primarie pd napoli bassolino valente

VUOI VEDERE CHE PURE STAVOLTA, COME NEL 2011, LE PRIMARIE A NAPOLI SONO TAROCCATE? - CINQUE ANNI FA FURONO LE ONDATE DI CINESI A INQUINARE IL VOTO PER LA SCELTA DEL CANDIDATO SINDACO, OGGI S’ALLUNGANO LE OMBRE SUI QUARTIERI CONTROLLATI DAI CLAN

1 - PRIMARIE PD NAPOLI, CONSIGLIERI DANNO SOLDI PER VOTARE VALERIA VALENTE-VIDEO

Da “youmedia. fanpage.it”

 

2 - VELENI SULLE PRIMARIE DEL PD

Adalberto Signore per “il Giornale”

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clanprimarie a napoli il voto inquinato dai clan

Che le primarie non riescano a pacificare il Pd è cosa piuttosto evidente già domenica sera, solo pochi minuti dopo la chiusura dei seggi. Nonostante la vittoria dei candidati renziani sia a Roma che a Napoli, il dibattito interno al partito si concentra infatti sul deciso crollo dell' affluenza, nella Capitale praticamente dimezzata se votano in 47.317 contro gli oltre 100mila che nel 2013 benedirono la corsa a sindaco di Ignazio Marino.

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan primarie a napoli il voto inquinato dai clan

È intorno a questo dato che si scatena una vera e propria guerra tra la minoranza dem e i vertici del partito, un braccio di ferro andato avanti tutto ieri e favorito anche da un obiettivo scivolone del presidente del Pd Matteo Orfini, secondo cui il calo dell' affluenza sarebbe dovuto al fatto che non hanno votato «le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati» nell' ambito dell' inchiesta Mafia Capitale. Un ragionamento che implicitamente bolla come contigui alla criminalità la metà di quelli che meno di tre anni fa erano militanti del Pd, rischiando di gettare un' ombra sulla regolarità di quelle primarie che - a dire di Orfini - sarebbero state condizionate da Buzzi e Carminati.

Valeria ValenteValeria Valente

 

Il punto, però, è anche un altro. E resta sottotraccia in attesa dei dati definitivi sull'affluenza, quelli con cui si potrà delineare un quadro complessivo del voto. Se a Roma la vittoria di Roberto Giachetti è stata infatti netta, a Napoli la partita si è giocata sul filo di lana. E il successo di Valeria Valente su Antonio Bassolino sta tutto in sole 452 schede di differenza. Un'inezia.

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan  6primarie a napoli il voto inquinato dai clan 6

 

Che rischia di diventare motivo di ulteriore frizione se dovessero trovare conferma i rumors che raccontano di un Denis Verdini molto attivo nelle primarie, soprattutto quelle partenopee. Che l'ex braccio destro di Silvio Berlusconi potesse avere un ruolo nelle consultazioni lo aveva ipotizzato qualche giorno fa Repubblica e la replica di Orfini era stata netta: «Le nostre primarie sono off limits per chi non è di centrosinistra».

 

antonio bassolinoantonio bassolino

E invece ieri era lo stesso Verdini a raccontare in privato e a più di un interlocutore di essersi messo in moto e aver portato ai seggi del Pd un cospicuo numero di elettori, quantificato dall' ex coordinatore del Pdl in «circa 700». Tutti o quasi sollecitati dalla folta componente campana del gruppo Ala del Senato (a partire da Vincenzo D' Anna, passando per Ciro Falanga, Eva Longo, Domenico Auricchio e Pietro Langella). Così fosse, è evidente che il soccorso di Verdini sarebbe stato determinante. Con buona pace di Bassolino.

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan  7primarie a napoli il voto inquinato dai clan 7

Anche per questo, dunque, il clima in casa Pd resta piuttosto teso. Non è un caso che ieri le due pagine dattiloscritte della Velina Rossa di Pasquale Laurito - memoria storica del giornalismo parlamentare e da sempre in sintonia con Massimo D' Alema - non escludessero smottamenti sia a Napoli che a Roma. Nel primo caso perché «alla sinistra di Bassolino» potrebbe nascere «una vera scissione con la presentazione di una lista alleata di de Magistris». Nel secondo perché nella Capitale «non è escluso che nasca una lista capeggiata da Bray», una formazione che «non ha intenzione di allearsi con il Pd». Smottamenti antirenziani.

RENZI LOTTIRENZI LOTTI

 

Concluse le primarie, insomma, la guerra nel Pd è lontana dall'essere conclusa. Tanto che in vista dell'imminente convention di Perugia Roberto Speranza prende di mira proprio Matteo Renzi e il suo doppio ruolo di premier e segretario del Pd. Che, dice, «non sta funzionando»: «Sul territorio il partito rischia di diventare un insieme di comitati elettorali e lasciare le porte spalancate al trasformismo».

 

3 - SUORE, BOSS, CAFFE’ PAGATI

Simone Di Meo per “il Giornale”

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan  4primarie a napoli il voto inquinato dai clan 4

 

Perde il pelo ma non il vizio, il Pd. Nel 2011 furono cinesi e camorristi a inquinare le primarie per la scelta del candidato sindaco di Napoli, oggi - cinque anni dopo - le ombre tornano ad allungarsi in particolare sui quartieri controllati dai clan: Scampia, Secondigliano e San Giovanni a Teduccio. I rioni dove la deputata renziana Valeria Valente ha probabilmente conquistato la vittoria grazie a una rete di «galoppini» e di sostenitori dai modi assai disinvolti. Giovani che non hanno avuto remore a distribuire monete da 1 euro ai votanti davanti ai seggi, come testimoniato da un filmato del giornale online Fanpage.it.

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan  5primarie a napoli il voto inquinato dai clan 5

In un' immagine è addirittura il consigliere comunale Antonio Borriello, ex bassoliniano di ferro tra gli artefici del successo della candidata di apparato, a consegnare i soldi a un uomo. Il mercato delle preferenze dem stavolta è stato meno sfacciato ma non meno movimentato rispetto al passato. Per portare gli elettori a depositare la scheda nelle urne - confida al Giornale un testimone oculare - c' è chi ha distribuito addirittura biglietti per il trasporto pubblico, dal bus al tram alla funicolare. Un piccolo regalo per chi non voleva spendere nemmeno i soldi per titolo di viaggio.

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan  primarie a napoli il voto inquinato dai clan

Per strappare un voto anche snack da offrire dopo pranzo o di buon mattino. Nei quartieri del centro storico, alcuni fan hanno corteggiato i passanti con la classica tazzulella di caffè. L' aggancio, una chiacchierata veloce al bar di fronte per convincere l' improvvisato elettore con un caffè, e poi di corsa al gazebo a esprimere la preferenza a costo zero. In fila, nella zona del Pendino, dove risiede la Valente, si sono messe pure due suore - immediatamente ribattezzate «le sorelle dem» - che hanno versato l'obolo da 1 euro. Sempre a Secondigliano sono stati visti leader delle cooperative di detenuti, immigrati e disoccupati storici.

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan   primarie a napoli il voto inquinato dai clan

Erano state presentate come primarie ad alta tecnologia (la segreteria provinciale aveva speso 8mila euro per acquistare 80 tablet su cui installare una app per evitare doppi o tripli voti, mettendo in rete tutti i seggi della città) ma la speranza è durata appena 600 secondi. Dieci minuti dopo l'apertura dei seggi la app è andata in tilt e sono ritornati i vecchi sistemi di conteggio con carta e penna.

 

 

primarie a napoli   il voto inquinato dai clan  3primarie a napoli il voto inquinato dai clan 3primarie a napoli   il voto inquinato dai clan     primarie a napoli il voto inquinato dai clan

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…