XI JINPING COME MONTI: FISCHIA IL RIGORE! - IL NUOVO LEADER DEL PARTITO COMUNISTA CINESE: “ATTENTI A NON FARE LA FINE DELL’URSS” - UN DISCORSO A PORTE CHIUSE FINISCE IN PASTO ALLA STAMPA: “I SOVIETICI SONO CADUTI PERCHÉ I LORO IDEALI E LE LORO CONVINZIONI VACILLAVANO” - XI “VEDE” IL PERICOLO DELLA DISGREGAZIONE - AUSTERITY PER I DIRIGENTI? “BASTA TAPPETI ROSSI E BANCHETTI INTERMINABILI: BASTANO QUATTRO PIATTI E UNA ZUPPA…”

Condividi questo articolo


Guido Santevecchi per Il Corriere della Sera

XI JINPING jpegXI JINPING jpeg

Ha già parlato molto Xi Jinping, nei tre mesi da quando è stato incoronato leader del partito unico e della Cina. Ha usato slogan come «sogno cinese» e «grande rinnovamento della nazione»; moniti come «ritorno alla frugalità» e «lotta a tigri e mosche», modo per definire i corrotti, siano alti gerarchi o piccoli burocrati di campagna. La stampa locale, con l'assenso della censura, si è lanciata nella denuncia di sprechi e malversazioni. Ma c'è un discorso del nuovo imperatore, proprio uno dei primi, che sulla stampa cinese non si è letto. Perché Xi lo ha pronunciato a porte chiuse, diretto solo ai quadri del regime. Tema: «Perché l'Unione Sovietica si è disintegrata? Perché il partito comunista sovietico è crollato?».

XI JINPING MENTRE PIANTA UN ALBERO A PECHINO jpegXI JINPING MENTRE PIANTA UN ALBERO A PECHINO jpeg

Una domanda che deve aver scosso la platea di Shenzhen nella provincia meridionale del Guangdong, dove Xi è andato a dicembre non a caso: voleva segnalare una vicinanza con Deng Xiaoping, che nel 1992 aveva fatto uno storico «viaggio al Sud» per rilanciare riforme e aperture economiche bloccate dal massacro della Tienanmen.

Il segretario ha dato subito la risposta: «I sovietici sono caduti perché i loro ideali e le loro convinzioni vacillavano. E alla fine bastarono poche parole di Gorbaciov per decretare la fine di un grande partito e lo scioglimento dell'Urss. In quell'ora nessuno si dimostrò uomo, nessuno si fece avanti per resistere».

XI JINPINGXI JINPING

Il discorso di Xi naturalmente è stato raccolto in un documento riservato, ma ora qualcuno ne ha consegnato una sintesi al New York Times, lo stesso giornale che potè pubblicare alla vigilia del Congresso di novembre un dossier sulle ricchezze accumulate dalla famiglia del premier Wen Jiabao. Evidentemente qualcuno piuttosto in alto nella nomenklatura ha scelto il grande quotidiano americano per far filtrare informazioni (scomode per qualcuno e utili per qualcun altro).

Ci vorrà tempo, in Cina e fuori, per interpretare il pensiero di Xi Jinping. Qualche giorno fa ha detto in pubblico che il partito deve accettare «critiche anche aspre». Poi ha ammonito i dirigenti a farla finita con tappeti rossi e banchetti interminabili: «Bastano quattro piatti e una zuppa». Ma sul fronte delle liberalizzazioni ha citato il famoso detto di Deng sul progresso, che dev'essere perseguito come «quando si guarda un fiume, tastando i sassi uno ad uno».

Deng XiaopingDeng Xiaoping

«Per ora cerca di essere due personaggi insieme», ha detto al New York Times Christopher Johnson, che è stato analista di questioni cinesi alla Cia. E ha concluso: «La domanda è: quanto a lungo potrà andare avanti con gesti come quello dei quattro piatti e una zuppa prima di dover prendere le decisioni difficili?».

Dunque il problema è non fare la fine dell'Unione Sovietica e del suo partito comunista. Il discorso di Xi Jinping è incredibilmente simile al pensiero del professor Yasheng Huang, che insegna Politica economica al Mit di Boston e ha appena scritto su Foreign Affairs un saggio dal titolo «Democratizzare o morire».

WEN JiabaoWEN Jiabao

La sua analisi parte dalla constatazione che il blocco antiriformista del partito ha avuto il sopravvento dalla grande repressione di piazza Tienanmen, nel 1989. Ma ora si stanno levando voci all'interno della gerarchia più alta, aiutate anche dalle richieste di onestà, trasparenza e responsabilità di fronte alla legge che vengono da milioni di cittadini che parlano sul web. «Il potere deve affrontare le riforme politiche o si troverà a fronteggiare una rivoluzione, nel giro di dieci anni», scrive e spiega: «Fino ad ora ciò che ha trattenuto i cinesi dal rivoltarsi non è stata la carenza di domanda democratica, ma la mancanza di offerta».

lapresse mikail gorbaciov 01lapresse mikail gorbaciov 01

Xi Jinping, 59 anni, è il figlio di un eroe rivoluzionario della prima ora, ma è anche il primo timoniere della Cina ad essere nato dopo il 1949, anno in cui Mao proclamò la nascita della Repubblica popolare. Quello che con il suo discorso a porte chiuse ha voluto dire ben chiaro al partito è che lui non sarà un secondo Gorbaciov, nel bene e nel male.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! - PUNTO DI SVOLTA IN MEDIO ORIENTE: NELLE PROSSIME ORE SARA' ANNUNCIATA LA TREGUA TRA GAZA E ISRAELE IN CAMBIO DEL RILASCIO DEI 35 OSTAGGI IN MANO AD HAMAS - 45 GIORNI PER NEGOZIARE UN ACCORDO DEFINITIVO - NETANYAHU, CHE VOLEVA INVADERE RAFAH, COSTRETTO A PIU' MITI CONSIGLI DALL'AZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA, GENERALE GANTZ ("GLI OSTAGGI SONO PIU' IMPORTANTI DI RAFAH") E DALL'ALTOLA' DI BIDEN A BIBI ("SE ISRAELE INVADE RAFAH GLI AIUTI MILITARI AMERICANI VENGONO RIMESI IN DISCUSSIONE")....

L’EFFETTO VANNACCI È SVANITO? – IL SECONDO LIBRO DEL GENERALE, "IL CORAGGIO VINCE", È UN MEZZO FLOP RISPETTO ALL’ESORDIO: 14MILA COPIE IN UN MESE E MEZZO CONTRO LE 240MILA DI “IL MONDO AL CONTRARIO” – SALVINI, CHE HA CANDIDATO IL GENERALE ALLE EUROPEE, HA SOTTOVALUTATO LE CONSEGUENZE DELLA SOVRAESPOSIZIONE DI VANNACCI: DOPO UN ANNO DI INTERVISTE E OSPITATE TV, IL MILITARE HA PERSO SMALTO. E IL SUO LIBRO VENDE SOPRATTUTTO NEL NORD-EST, BACINO STORICO DELLA LEGA, E POCO O NIENTE AL SUD E AL CENTRO (DOVE VANNACCI È CAPOLISTA)

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"