renzi migranti

VOLETE SAPERE PERCHE’ IL POVERO MINISTRO MINNITI E’ IMPOTENTE SUL CAOS MIGRANTI? - PERCHÉ RENZI HA TRASFORMATO L’ITALIA IN UN CENTRO PROFUGHI, IN CAMBIO DI FLESSIBILITÀ DA PARTE DELL’EUROPA PER LE SUE MANCETTE ELETTORALI. LO AMMETTE EMMA BONINO (VIDEO)

 

AGGIORNAMENTO - RENZI, SBAGLIA BONINO,ACCORDO NON È NOSTRO

 (ANSA) - "La posizione dell'Ue, ho visto anche il dibattito di Emma Bonino, non dipende dalla scelta dell'ultimo governo ma da un regolamento di Dublino poi modificato e reso forte nel 2013 che decide che chi arriva in Ue va accolto dai singoli paesi di primo approdo. E' colpa di Dublino, non abbiamo deciso noi di spalancare le porte. Nel 2015 abbiamo fatto un accordo perché anche altri paesi Ue potessero farsi carico ma è rimasto sulla carta". Così Matteo Renzi nella rassegna stampa a 'Ore Nove'.

 

MIGRANTI: RENZI, CI DEVE ESSERE NUMERO CHIUSO

(ANSA) - "Chi dice che lo ius soli rovina l'Italia non si rende conto che è una norma di civiltà, non c'entra con la sicurezza ma dobbiamo anche dire che ci deve essere un numero chiuso di arrivi, non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti". Così Matteo Renzi, a 'Ore Nove', sullo scontro in Ue sui migranti. "Nel 2018 si discuterà del bilancio, se altri paesi che si sono impegnati ad accogliere non lo fanno, credo sia giusto che l'Italia dica che non contribuirà a pagare 20 miliardi al bilancio Ue".

 

1 - CHI HA DATO, CHI HA AVUTO E L' EROICO MINNITI

Alessandro Sallusti per “il Giornale”

 

RENZI E I MIGRANTIRENZI E I MIGRANTI

Ci sono le impronte digitali di Matteo Renzi e dell' ex ministro degli Interni Angelino Alfano, oggi agli Esteri, sull' accordo «segreto» con i partner europei in base al quale tutti gli immigrati recuperati in mare da chiunque devono finire nei porti italiani. Ce l'hanno fatta sotto il naso per motivi indicibili e questo spiega molte cose, prima di tutte la tranquilla fermezza con cui la Merkel e Macron rimbalzano qualsiasi richiesta di condividere la scomoda ospitalità. Germania e Francia hanno infatti già «pagato» all' Italia l'esenzione dando il via libera allo sforamento dei conti del governo Renzi grazie al quale l'Italia non è stata commissariata.

marco minnitimarco minniti

 

Renzi avrebbe, insomma, fatto uno scambio con l'Europa: io mi tengo i clandestini, voi digerite il mio disastro economico. Ora rimane da capire quale sia stato il vantaggio dell' allora ministro degli Interni Alfano, l'unico membro del governo che, per competenze, avrebbe potuto non accettare e denunciare il patto scellerato sulla pelle degli italiani.

 

La prima risposta è ovvia: pur di non perdere la poltrona, Alfano accetterebbe qualsiasi cosa. La seconda è veramente maligna. C'è chi, infatti, ricorda come persone a lui vicine e membri del suo partito abbiano messo in piedi a tempo di record il Cara di Mineo, il più grande e finanziato centro di accoglienza d'Italia, nonché un business milionario, peraltro finito nel mirino della magistratura per una sfilza di reati.

ALFANO RENZIALFANO RENZI

 

Noi non siamo maligni, quindi ci asteniamo dall' avallare pericolosi e velenosi parallelismi. Però non siamo stupidi, e siamo molto arrabbiati perché è evidente che siamo stati venduti per interessi e convenienze private. E non vorrei essere nei panni del povero ed eroico Minniti, successore di Alfano agli Interni, che, all'oscuro del patto scellerato, ha girato l'Europa pensando di avere le carte in regola per picchiare i pugni sul tavolo.

 

Non ha, ovviamente, cavato un ragno dal buco, ma averlo avuto prima uno come lui al Viminale... Se Gentiloni avesse il coraggio di sostenerlo politicamente, uno come lui potrebbe provare a ribaltare la situazione. Chi l'avrebbe detto che un giorno, oggi, ci saremmo trovati a sperare che un comunista tosto (Minniti) potesse rimediare ai danni provocati da un segretario di Forza Italia (Alfano). Strano, ma vero.

RENZI E I MIGRANTIRENZI E I MIGRANTI

 

2 - ABBIAMO CHIESTO NOI DI ACCOGLIERE TUTTI

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

Emma Bonino ha scatenato un vero e proprio caso politico spiegando in una intervista pubblica all'assemblea della Confartigianato di Brescia che «nel 2014-2016 che il coordinatore fosse a Roma, alla Guardia costiera, e che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia l'abbiamo chiesto noi, l'accordo l'abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino. All' inizio non ci siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci siamo fatti male da soli. Un po' ci siamo legati i piedi e un po' francamente abbiamo sottovalutato la situazione».

 

CARA MINEOCARA MINEO

La polemica su queste presunte rivelazioni dell'ex ministro degli Esteri era già esplosa mercoledì durante l'informativa urgente alle Camere sull' immigrazione da parte del ministro dell' Interno, Marco Minniti. E il giorno dopo è deflagrata, con pioggia di dichiarazioni veementi ed indignate di Lega, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli di Italia, che solo ora avrebbero scoperto questi accordi segreti.

 

I capigruppo della Lega di Camera e Senato, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio hanno tuonato: «Ora i vari Alfano, Minniti, Renzi, Gentiloni, Boldrini, vengano a raccontare agli italiani che stanno facendo la voce grossa a Bruxelles per fermare l'invasione che loro stessi hanno chiesto. Hanno svenduto il nostro Paese e vogliono svendere la nostra identità con lo ius soli per business e per avere una nuova platea di elettori».

 

CANALE SICILIA MIGRANTICANALE SICILIA MIGRANTI

Il forzista Gregorio Fontana non è stato da meno, chiedendo in commissione migranti «che il Parlamento sia messo a conoscenza, rapidamente, di ogni dettaglio relativo al contenuto delle dichiarazioni rilasciate da Emma Bonino in merito alla decisione assunta nel 2015 dall' allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di aprire i porti italiani alle navi di tutti i Paesi partecipanti all' operazione Triton e, conseguentemente, anche alle Ong».

proteste contro il cara di mineoproteste contro il cara di mineo

 

Grande stupore, eppure quello che ha rivelato la Bonino era ben noto a tutti i parlamentari italiani da ben un anno e mezzo. Tutti- da Forza Italia al Movimento 5 stelle, dalla Lega Nord a Fratelli di Italia- si erano sentiti dire le stesse identiche cose il 4 febbraio 2016 quando le commissioni Difesa della Camera e del Senato avevano congiuntamente sentito l' ammiraglio di divisione Enrico Credendino, comandante delle operazioni della missione Eunavfor Med- Operazione Sophia.

 

CANALE SICILIA MIGRANTICANALE SICILIA MIGRANTI

«Oggi», aveva spiegato l'ammiraglio, «tutte le persone che prendiamo in alto mare (migranti e scafisti) le consegniamo all' Italia (questa è stata la decisione presa dal Consiglio dell' Unione europea quando ha lanciato l' operazione), quindi lavoriamo con il Ministero dell' Interno». Parole pronunciate di fronte a gente come Pierferdinando Casini, Nicola Latorre, i grillini Vincenzo Santangelo e Angelo Tofalo, i leghisti Sergio Divina e Davide Caparini, forzisti come Maurizio Gasparri e lo stesso Fontana che oggi si sorprende. Nessuno di loro quel giorno si incuriosì per queste rivelazioni dell'ammiraglio italiano, né fece domande per capire meglio e cercare ulteriori particolari.

 

salvataggio migrantisalvataggio migranti

Fu il consiglio europeo straordinario dei ministri dell'Interno e degli Esteri del 20 aprile 2015 a stabilire che la guardia costiera italiana avrebbe coordinato tutte le operazioni della nuova missione Eunavfor Med, e che i migranti sarebbero stati inviati quasi solamente in Italia. E a dire sì furono i due ministri italiani presenti a quell' incontro: il titolare dell' Interno, Angelino Alfano e quello degli Esteri, Paolo Gentiloni, che oggi è il presidente del Consiglio. A quella riunione ebbe un ruolo decisivo un' altra italiana, l' alto commissario per la sicurezza europea Federica Mogherini, che qualche tempo dopo fece ribattezzare la missione con il nome di «Sophia», una bimba migrante partorita su una nave di salvataggio tedesca.

 

medici senza frontiere migranti barconimedici senza frontiere migranti barconi

Le regole di ingaggio furono poi affinate il 18 maggio successivo e il lancio definitivo dell' operazione sarebbe avvenuto il 22 giugno dello stesso anno. Non fu segreto quell' accordo, e non stupì più di tanto, perché quel salvataggio dei migranti fu lanciato proprio dall'Italia tutta sola nel 2013 con l' operazione Mare Nostrum, cui poi successe l' operazione Triton coordinata da Frontex, che era però operazione tecnica e finanziaria (di poco peso) di aiuto all' Italia: una sorta di divisione degli oneri di Mare Nostrum, con le stesse caratteristiche. In tutti e 3 i casi i migranti solo in Italia sono sempre stati portati, con qualche piccola eccezione di approdo a Malta. E così è sempre continuato ad essere.

matteo renzi e angela merkel matteo renzi e angela merkel GENTILONI RENZIGENTILONI RENZI

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...