maalox dopo il calo delle Europee. Sono in diretta anche le sedute delle giunte comunali pentastellate. Ma diciamoci la verità, ormai lo fanno tutti. Il sottinteso di quella parola salvifica era ben altro. Si parlava di decisioni vere, di riunioni dove vengono stabilite le sorti del Movimento, se non del Paese.

 

RAGGI COMMISSARIATARAGGI COMMISSARIATA

Lo streaming doveva essere lo strumento principe della democrazia dal basso e della partecipazione, la spada dell' uno vale uno, e non la cronaca delle kermesse dei Cinque Stelle, di estenuanti sedute municipali o di incontri istituzionali e assemblee di deputati dove si ribadiscono i No decisi altrove. Il primo a capire che poteva essere un' arma a doppio taglio fu quel bastian contrario di Federico Pizzarotti. L' eretico sindaco di Parma chiese invano che le telecamere documentassero quel che accadeva nelle «segrete stanze» di M5S dove si discuteva della sua espulsione. A forza di aspettare, se ne andò da solo.

 

GRILLO RENZIGRILLO RENZI

E infine siamo arrivati alla nemesi di Roma. Dove i chiarimenti vengono definiti sempre «al vetriolo» da chi ha il piacere di partecipare alle riunioni rigorosamente a porte chiuse e webcam spente. Grillo continua a definire «morti che camminano» i giornali, ma intanto per interposta Virginia Raggi è diventato ormai il principale fornitore di retroscena, analisi e interpretazioni, che sono l' esatta antitesi del concetto originale di streaming, con le stanze mai così segrete del Campidoglio ormai diventate luogo del mistero per antonomasia della Seconda Repubblica, così come i corridoi della poco distante sede democristiana di piazza del Gesù lo furono per la Prima. Una corrente fa arrivare ai cronisti quel che vuole si sappia.

 

GRILLO RENZI 2GRILLO RENZI 2

L' altra replica il giorno seguente. La scatoletta di tonno è stata chiusa a doppia mandata, lo streaming si ritorce contro chi ha voluto dargli un valore politico facendone un' altra stella da appuntarsi sul petto. Ma indietro non si torna, la gente deve o dovrebbe sapere, ma con giudizio. Nel giugno scorso i militanti della base romana chiesero di avere lumi ai tempi della minaccia di dimissioni della sindaca e del conflitto con il direttorio. Il Blog non rispose. L' onestà va di moda, ma anche la segretezza non è male, soprattutto quando riguarda la propria virtù.

 

Peccato, perché l' idea era buona. Le dirette danno sempre grandi soddisfazioni. Grazie alle porte aperte sul web abbiamo potuto assistere a un' assemblea del Pd dove un esponente di spicco del partito ha dato della «faccia di culo» a un suo collega, dove la realtà viene ormai letta come una contrapposizione perenne tra «noi» e «loro», con un segretario che ha passato gli ultimi due mesi ad attaccare l' euro e i tecnocrati di Bruxelles. Attenti Cinque Stelle, che questi del Pd vi vogliono rubare il linguaggio e le idee. Ma per portarsi avanti con il lavoro, intanto si sono già presi lo streaming.

STREAMING M5SSTREAMING M5S

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

C’È FRANCO E FRANCO(FORTE) - SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI IN ITALIA PESA COME UN MACIGNO L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - GIÀ OGGI, PUR AVENDO IL 30 PER CENTO DI MEDIOBANCA, I DUE RICCONI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE DELLA BANCA PERCHÉ NON SONO “HOLDING BANCARIE” REGOLATE DALLA BCE (E CE MANCHEREBBE CHE PER FARE OCCHIALI O CEMENTO UNO SI METTE IN CASA GLI ISPETTORI DI FRANCOFORTE) - DOMANI AVRANNO IL CONTROLLO DI MPS E SI TROVERANNO NELLE STESSE CONDIZIONI, CIOÈ SENZA POTER TOCCARE PALLA. COSA SUCCEDERÀ ALLORA IN MEDIOBANCA E GENERALI DOPO L’8 SETTEMBRE? SI PROCEDERÀ PER ACCORDI SOTTOBANCO TRA AZIONISTI E MANAGER CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO, O SI PROCEDERÀ ALLA LUCE DEL SOLE SEGUENDO LE REGOLE EUROPEE? AH, SAPERLO…

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)