“VENGHINO, SIORI VENGHINO!” - RENZI IL PIAZZISTA DEL TERZO MILLENNIO DOVEVA SFORNARE DECRETI MA HA VENDUTO GLI ENNESIMI SLOGAN: “NON CI SIAMO RECATI AL BAR. UNA VOLTA CHE L’ATTO È APPROVATO DAI MINISTRI, DIVENTA FATTO”

Dopo la conferenza, è tempo di tirare fuori dalle librerie “Il Venditore. Storia di Silvio Berlusconi e della Fininvest” - La realtà è che Tesoro e Quirinale hanno fermato gli ardori di Renzie. E alla fine il premier ha dovuto far slittare dalle buste paga di aprile a quelle di maggio il nuovo “miracolo italiano”. Ma i soldi, alla fine, arriveranno. A questo punto, non possono non arrivare…

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MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSEMATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE

Ritirate pure dalle librerie "Il Venditore. Storia di Silvio Berlusconi e della Fininvest", di Giuseppe Fiori. Il giovanotto con accento toscano che oggi si è presentato a Palazzo Chigi al grido - autoironico, è questo che lo salva - di "Venghino, siori venghino!" è il Piazzista del terzo millennio. Una macchina da slogan inarrestabile. Un virtuoso della televendita capace di cavarsela così, di fronte all'evidenza di una montagna che ha partorito un criceto da far giocare sulla ruota: "Il consiglio dei ministri non si è recato al bar, oggi ha fatto degli atti. Una volta che è approvato dal consiglio dei ministri...l'atto...è fatto".

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Doveva annunciare un pugno di decreti legge per diminuire le tasse e rilanciare l'economia, ma all'atto pratico si è presentato con una semplice "relazione del presidente del Consiglio approvata dal Consiglio dei ministri" (e meno male!) che "distribuisce 10 miliardi in busta paga a 10 milioni di persone" e con un disegno di legge (campa cavallo) che sblocca i soliti miliardi che lo Stato deve alle imprese. C'è trippa anche per Confindustria, con la promessa di un taglio del 10% dell'Irap da finanziare con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26%, "ovvero sul livello europeo".

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La realtà è che Tesoro e Quirinale hanno fermato gli ardori di Renzie. E alla fine il premier ha dovuto far slittare dalle buste paga di aprile a quelle di maggio il nuovo "miracolo italiano". Mentre per le coperture e per gli schemi dei provvedimenti, meglio aspettare la presentazione del Def a cura del ministro Padoan.

I denari in più nelle tasche di chi guadagna meno di 1.500 euro al mese, comunque, alla fine in qualche modo arriveranno. Non possono non arrivare. E se Renzie ha detto che si ritira nel caso in cui non riesca a portare a casa l'abolizione del Senato, figuriamoci se sopravviverebbe a una figuraccia sui "soldi messi nelle tasche degli italiani". Ma oggi la sensazione è che se non viene salvato da Forza Italia per motivi tutti berlusconiani, Pittibimbo arriva a stento a settembre. Altro che 2018.

 

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