1. I VINCITORI: CERTO, CI SONO RENZI E SALVINI. MA ANCHE RAFFAELE CANTONE, LUIGI DI MAIO (28 ANNI) CHE ORMAI CONTROLLA I GRILLINI E LUCA LOTTI (32) CHE CONTROLLA PALAZZO CHIGI 2. BENIGNI HA INCASSATO L’APPLAUSO PAPALE, ANDREA GUERRA UNA BUONUSCITA DA PAURA E CAPROTTI LA VITTORIA NEI SUPERMERCATI. PREMIO “FORREST GUMP” A FEDERICA MOGHERINI 3. QUELLI CHE SE LA GIOCANO: BERLUSCONI, ALFANO, BERSANI, I QUIRINABILI MARIO DRAGHI E ANNA FINOCCHIARO, L’ETERNO BAZOLI E IL MIRACOLATO DELL’ANNO, IGNAZIO MARINO 4. GLI SCONFITTI: ENRICO LETTA E MONTEZEMOLO, CHE FINCHÉ CI SARÀ MARPIONNE IN GIRO, AVRÀ VITA DURA. PREMIO “GRAN CHIACCHIERA” A DELLA VALLE, E AL SUO MOVIMENTO MAI NATO 5. FLORIS, GIANNINI E SANTORO HANNO ASSISTITO (E PARTECIPATO) ALLA MORTE DEL TALK SHOW. D’ALEMA ROTTAMATO E FISCHIATO. GRILLO “STANCHINO”. ULTIMO, E PIÙ IMPORTANTE, NAPOLITANO: LASCIA SENZA NEANCHE UNA RIFORMA E CON L’ITALIA A RISCHIO BOCCIATURA

Condividi questo articolo


Francesco Bonazzi per Dagospia

roberto benigni i 10 comandamenti 8 roberto benigni i 10 comandamenti 8

 

VINCITORI 2014

 

ROBERTO BENIGNI

raffaele cantone raffaele cantone

Oltre 10 milioni di spettatori, 38% di share e terzo spettacolo più seguito dell’anno dopo Sanremo e Italia-Uruguay di calcio. Il comico toscano con i suoi “Dieci comandamenti” ha ridato un senso al concetto di “servizio pubblico” e ha pure incassato l’applauso papale. Di più non era possibile sognare, a parte una telefonata in diretta di Bergoglio.

 

RAFFAELE CANTONE

Nominato da Renzi zar dell’Anticorruzione, il magistrato napoletano è la faccia feroce del governo contro mazzette e appalti tarocchi. Vigila praticamente su tutto, dall’Expo al Mose, passando per Mafia Capitale. E’ stato l’incubo della camorra e oggi si gode una meritata vetrina. Ha anche compiuto i cinquant’anni che lo rendono eleggibile per il Colle. I grillini lo sanno e ci stanno già facendo un pensierino.

bernardo caprotti esselunga bernardo caprotti esselunga

 

BERNARDO CAPROTTI

Per l’ufficio studi di Mediobanca, Esselunga vince nel 2013 la battaglia della redditività e dell’efficienza nel comparto della grande distribuzione. E a 89 primavere, Bernardo Caprotti si regala una seconda edizione del suo “Falce & Carrello” sulle odiate Coop, oltre a un nuovo rimpasto di manager ai vertici del suo gruppo. Salute!

 

LUIGI DI MAIO

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

“Io imparo sempre da Di Maio, anche quando sta zitto”, ha detto una volta Beppe Grillo in un’intervista. Adesso il giovanissimo (28 anni) vicepresidente della Camera guida il direttorio a cinque del Movimento Cinque Stelle e per molti è il vero erede del comico genovese. Intanto, ha totale licenza di tv, che nel movimento non è roba da poco.

poletti martina padoan orlando gentiloni poletti martina padoan orlando gentiloni

 

PAOLO GENTILONI

L’ex braccio destro di Francesco Rutelli ha vinto la lotteria di Capodanno con due mesi d’anticipo. Dalla commissione Esteri è finito alla Farnesina e adesso c’è pure chi lo inserisce tra i “quirinabili”. Non ha nemici e non ha scheletri negli armadi: non è mica poco.

 

MARIO GRECO

mario greco mario greco

Il Manager napoletano che guida le Generali dal 2012 si avvia a centrare un Roe operativo al 13% per il 2014. La politica delle dismissioni di partecipazioni non più strategiche va avanti, con l’uscita dal capitale di Intesa Sanpaolo e l’addio, entro la prossima primavera, a Telecom Italia. Risultati notevoli per un gruppo che ha avuto il coraggio di restare italiano.

 

ANDREA GUERRA

Tra buonuscita, stock option e patto di non concorrenza, l’ex manager di Luxottica si è portato via la bellezza di 45 milioni. E alle sue spalle ha lasciato un discreto casino. Adesso è consigliere personale dell’amico Renzi per le politiche industriali e a 49 anni ha di fronte una brillante “second life”. La sua fortuna è stata non fare il ministro: si sarebbe trovato in una compagnia un po’ così e avrebbe molta meno libertà di manovra.

 

LUCA LOTTI

luca lotti luca lotti

Il suo amico Matteo divora collaboratori e li spreme come limoni, vedi Delrio. Ma Lotti ha una tempra tutta sua e dopo quasi un anno di governo è il vero braccio destro di Renzi. Palazzo Chigi è quasi completamente nelle sue mani. Il tutto a soli 32 anni.

 

SERGIO MARCHIONNE

RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER

Ai dieci anni dal suo arrivo ai vertici Fiat, si può dire che il figlio del carabiniere Concezio abbia concluso la sua missione: la Fiat non è più italiana. Oggi fa parte di un grande gruppo con Chrysler, quotato a Wall Street, con sede in Olanda e domicilio fiscale in Gran Bretagna. In autunno si è anche liberato di Luca Cordero di Montezemolo ai vertici di Ferrari, prendendone il posto. Marpionne è diventato uno dei più grandi sponsor di Renzie e nel 2015 quoterà Ferrari. Un successo annunciato, specie per la famiglia Elkann.

 

FEDERICA MOGHERINI

Federica mogherini Federica mogherini

Premio Forrest Gump 2014. Dopo essere stata scelta con notevole fantasia per la poltrona di ministro degli Esteri, l’ex galoppina-sgobbona di Fassino diventa Lady Pesc, nonostante Renzie abbia giocato la partita con scarsa diplomazia. Avendo solo 41 anni, abbiamo il problema di garantirle un’adeguata carriera per i prossimi trent’anni.

 

MATTEO RENZI.

Pittibimbo è diventato premier a 39 anni, il più giovane della storia della Repubblica, dopo aver accoltellato Enrico Letta con una perfetta manovra di partito. Tra slide e annunci vari è riuscito a stordire un’intera nazione, che non vedeva l’ora di consegnarsi a una figura nuova. Alle elezioni europee di maggio ha portato il Pd oltre il 40%.

 

Da allora ha perso consensi nei sondaggi e la scarsa sostanza del suo governo, composto di personaggi scelti per non fargli ombra, è divenuta sempre più chiara. L’Europa lo aspetta al varco e il presidente Juncker lo bracca sui conti, ma lui è pronto a rovesciare il tavolo con il ricorso alle urne anticipate. Il suo battesimo del fuoco sarà l’elezione del nuovo capo dello Stato. In ogni caso, nel 2014 ha sbaragliato tutti.

renzi su chi e salvini su oggi renzi su chi e salvini su oggi

 

MATTEO SALVINI

Ha preso in mano le redini di quel poco che restava della Lega il 15 dicembre 2013. In un solo anno ha fatto dimenticare Bossi e Belsito e l’ha portata nei sondaggi a scavalcare Forza Italia, riposizionando il partito come una sorta di Front National italiano e diventando l’uomo forte della destra italiana. Nei sondaggi si piazza ormai stabilmente alle spalle di Renzie e si candida a esserne lo sfidante più pericoloso. Ha dimostrato di avere intuito e strategia, nonostante da consigliere comunale di Milano passasse per essere un semplice provocatore.

Verdini Denis Verdini Denis

 

DENIS VERDINI

Dato per finito una volta al mese, inseguito dalle Procure di mezza Italia e con gran parte della corte di Arcore che ne sogna la caduta, l’ex commerciante di carni toscano resta un punto fermo sull’asse Berlusconi-Renzie. Il premier si fiderebbe di lui anche se lo processassero per strage e questo rende la sua posizione più salda che mai. Custode del patto del Nazareno, Verdini sarà uno dei protagonisti anche delle trattative per il Colle.

 

------------------------------------------

 

GENTE CHE SE LA GIOCA

 

ANGELINO ALFANO

berlusconi e alfano berlusconi e alfano

Pare che con una soglia al 4% il suo Ncd ce la faccia, forse. Ma ormai la battaglia del ministro degli Interni (per mancanza di prove) è una lotta per non scomparire. Se fosse rimasto in Forza Italia, adesso, probabilmente, sarebbe l’erede di Berlusconi. Al governo, Renzie lo ha oscurato completamente.

 

GIOVANNI BAZOLI

GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE

A ottantadue anni suonati, il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo presiede la commissione che deve rottamare il duale, ovvero la sua poltrona. La sua fortuna è che la Banca d’Italia di Ignazio Visco, che lo voleva fuori, non ha più voce in capitolo. Ma come andrà con la Bce di Mario Draghi? I primi rumors dicono non bene. Ha anche un fronte giudiziario aperto, con l’inchiesta Ubi banca che lo vede coinvolto. Lui comunque vuole ancora contare, specie nella scelta del prossimo direttore del Corriere della Sera

 

SILVIO BERLUSCONI

A gennaio, Forza Italia cresceva nei sondaggi e stava al 21%. Poi è arrivato il Patto del Nazareno e alle Europee di maggio il partito azzurro è sceso al 16,8%, mentre ora è scavalcato dalla Lega ed è stimato intorno al 12-13%. In questi numeri c’è un’autentica disfatta, ma l’ex Cavaliere (78 anni) non va mai dato per vinto.

 

I suoi 130 deputati sono stati spesso decisivi per la sopravvivenza del governo, specie al Senato. E se Berlusconi riuscirà a restare attaccato al Nazareno, quei deputati saranno fondamentali per eleggere il nuovo capo dello Stato. Il 2015, inoltre, può essere l’anno in cui recupererà la piena agibilità politica, o a Strasburgo o grazie a un provvedimento di clemenza quirinalizio.

BERSANI E BERLUSCONI IN PREGHIERA ALLE URNE BERSANI E BERLUSCONI IN PREGHIERA ALLE URNE

 

PIERLUIGI BERSANI

L’ex segretario del Pd ha iniziato il 2014 con un ricovero d’urgenza all’ospedale, ma il 25 febbraio era già in Aula a votare la fiducia al governo Renzi e a salutare l’amico Enrico Letta. Ha dato battaglia tutto l’anno nel partito, ma senza mai rompere con Renzie. E adesso c’è anche chi lo vede astrattamente candidabile per il Quirinale.

Flavio Cattaneo Flavio Cattaneo

 

FLAVIO CATTANEO

Il manager brianzolo ha guidato Terna con ottimi risultati, ma è stato travolto dalla rottamazione renziana a soli 51 anni. Si è rifatto entrando nei consigli di amministrazione di Telecom Italia e Generali. Bella rivincita, alla faccia di Renzie e delle sue nomine in rosa.

Mario Draghi a Napoli Mario Draghi a Napoli

 

MARIO DRAGHI

Lo si nota di più se rimane alla Bce e se la gioca con la Bundesbank sul “Quantitative easing”, oppure se torna in Italia come “salvatore della patria” nelle vesti di presidente della Repubblica? Partita apertissima per Mario Draghi, che ha il lusso di un mandato che scade nel gennaio 2019. Se Napolitano potesse scegliersi il successore non avrebbe dubbi: Super Mario forever.

Anna Finocchiaro Anna Finocchiaro

 

ANNA FINOCCHIARO

Può un ex magistrato dalemiano avere delle chance per la presidenza della Repubblica? Sì, se è una donna e gode dell’amicizia e dell’appoggio di Gianni Letta. Anna Finocchiaro (59 anni) è la candidata perfetta del Patto del Nazareno. Non è renziana, certo, ma in questi mesi si è guadagnata la gratitudine del segretario del suo partito facendo da badante a Madonnona Boschi.  

 

IGNAZIO MARINO

il sindaco ignazio marino il sindaco ignazio marino

Premio Miracolato dell’anno. Stava saltando con tutta la sua giunta, quando la retata di Mafia Capitale gli ha ridato un senso. Talmente marziano da poter guidare la riscossa contro il malaffare

 

PIER CARLO PADOAN

padoan padoan

Un uomo nato per galleggiare, sempre. Il ministro del Tesoro ha accettato senza troppe storie che la politica economica e le nomine migrassero a Palazzo Chigi. Per sé, ha tenuto un ruolo da ministro degli esteri dell’economia. Tanto galantuomo quanto accondiscendente nei rapporti con Renzie, Padoan sarebbe un ottimo presidente della Repubblica. Sempre per Renzie.

 

NICHI VENDOLA

niki vendola mai alkaila e alexis tsipras niki vendola mai alkaila e alexis tsipras

Aveva chiuso il 2013 con una figura di quelle dalle quali è difficile rialzarsi: la registrazione mentre rideva al telefono con un top manager dell’Ilva poi arrestato. A giugno la seconda botta: mini-scissione con perdita di deputati in direzione Pd. Adesso però è pronto a vendicarsi di Renzi e per l’anno prossimo spera in un po’ di controesodo di deputati piddini. Il leader di Sel cercherà di farsi trovare pronto anche nel caso la Fiom di Landini si butti in politica.

 

----------------------------------------------------

 

VINTI

 

GIULIANO AMATO

Mario Monti e Giuliano Amato Mario Monti e Giuliano Amato

Forse alla tenera età di 76 anni la carriera di Giuliano Amato è finita. Per carità, l’ex premier socialista è pur sempre giudice costituzionale, ma grazie alla disinvoltura di Silvio Berlusconi, che lo ha indicato pubblicamente come suo presidente ideale, il Dottor Sottile vince la palma di primo candidato al Quirinale bruciato in grande stile. Anche Napolitano lo avrebbe visto bene come proprio erede.

MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO

 

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

A 67 anni, Monteprezzemolo viene implacabilmente asfaltato da Marpionne come Enrico Letta da Renzie. Lui e l’ex premier sono gli sconfitti del 2014. Luchino perde la presidenza della Ferrari dopo 23 anni e per restare con una qualche poltrona si deve accontentare della presidenza senza deleghe in Alitalia. Finché c’è Marchionne in giro, avrà vita grama.

 

MASSIMO D’ALEMA

dalema contestato a bari dalema contestato a bari

“Venduto”. “Vattene via”. “Sei un morto vivente”. Così un gruppo di baresi ha accolto la presenza di Massimo D’Alema in piazza, allo sciopero generale del 12 dicembre. Impagabile la faccia del Leader Maximo, che pensava di essere accolto dagli applausi. Se c’è un simbolo della rottamazione (riuscita) questo è D’Alema. Dicono che controlli due deputati.

 

DIEGO DELLA VALLE

della valle servizio pubblico della valle servizio pubblico

Doveva mettersi alla testa di un movimento di liberazione da Renzi e farci vedere come si fa a rimettere in sesto la cosa pubblica. Ma dopo i proclami ecco i fatti: la sua indebitatissima Ntv ha racimolato uno sconto sull’affitto della rete ferroviaria e ha ottenuto di sbarcare a Roma Termini. La rivoluzione finisce in stazione. In Rcs, la sensazione è che non sappia più che combinare con il suo inutile 8%. Premio “Gran Chiacchiera” 2014.

 

GIOVANNI FLORIS, MASSIMO GIANNINI E MICHELE SANTORO

giannini vs floris sfida tv 590520 giannini vs floris sfida tv 590520

I tre moschettieri del talk show de’ noantri hanno portato a casa share da minime della notte. Floris, andando a La7, pensava di avere un seguito personale e invece ha lasciato i suoi spettatori sulla Rai all’ingessatissimo Giannini. Santoro ha sospeso in anticipo quella che potrebbe essere l’ultima stagione di “Servizio Pubblico”. I soliti ospiti che fanno il giro dei canali e format vecchi e ripetitivi hanno quasi ammazzato i “talk” all’italiana.

MICHELE SANTORO E GIULIA INNOCENZI ALLA PRESENTAZIONE DI ANNOUNO MICHELE SANTORO E GIULIA INNOCENZI ALLA PRESENTAZIONE DI ANNOUNO

 

BEPPE GRILLO

Dopo il trionfale 25% delle politiche 2013, ecco il 21% alle Europee e il 13% alle regionali in Emilia, il mese scorso. Il Movimento Cinque Stelle si trascina di epurazione in epurazione senza riuscire a incidere, preso a tenaglia dai due Mattei. Il leader alla fine ha fatto un passo indietro perché “stanchino”. Strategia per il 2016? Allontanare le elezioni, che il 25% quando ricapita? L’incubo adesso è Salvini.

 

IL COSTUME DI ENRICO LETTA E LO SLIP DI BEPPE GRILLO IL COSTUME DI ENRICO LETTA E LO SLIP DI BEPPE GRILLO

ENRICO LETTA

Ha guidato un governo di vegetazione democristiana nel quale perfino Alfano riusciva a non sfigurare troppo. Pugnalato senza troppi problemi dal segretario del suo partito, si è fidato troppo di Re Giorgio. Da mesi si è ritirato in uno sdegnoso silenzio. Se Lettanipote aspetta la fine del renzismo, rischia di attendere parecchio anche per un quarantottenne

 

GIORGIO NAPOLITANO

Aveva accettato il secondo settennato con lo scopo di portare a casa le riforme e mettere in sicurezza la Repubblica. Lascerà senza che le riforme siano approvate (a meno che ci si voglia accontentare di quella del lavoro) e con l’Italia che a marzo rischia la bocciatura europea. La sua unica soddisfazione può essere che Grillo non fa più paura. In compenso è spuntato Salvini, che combatterà per l’uscita dall’euro.

RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...

FLASH! – COSA DIREBBE LA “VECCHIA” DANIELA SANTANCHÈ DELL’ATTUALE MINISTRO DEL TURISMO? LA “PITONESSA” NEGLI SCORSI ANNI HA CHIESTO LE DIMISSIONI DI TUTTI: DA FINI A BOSCHI, DA LUCIA AZZOLINA FINO AI SUOI BERSAGLI PREFERITI, I GRILLINI DI MAIO, CONTE E BONAFEDE. BASTAVA CHE VENISSE APERTA UN’INDAGINE E LA SOLERTE (EX) PROPRIETARIA DEL TWIGA PARTIVA ALL’ASSALTO. ORA CHE UN’INCHIESTA TOCCA DA VICINO LEI, PERÒ, NIENTE, NON MOLLERÀ PERCHÉ “NESSUNO HA CHIESTO LE MIE DIMISSIONI…”