virginia raggi luca bergamo

VIRGIN RAYS GOES TO CENTRAL PARK! - LA RAGGI E IL VICESINDACO BERGAMO VOGLIONO APRIRE I FORI ROMANI A TUTTI, GRATIS, E CHIAMARLI ‘CENTRAL PARK’ - STRINATI: ‘CI SI LAMENTA SEMPRE DELLA MANCANZA DI FONDI PER LA CULTURA E SI CHIEDE POI DI RINUNCIARE A UN COSÌ FORMIDABILE E PIÙ CHE LECITO INTROITO! E NON SONO L’EQUIVALENTE DI CENTRAL PARK’ - LA FERILLONA CONTRO LA SINDACA CHE HA ESPROPRIATO IL CINEMA IN PIAZZA A SAN COSIMATO (TRASTEVERE): ‘SONO OFFESA E DELUSA’

1. FORI, VALLE, ENZIMI BERGAMO RILANCIA "UN CENTRAL PARK MA ARCHEOLOGICO"

Mauro Favale per ‘la Repubblica - Roma

 

virginia raggi luca bergamo (2)

Dopo il caso dell' America i temi nell' agenda del vicesindaco: il teatro che riapre e l' idea di un itinerario pedonale libero Dall' Aventino al Campidoglio, passando per le Terme di Caracalla, il rione Monti e, ovviamente i Fori Imperiali: « Potrebbe essere il nostro Central park » , sostiene da tempo Luca Bergamo. Il suo sogno, quello di creare un' enorme area archeologica liberamente accessibile a tutti, senza biglietti per le visite, il vicesindaco e assessore alla Cultura lo va illustrando ogni volta che può. Una risposta al piano del ministro Dario Franceschini del parco archeologico del Colosseo, una nuova soprintendenza speciale che tiene insieme l' Anfiteatro Flavio, il Foro Romano, il Palatino e la Domus Aurea. Un piano che a Bergamo non piace, perché, dice «sottrae quell' area alla città, alla possibilità di attraversarla senza restrizioni ».

 

Un concetto che ribadisce anche all' Ansa alla vigilia di un incontro proprio col consiglio del nuovo Parco archeologico, guidato da due mesi da Alfonsina Russo. Accompagnato dalla sindaca Virginia Raggi, Bergamo proverà a cercare « forme di integrazione per l' accesso all' area dei Fori». Nel suo progetto, il biglietto a pagamento sarebbe necessario solo per Colosseo e Palatino, «con tariffe differenziate per turisti e residenti » . D' altra parte nessuno può permettersi di rinunciare agli incassi degli ingressi all' Anfiteatro Flavio che ogni anno fa numeri da record sui visitatori.

 

FORI ROMANI

«Ma per questo - aggiunge il vicesindaco - serve la collaborazione del ministero della Cultura. Noi lo abbiamo già proposto, lo riproporremo al prossimo». La speranza di Bergamo è che, dopo il 4 marzo, sulla poltrona del Mibact sieda un ministro nominato da un governo a 5 Stelle, come ha già auspicato pubblicamente.

 

Nel frattempo insieme al " sogno" dei fori gratis, l' assessore prova ad allontanare da sè le polemiche che lo hanno investito dopo la decisione di inserire nel bando dell' Estate romana anche piazza San Cosimato dove, da 4 anni, si svolge la rassegna di cinema all' aperto organizzata dai ragazzi del Cinema America. Bergamo, all' Ansa, annuncia una timidissima ( e parziale) riapertura, a partire da marzo, delle attività al Teatro Valle, completamente chiuso da tre anni, dopo altrettanti di occupazione da parte di attori e maestranze sostenuti dai grandi nomi dello spettacolo.

 

la sindaca virginia raggi col vice sindaco luca bergamo (6)

« Terminato il primo step dei lavori - spiega - durante tutto il periodo necessario ad aggiudicare la gara degli interventi più corposi, puntiamo a far rivivere la struttura con performance non canoniche e installazioni artistiche aperte a piccoli gruppi. Gli spettacoli potranno essere visti anche via streaming » . Per rivedere il " vero" Valle, insomma, bisognerà aspettare ancora a lungo.

 

Infine, sempre all' Ansa, Bergamo segnala che nel 2019 tornerà " Enzimi", il festival di musica arte e spettacolo che proprio Bergamo organizzava negli anni '90 in città.

Un festival che, attacca il Pd, all' epoca venne realizzato « senza bando o gara: il Comune l' affidò alla srl Zone attive fondata allora dall' assessore », ricorda il consigliere capitolino Marco Palumbo. E qui si torna all' arena di Trastevere: « Bergamo pretende che i ragazzi del Cinema America facciano quello che lui non ha mai fatto quando organizzava Enzimi » , gli fa notare il deputato dem Marco Miccoli.

 

Tra l' altro, secondo l' associazione Carte in regola, « il bando per quella piazza non è obbligatorio. È una legittima decisione politica che come tale dovrebbe essere presentata, senza ventilare obblighi di legge che non ci sono». Intanto, prosegue la gara tra comuni per ospitare la rassegna estiva. Dopo Fiumicino, Ciampino e Napoli, ieri anche Bari si è aggiunta all' elenco: «Questa esperienza non deve interrompersi », afferma l' assessore alle culture del capoluogo pugliese, Silvio Maselli.

 

 

2. LA DECRESCITA INFELICE DEI FORI GRATIS

Claudio Strinati per ‘Il Messaggero

 

foro romano di fine 800

Apprendiamo che la Sindaca proporrà al prossimo Ministro della Cultura di rendere il passaggio nel Foro Romano gratuito per tutti, residenti e visitatori. Dovrebbero restare a pagamento solo il Colosseo e il Palatino, ma si nota un punto di debolezza proprio nell'argomento culturale, perché la connessione tra Foro Romano e Palatino è uno dei grandi punti di forza dell'area archeologica centrale, punto che va ribadito anche nell'ottica amministrativa.

 

Non è bene, cioè, separare i destini gestionali di queste due grandi aree mentre consolidare, nel concreto della prassi quotidiana di visita, tale connessione significa veramente camminare nella storia, comprendendone sul serio alcuni aspetti fondamentali e di grande giovamento alla nostra crescita culturale. Ma allora la questione del gratis o a pagamento non è forse il modo migliore di impostare e risolvere il problema, fermo restando che almeno per quello che riguarda i turisti la proposta della gratuità non è buona.

 

Ci si lamenta sempre della mancanza di fondi per la cultura e si chiede poi di rinunciare a un così formidabile e più che lecito introito! Non mi sembra una strategia efficace. Mentre per quel che riguarda i residenti il discorso indubbiamente deve essere diverso.

 

FORO ROMANO 1

Se non cerchiamo di capire meglio i termini della questione, si ha il sospetto di un significato elettoralistico che non tiene in debito conto la sostanza storica e amministrativa dell'insieme archeologico, basilare nella cultura del nostro tempo. Alle spalle di quella proposta, infatti, c'è un itinerario di pensiero, di studio e di concreto esercizio della tutela che deve essere chiaro a tutti, altrimenti invece di crescere, come ci incita a fare l'Assessorato alla cultura che adesso si chiama proprio alla Crescita Culturale, decresceremo con spiacevoli risultati per la città.

 

 L'area archeologica centrale di Roma è ripartita tra proprietà e competenza sia dello Stato (il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) sia del Comune (la Sindaca e gli Assessorati competenti ). Poco tempo fa, dopo i lavori di una commissione mista Stato-Comune, si adombrò l'idea di superare tale contrapposizione di competenze in un unico organismo amministrativo dotato di legittimi e unitari poteri. Ma nel frattempo i pareri, fuori e dentro la Commissione, erano troppo contrastanti.

claudio strinati

 

L' essenza della questione area archeologica centrale non è mai emersa pienamente. Una rimarchevole conseguenza è stata che l' Assessore alla Crescita Culturale è entrato in contrasto col Ministro dei beni culturali quando quest'ultimo ha fatto sapere di voler dunque istituire il parco archeologico dell'area centrale secondo criteri e principi stabiliti dal Ministero stesso, senza una approfondita e capillare consultazione col Comune che ha replicato con asprezza. Ma non c'è dubbio che Roma capitale debba poter governare l'area centrale archeologica in pienezza di poteri unitari e concordi. Si scopre così che il Comune vuole i Fori gratis e certo per il bene della città.

 

Ma è sintomatico e infelice che per l'occasione sia stata utilizzata la dicitura di Central Park per definire l' area archeologica centrale. Le parole hanno un senso e in questo caso l'effetto nocivo è nel pensare che, usando una simile locuzione, non sia chiaro ai proponenti l'argomento di cui si sta parlando. Il Central Park, che è in sé una struttura magnifica e potentemente simbolica della vita culturale, quotidiana e sportiva di una ben precisa città, non c'entra niente con queste tematiche.

PIAZZA SAN COSIMATO TRASTEVERE

 

I Fori non sono l' equivalente del Central Park e abbiamo avuto così un bell'esempio di questo prono e inutile ossequio alla lingua inglese, americana in questo caso, che troppo facilmente prende il posto della lingua italiana, quando sarebbe bene tutelare invece anche una lingua come la nostra con le idee e le storie che veicola. Altrimenti la sempre paventata figura dei provinciali la faremo sul serio e senza alcuna valida ragione.

 

E' certo, invece, che fino a quando non ci sarà un piano organico dell'area archeologica centrale romana non potrà essere il Comune da solo il soggetto proponente di un nuovo assetto amministrativo di una parte dell'area stessa.

 

La crescita culturale si vede proprio nella individuazione degli obbiettivi e delle strategie conseguenti per realizzarli. L'Assessore dice che farà la proposta della gratuità al prossimo Ministro, visto che l'attuale sarebbe ormai in scadenza. Ma il problema non dovrebbe essere nelle persone. Il problema, specie nel campo della amministrazione della cultura, è nelle idee, che dovrebbero avere una forza oggettiva in sé, senza aspettare che gliele conferisca un eventuale diverso assetto politico.

 

 

3. CINEMA AMERICA, FERILLI SCRIVE A RAGGI: "MI SENTO OFFESA E DELUSA"

Da www.today.it                  

cinema AMERICA OCCUPATO

"Cara sindaca, esprimo come hanno fatto i miei colleghi ieri il mio più totale disappunto in riferimento all'esproprio che sta avvenendo nei confronti dei ragazzi del cinema America e della loro arena cinematografica in Piazza San Cosimato. E' un atto gravissimo e senza alcun precedente nella nostra città. Io amo Roma, loro amano Roma e chiunque impedisca a qualcuno di amare questa città o anche solo di limitarne e rallentarne il suo operato non può che provocare in me un sentimento di offesa e delusione, come detto anche da Benigni, Bertolucci, Sorrentino, Verdone e moltissimi altri".

 

A scrivere alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, è l'attrice Sabrina Ferilli, che si unisce all'appello delle altre personalità del mondo del cinema contro la decisione del vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, di mettere a bando Piazza San Cosimato, per quattro anni location dell'area estiva organizzata dai ragazzi del Cinema America, guidati da Valerio Carocci.

 

"Questi ragazzi sono l'emblema della romanità che non si ferma davanti a niente e nessuno- aggiunge Ferilli- mossi semplicemente da un sentimento d'amore per la città in cui sono nati. Mi appello personalmente a lei affinchè la manifestazione in Piazza San Cosimato venga immediatamente autorizzata come è successo negli scorsi anni e aderisco anche io all'iniziativa del 12 alle 13 presso il We Gil di Largo Ascianghi".

 

 

 

 

 

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