di maio salvini visco

VISCO INFERNO PER DI MAIO E SALVINI - I VICEPREMIER IRRITATI CON IL GOVERNATORE DI BANKITALIA DOPO L’ALLARME RECESSIONE, ASSICURANO: “NESSUNA MANOVRA CORRETTIVA” – IL NODO CONTI RINVIATO A DOPO LE EUROPEE – IL SOTTOSEGRETARIO SIRI: "FARE UNA MANOVRA CORRETTIVA VORREBBE DIRE UCCIDERE IL MALATO INVECE DI GUARIRLO”

Alberto Gentili per il Messaggero

 

Né Luigi Di Maio, né tantomeno Matteo Salvini vogliono sentir parlare di manovra correttiva.

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

Di fronte alle stime di Bankitalia che parlano di un' Italia tornata in recessione, quasi dimezzano le previsioni di crescita dell' anno in corso (dall' 1% allo 0,6%) e raccontano di un Paese dove la fiducia è evaporata come dimostrano il calo dei consumi delle famiglie e il crollo degli investimenti delle imprese, il leader dei governo giallo-verde alzano un muro.

 

Correzione dei conti? Sicuramente non si farà nulla prima delle elezioni europee di maggio, hanno detto (più o meno con le stesse parole) i due vicepremier ai loro collaboratori, corsi a chiedere lumi sulle possibili contromosse. E Di Maio, tra vedere e non vedere, ha sparato a zero contro palazzo Koch per le sue «stime apocalittiche»: «Vedrete, si riveleranno infondate». Del resto, il capo grillino non è mai stato tenero con il governatore Ignazio Visco, giudicato «un fiancheggiatore dell' establishment» e il colpevole delle crisi bancarie per «difetto di vigilanza». Una posizione che Salvini condivide almeno in parte: «Bankitalia era tra quelli che diceva non avremmo mai modificato la legge Fornero, invece...». E nella Lega si narra di «visioni diverse con Visco».

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 3

 

L' attacco a palazzo Koch, nel day-after della festa per il lancio del decretone con il reddito di cittadinanza e quota 100, serve anche a mascherare un quadro effettivamente allarmante. Già martedì prossimo l' Ecofin dovrebbe (com' è praticamente certo, vista l' intesa in extremis con la Commissione europea) rinunciare ad avviare la procedura d' infrazione. Ma potrebbe chiedere, a causa del peggioramento del quadro economico, di mettere in cantiere una correzione dei conti. Perché se cala il denominatore del Pil, peggiora il rapporto con il deficit. Conclusione: il 2,04 concordato con Bruxelles è già di fatto un miraggio. Tanto più che la previsione di Bankitalia appare ottimistica, molte banche d' affari stimano una crescita ancora più bassa

IGNAZIO VISCO

 

Bank of America prevede addirittura lo 0,2%. Ebbene, in base ai primi calcoli e confidando che il dato reale alla fine sia lo 0,6% indicato da palazzo Koch, il rapporto deficit-Pil dovrebbe salire al 2,2%. E ciò comporterebbe una correzione dei conti di non meno di 3,4 miliardi, come stima anche l' economista dem Luigi Marattin.

 

IGNAZIO VISCO

Troppi soldi e assolutamente soldi da non tirare fuori prima del voto europeo del 26 maggio. Perché i tagli alla spesa pubblica promessi dal premier Giuseppe Conte, che ha avviato (per ora inutilmente) il dialogo con i sindacati, non basterebbero e sarebbe necessario un aumento delle tasse. Cosa assolutamente sconsigliabile alla vigilia delle elezioni: rischierebbe di vanificare gli effetti elettorali del reddito e di quota 100. E perché, come spiega Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture e mente economica della Lega, «fare una manovra correttiva sarebbe un' operazione recessiva, vorrebbe dire uccidere il malato invece di guarirlo». Inoltre «non ha senso intervenire prima di vedere gli effetti espansivi della legge di bilancio appena varata». Un po' la linea di Conte che l' altra sera ha detto: «Una manovra bis? C' è tempo per tutto, ora consentiteci di mettere in campo le misure, in particolare gli investimenti, e di osservarne l' impatto sull' economia».

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28

LA «PRIMAVERA EUROPEA» In più, come da giorni e settimane ripetono Di Maio e Salvini, il governo giallo-verde spera negli «effetti positivi sulla crescita di reddito e quota 100», nella «spinta agli investimenti» e soprattutto nella «primavera europea» che «spazzerà via gli euroburocrati». Traduzione: 5Stelle e Lega puntano sulla vittoria dei partiti populisti e sovranisti che, scommettono i due vicepremier, archivieranno il rigore contabile. «Se c' è una situazione economica dell' intera Europa così grave», afferma Siri, «non salta solo la crescita, saltano anche le regole...».

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 11

E mettono a verbale i 5Stelle, in una nota congiunta dei deputati delle commissioni Bilancio e Finanze: «Il bollettino di Bankitalia è la certificazione del totale fallimento delle politiche di austerità. Fortunatamente abbiamo portato a casa la manovra del popolo che archivia il sentiero recessivo. La prossima battaglia si giocherà alle elezioni di maggio dove i cittadini sono chiamati a mandare via chi ha portato l' Europa sull' orlo del precipizio».

IGNAZIO VISCO E MARIO DRAGHI

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…