tiziano renzi filippo roma le iene

VEDO NERO! - VIDEO: ''LE IENE'' AZZANNANO TIZIANO RENZI E NONOSTANTE LA DIFFIDA, IL SERVIZIO DI FILIPPO ROMA SU OPERE ABUSIVE E LAVORO IN NERO NELLE SUE SOCIETÀ VA IN ONDA. PRIMA NEGA TUTTO, POI SU FACEBOOK AMMETTE: ''PER IL TENDONE DI RIGNANO NESSUN ABUSIVISMO, AL MASSIMO UNA SANZIONE AMMINISTRATIVA'' - MATTEUCCIO E IL PADRE PROMETTONO QUERELE, TUTTO VOGLIONO TRANNE CHE SEMBRARE I DI MAIO'S…

 

''Le Iene'' e il servizio sulle societa di Babbo Renzi

 

 

 

 

''Le Iene'' e il servizio sulle societa di Babbo Renzi - Parte II

 

 

 

Simone Di Meo per “la Verità

 

Se Jonathan Swift fosse riuscito a dare un' occhiata alla puntata di ieri sera delle Iene, dedicata ai guai societari di Tiziano Renzi, avrebbe probabilmente avuto modo di aggiungere un capitoletto al suo capolavoro L' arte della menzogna politica che delinea il profilo del «bugiardo politico», al quale basta essere creduto anche solo per pochi minuti: finita la beffa e ottenuto l' effetto, quando gli altri arrivano a ricredersi, è ormai troppo tardi.

tiziano renzi filippo roma le iene

 

Due Condanne

Con l' inviato Filippo Roma, lo stesso che ha scoperto i lavoratori in nero e gli abusi edilizi di Antonio Di Maio, il papà del vicepremier di Pomigliano d' Arco, babbo Renzi è riuscito a compiere un capolavoro di logica (non aristotelica) violando, nel giro di pochi minuti, il principio di non contraddizione e quello d' identità. Ha affermato, e ritrattato, quasi nella stessa frase, di essere stato proprietario della Arturo srl, la società che - come ha svelato il nostro giornale nei giorni scorsi - ha collezionato due condanne davanti al giudice del lavoro di Genova, e poi ha impartito una zoppicante lezione di diritto commerciale.

 

tiziano renzi filippo roma le iene.

Ha negato di essere stato l' amministratore della società (lo è stato invece fino al marzo 2007, proprio nel periodo in cui sono contestati i fatti) e di aver svolto ruoli da liquidatore (lo è stato fino ad agosto 2008, successivamente l' azienda sarà cancellata dal registro delle imprese e le cause intentate dai lavoratori andranno a schiantarsi contro un muro di gomma).

 

Il capolavoro è stato, però, quando ha bollato come «fake news» le sentenze della magistratura che riconoscevano risarcimenti per differenze retributive a due lavoratori della Arturo, impegnati nel 2007 a consegnare agli abbonati le copie del Secolo XIX. Uno, Evans Omoigui, attende da anni un bonifico da babbo Renzi di 90.000 euro, la cifra stabilita dal giudice.

 

Quando ha capito che avrebbe aspettato in eterno, ha minacciato di suicidarsi salendo su una gru nel porto del capoluogo ligure. Oggi (che attende ancora) ha scelto di raccontare la sua storia in un libro (Il mondo deve sentire la mia storia) e in una ballata dedicata al papà di Matteo che fa: «Io ballerò per farmi vedere, allora io ballerò, finché Renzi non mi pagherà i miei soldi. Io ballerò. Io ballerò per farmi vedere da Tiziano Renzi io balleròòò...».

 

Mentre Evans balla, l' altro collega, Alari Monday, che abbiamo intervistato nei giorni scorsi, ha ribadito ai microfoni delle Iene di aver lavorato in nero, e di averlo fatto senza peraltro avere nemmeno il permesso di soggiorno (permesso che Renzi senior, secondo una denuncia poi archiviata, gli avrebbe promesso in virtù dei suoi buoni uffici con alcuni funzionari della questura del capoluogo ligure). Anatema!

tiziano renzi filippo roma le iene.

 

Tiziano ha minacciato ancora querele e promesso sfracelli in tribunale («Ho quattro avvocati che lavorano per me», ha sibilato all' inviato della trasmissione) solo a sentir parlare di lavoro nero nella Arturo. Anche dei mancati versamenti contributivi allo chef Andrea Santoni, ex strillone a Firenze per la sua società, è pronto a giurare di aver tutto in regola. Basta recuperare una carta all' Agenzia delle entrate...

 

Con il solito cappellino da pescatore calato in testa, ha detto tutto e il contrario di tutto pure a proposito delle ordinanze di abbattimento che il nostro giornale ha scovato per sei strutture (due tensostrutture, due tettoie in lamiera, un capannone in ferro e un locale di piccole dimensioni in cemento armato) a Rignano sull' Arno.

 

Ha assicurato che «sono ancora là» anche se il sindaco del piccolo Comune, sentito dal giornalista, lo ha smentito; e ha fatto riferimento a una non meglio precisata sentenza che gli avrebbe dato ragione. Dove sia questa sentenza, non si sa però. E il capannone verde che, magicamente, dopo il nostro articolo è sparito dal cortile della sua società di Rignano sull' Arno? Autorizzato nel marzo 2017, doveva essere rimosso dopo 90 giorni. È arrivato fino a dicembre 2018, quando è tornato nel cassetto.

matteo renzi filippo roma le iene

 

Talis pater, (quasi) talis filius. Anche Matteo ha ringhiato e sottolineato a Filippo Roma che lui e il suo babbo non vogliono e non possono essere accostati ad Antonio Di Maio che ha evangelicamente confessato le sue colpe. Perché - hanno sottolineato per la millesima volta -partono le querele. Le stesse che, ancora ieri sera, babbo Tiziano ha ripromesso al direttore della Verità, Maurizio Belpietro, in un post su Facebook che però contiene una prima ammissione rispetto alla sua linea di difesa.

 

«L' accusa delle Iene circa un tendone riguarda una struttura regolarmente autorizzata dal comune di Rignano», scrive, «Il fatto che l' autorizzazione possa essere scaduta non comporta il reato penale, gravissimo, di abusivismo edilizio ma al massimo - forse - una sanzione amministrativa. Il tendone si monta e si smonta agevolmente: non è una palazzina abusiva, è un tendone».

 

ORSO SAGGIO

tiziano renzi filippo roma le iene

Dunque, il tendone c' era ed è stato smontato. Quindi, Orso Saggio - come si fa chiamare - pagherà una sanzione amministrativa? Nel post c' è spazio anche per chiarire anche il «giallo» della messa in onda della puntata.

 

«Non c' è nessuna censura verso le Iene. Ho parlato per ore con loro venerdì, offrendo anche la possibilità di continuare la discussione in ufficio. Non si sono presentati ma hanno mandato due volte un drone». Spiega che «il mio avvocato» ha mandato una «diffida» «per evitare che facessero la fine di Marco Travaglio (condannato due volte)»: la sua premura, insomma, era questa: «Abbiamo chiesto di non diffamarci. Se lo faranno sarà stata per loro scelta».

FILIPPO ROMA LUIGI DI MAIO IENE CONDONO CASA

 

Infine ancora una stoccata al papà di Di Maio e ai 5 stelle: «Filippo Roma, la Iena, ha ricevuto da noi una diffida, da altri le minacce di morte.

 

Capisco che le Iene abbiano la necessità di riequilibrare dopo il loro scoop su Di Maio, finito sul New York Times, ma ogni accostamento con Di Maio senior per me è diffamatorio». Orso Saggio perde il pelo ma non il vizio.

FILIPPO ROMA LUIGI DI MAIO IENE CONDONO

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?